2022-01-27
Non solo geopolitica: dai fumetti ai meme, Putin è anche icona pop (e un po’ trash)
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Murales di Putin. Nel riquadro il personaggio dei fumetti Alexander Purchinov, ispirato al presidente russo. (Ansa)
Nei giorni della crisi ucraina torna centrale l'immagine del presidente russo. Il mondo del web lo ha trasformato con i meme in un'icona pop, celebrata anche nel mondo dei manga giapponesi.La crisi ucraina in questi giorni sta tornando a far parlare l'Europa del Fattore P: dopo due anni passati a parlare di Covid, ci si è ricordati di quell’ingombrante vicino di nome Vladimir Putin. Autocrate spietato per gli uni, statista con piglio sovranista per altri, il leader russo è comunque uno dei grandi protagonisti di questi primi 22 anni di XXI secolo. Non solo Putin è stato al centro di tutte le grandi questioni internazionali degli anni recenti, ma ha anche saputo penetrare nell'immaginario globale in modo decisamente peculiare. Il lavoro di Putin (e del suo staff) sulla sua immagine, del resto, sembra essere fatto apposta per generare scatti iconici e meme. Il presidente stesso, forte anche della sua formazione nel Kgb, non sembra poter rinunciare all'iconografia machista, quella dell'uomo che non deve chiedere mai e che sa sempre come cavarsela in ogni situazione. Nel 2018, per dire, lo abbiamo visto mentre guidava un convoglio di camion durante l'inaugurazione di un ponte in Crimea. Ma in passato è stato immortalato mentre volava su aerei e deltaplani, guidava carri armati, moto a tre ruote, motoslitta, motoscafi, sollevava pesi, si esercitava nel judo (ha anche scritto un libro intitolato Judo con Vladimir Putin), andava a caccia di orsi. E poi c'è l'immagine più iconica di tutti, quella che ha fatto il giro del mondo suscitando ammirazione negli uni e grasse risate negli altri: la foto di Putin a cavallo, a torso nudo, con gli occhiali da sole. Uno scatto veramente sovraccarico di testosterone, tanto che ironie e fotomontaggi si sono sprecati. C'è chi ha messo Putin a cavallo di un orso, chi lo ha proiettato nello spazio e così via. L'immagine, va da sé, è esagerata, anche se c'è da chiedersi se alle nostre latitudini non si esageri in senso contrario, con politici di fatto eterei, senza corpo, asessuati, puramente cerebrali. La politica è anche simbolo incarnato, non solo discorso ragionevole. Si ricorderà, del resto, la contestazione di cui fu vittima Mario Draghi quando guidava la Bce: un'attivista saltò sulla sua scrivania buttando all'aria tutti i suoi documenti. Il futuro premier italiano reagì impaurito e sorpreso e venne immortalato mentre si ritraeva preoccupato. Ebbene, quando successe una cosa simile a Putin, sorpreso dalle Femen a torso nudo, le foto della contestazione lo ritraevano divertito e quasi eccitato di fronte a quella protesta hot. Diversi usi del corpo e della propria immagine pubblica, appunto. Ma questo è un altro discorso. Resta il fatto che, accanto al Putin politico, esiste ormai un Putin pop. Basta vedere, per esempio, la folle danza del finto Putin di Iron Sky - La battaglia continua, delirante film super trash che mescola ufo, nazismo, dinosauri, terra cava, un Hitler zombie a cavallo di un T-rex e, non si sa bene perché, anche Vladimir Putin (https://www.youtube.com/watch?v=OSHaVH9HhfI). Ma il punto più alto della trasfigurazione pop di Putin è sicuramente il manga giapponese Ride on King, di Yasushi Baba. Si tratta di un folle isekai (il genere fantasy in cui una persona normale viene trasportata, evocata, reincarnata o intrappolata in un universo parallelo) che ha per protagonista Alexander Purchinov, presidente a vita, con tratti autocratici, dell'immaginario Paese di Pursia. Basta dare una scorsa ai disegni per capire quanto Purchinov assomigli a Putin. Anche perché i due hanno un altro elemento in comune: al presidente Purchinov piace cavalcare le cose. Non solo metaforicamente, ma letteralmente, nel senso che esprime il suo virile dominio sulla realtà finendo a cavalcioni su tutto quel che trova. Dopo un fallito attentato, tuttavia, l'uomo si ritrova catapultato in un mondo fantasy pieno di viverne, draghi, centauri. Un incubo, per chiunque. Un sogno, per Purchinov, che adesso ha mille creature nuove da poter cavalcare. Il taglio del fumetto è chiaramente satirico, ma testimonia quanto Putin si sia impresso in modo indelebile nell'immaginario collettivo del terzo millennio. Anzi: di come lo cavalchi.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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