2023-07-09
Caso La Russa, non c’è tracciadella «droga dello stupro»
Le analisi sul sangue della ragazza escludono presenza di Ghb, adombrata invece dal legale e nella denuncia: «Leonardo mi ha offerto un drink e poi non ricordo più nulla». Il presidente del Senato «testimone primario».Il procedimento contro il ventunenne Leonardo Apache La Russa si incentrerà tutto sulla capacità della ventiduenne milanese che lo accusa di stupro di esprimere un valido consenso al rapporto sessuale che i due avrebbero consumato sotto il tetto di casa La Russa. Nessuno nega, nemmeno il presidente del Senato, che la ragazza fosse nel letto del trapper la mattina del 19 maggio, dopo la festa privata che si era svolta nell’Apophis club, esclusiva discoteca milanese.La giovane dice di aver dimenticato tutto dopo aver bevuto il drink che l’ex compagno di scuola, incontrato casualmente alla festa, le aveva offerto. «Ha avuto un rapporto con me certamente sotto l’effetto di sostanza stupefacente (infatti non ricordo nulla di quanto successo dalla discoteca al mio risveglio)» ha denunciato la donna.Una dichiarazione che non può non tenere conto di quanto rilevato dagli esami del sangue e delle urine effettuati il 19 maggio alla clinica Mangiagalli di Milano, prelievi previsti dal protocollo per i sospetti casi di violenza sessuale. La ragazza ai medici dell’associazione Donna aiuta donna ha dichiarato di aver fumato cannabis e sniffato cocaina due volte prima di incontrare La Russa jr e ha raccontato di assumere psicofarmaci come Xanax, un ansiolitico, e fluoxetina, un antidepressivo (che possono essere utilizzati negli attacchi di panico). E, in effetti, nel sangue della ragazza sono state trovate tracce di benzodiazepine, sostanze calmanti e ipnoinducenti contenute, per esempio nello Xanax.Ma non è stata trovata traccia della cosiddetta droga dello stupro, il Ghb, o di inibitiori della volontà simili.Eppure l’avvocato Stefano Benvenuto, estensore della denuncia, ieri con Il Corriere della Sera, l’aveva buttata lì: «La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza. Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se (la sua cliente, ndr) abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla e, in caso affermativo, chi gliele abbia date e se ci sia o no il coinvolgimento di Leonardo La Russa». Un’ipotesi che sembra adombrata nella denuncia, laddove si legge: «Tu stavi benissimo fino a prima che ti portò il drink». Momento dopo il quale la giovane sostiene di non ricordare più nulla. In Procura, tra i magistrati che hanno in mano il fascicolo, c’è chi sostiene che anche le benzodiazepine mescolate all’alcol possano dare gli stessi sintomi della droga dello stupro. Ma al momento siamo a livello di chiacchiere da bar o poco più e la parola deve passare agli esperti. «Può avere quell’effetto», conferma alla Verità Donata Favaretto, tossicologo forense dell’Università di Padova, e aggiunge: «La benzodiazepina può portare amnesia retrograda, ovvero fa sì che chi la assume non ricordi esattamente cosa le è successo. Poi, ovviamente, bisognerebbe capire in che quantità sia stata assunta questa sostanza».Nella vicenda che coinvolge Ciro Grillo e tre suoi amici, la presunta vittima non è ricorsa immediatamente ai controlli medici, impedendo di individuare la presenza di droga o alcol nel sangue immediatamente dopo il rapporto sessuale con i quattro amici. Ma anche lei, come la coetanea finita nella stanza di La Russa jr, ha denunciato un black out. Nel processo Grillo, l’avvocato Giulia Bongiorno, che assiste la presunta vittima, ha ingaggiato come consulente il professor Enrico Marinelli, il quale ha specificato che l’assunzione di alcol, pur non quantificata, «scemava grandemente la sua capacità decisionale, annullava la sua capacità di autodeterminazione ovvero la facoltà di scelta autonoma e indipendente dell’individuo che rappresenta uno dei principi fondamentali della libertà individuale e sessuale». Quindi citava il caso di blackout legato all’assunzione di alcol prima del rapporto, «sostanzialmente un’amnesia […] senza la perdita di coscienza e della capacità di compiere azioni complesse».Nella relazione di Marinelli si leggeva anche: «Questo fenomeno è associabile anche all’uso delle cosiddette droghe da stupro […] che sono particolarmente insidiose in quanto costituite da liquidi inodori ed incolori, facilmente mescolabili alle comuni bevande, anche non alcoliche, senza che la vittima se ne possa accorgere».Ma in nessuno dei due casi c’è la prova dell’uso di queste sostanze.Insomma oggi Grillo e La Russa senior si trovano dalla stessa parte della barricata, mentre la Bongiorno dall’altra. Un bel rimescolamento politico. Anche perché i due padri hanno entrambi assolto i figli prima dei giudici.Certo, analisi alla mano, la posizione di Leonardo potrebbe risultare persino più delicata di quella di Ciro. Anche se alcune cose non tornano. Per esempio è difficile credere che uno stupratore porti a casa dei genitori la vittima, ma soprattutto che confessi la violenza senza troppi giri di parole. Nel racconto della ragazza Leonardo avrebbe ammesso di aver abusato di lei: «Mi confermò che sia lui e sia il suo amico di nome Nico avevano avuto un rapporto con me a mia insaputa. Leonardo mi dichiarò che Nico si era fermato a dormire in un’altra stanza nel medesimo appartamento. Mi avevano spogliato».Che ci fosse un altro ragazzo a casa La Russa è stato confermato dallo stesso presidente del Senato: «Dormiva in un altro piano, era uno dei due ospiti che studiano con mio figlio», mentre l’altro non c’era e «non ne sa niente».Adesso i magistrati e la Squadra mobile di Milano dovranno sentire «Nico», anche se la ragazza, pur essendo a conoscenza del doppio stupro, ha denunciato solo «il figlio del politico Ignazio La Russa».Pare che il secondo uomo sia stato individuato dai poliziotti che, però, non avrebbero fretta di sentirlo, anche perché potrebbe presto essere iscritto sul registro degli indagati.Nella denuncia il ragazzo viene così identificato dalla presunta vittima: «Giorni dopo, parlando con la mia amica, questa mi disse che la sera dei fatti era stata organizzata da Leonardo e che tale Nico era il dj della serata». All’evento era stato dato un titolo, «Eclipse», ovvero eclisse. I nomi dei dj presenti sulla locandina diffusa per pubblicizzarla sono tre: Tommy Gilardoni, Luca Valenti e Roy Ventura (alias di Andrea Picerno), l’unico che ha pubblicato sui suoi social un video della festa. Ma nessuno di loro sarebbe il secondo presunto stupratore.Quando abbiamo chiesto come mai non avessero identificato compiutamente «Nico» nella denuncia, l’avvocato Benvenuto è stato sibillino: «Se lei mi chiama esattamente domani potrò darle un elemento nuovo».Gli inquirenti, tra lunedì e martedì, sentiranno la presunta vittima e le due testimoni da lei indicate nella querela, la migliore amica e un’altra partecipante alla festa, che, a proposito della serata, le avrebbe detto: «Non mi ascoltavi, penso ti abbia drogata, poi sei corsa via perché non ti ho più trovata […] Mi ha anche detto che ha provato a portarmi via senza, non riuscendoci».Ieri questa testimone ha postato storie di Instagram in cui mostrava le sue vacanze spensierate ed esclusive in Liguria con un ragazzo. Non ha chiuso i suoi social neanche la presunta vittima che ha postato immagini di sé al mare.La ventiduenne è figlia di genitori separati. La madre fa la giornalista ed essendo del mestiere potrebbe non aver subito passivamente l’operazione mediatica portata avanti dal Corriere della Sera insieme con l’avvocato Benvenuto ancor prima che iniziassero le indagini vere e proprie affidate alla polizia venerdì pomeriggio. Ignazio La Russa venerdì ha confermato di aver trovato la presunta vittima nel letto del figlio: «Incrociata al mattino, sia pur fuggevolmente da me e da mia moglie, la ragazza appariva assolutamente tranquilla».L’avvocato Benvenuto ha festeggiato queste dichiarazioni: «Mi ha offerto (La Russa, ndr) un grande assist, in quanto riconosce e conferma che la ragazza era in casa sua. Questo semplifica tutto, perché ora il presidente del Senato è testimone primario di questo processo. Non solo ha dichiarato che la ragazza era in casa sua, ma anche che era nel letto con suo figlio dove è finita non si sa come, visto che non si frequentavano assiduamente. Sta venendo a galla la verità».Sull’interrogatorio di lunedì della sua assistita Benvenuto ha preferito non confermare: «A me non hanno notificato ancora nulla». Poi ci ha congedato, senza nascondere l’importanza che sta dando al caso: «Adesso sono le ore calde, come le dicevo, e noi dobbiamo lavorare su questa cosa... infatti le stiamo dedicando tutto il tempo».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.