Inchieste

Rimane invalida a 18 anni dopo Pfizer: «Nessuno si prende responsabilità»
Nei riquadri, Letizia Martina prima e dopo il vaccino (IStock)
Letizia Martini, oggi ventiduenne, ha già sintomi in seguito alla prima dose, ma per fiducia nel sistema li sottovaluta. Con la seconda, la situazione precipita: a causa di una malattia neurologica certificata ora non cammina più.

«Io avevo 18 anni e stavo bene. Vivevo una vita normale. Mi allenavo. Ero in forma. Mi sono vaccinata ad agosto del 2021 e dieci giorni dopo la seconda dose ho iniziato a stare malissimo e da quel momento in poi sono peggiorata sempre di più. Adesso praticamente non riesco a fare più niente, riesco a stare in piedi a malapena qualche minuto e a fare qualche passo in casa, ma poi ho bisogno della sedia a rotelle, perché se mi sforzo mi vengono dolori lancinanti. Non riesco neppure ad asciugarmi i capelli perché le braccia non mi reggono…». Letizia Martini, di Rimini, oggi ha 22 anni e la vita rovinata a causa degli effetti collaterali neurologici del vaccino Pfizer. Già subito dopo la prima dose aveva avvertito i primi sintomi della malattia, che poi si è manifestata con violenza dopo la seconda puntura, tant’è che adesso Letizia è stata riconosciuta invalida all’80%.

L’inchiesta Mps è un assist perfetto a Parigi
L'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio (Ansa)
Le indagini sulla scalata a Mediobanca ridanno forza agli appetiti francesi su credito e investimenti degli italiani. Le posizioni di Axa nel Monte e di Natixis in Generali diventano più forti. E il colpo assestato al governo favorisce le mire di Agricole sul Banco.

Quarant’anni prima che il sovranismo diventasse moneta corrente nei talk show, prima ancora che il governo facesse della «difesa del risparmio degli italiani» la nuova regola d ingaggio, c’era già qualcuno che quel principio lo aveva trasformato in architettura finanziaria. Enrico Cuccia, il padre-padrone di Mediobanca, aveva immaginato una sorta di galassia del Nord: un intreccio di Mediobanca, Comit e Generali, saldati da un’idea semplice ma potente. Fare da scudo alla ricchezza del Paese. Proteggere il risparmio nazionale dalle pressioni esterne, mantenere il controllo delle grandi casseforti italiane dentro confini riconoscibili.

garlasco
Chiara Poggi e Andrea Sempio (Ansa)
La relazione del perito del tribunale di Pavia evidenzia che il materiale sotto le unghie della vittima è riconducibile ai maschi del ceppo familiare dell’indagato. La difesa: «Valori che escludono un’aggressione».

Dietro a una manciata di numeri, 39.150 profili dell’Europa occidentale, 349.750 del resto del mondo, si gioca una partita che ha già scatenato il tutti contro tutti nella storia giudiziaria del delitto di Garlasco. È da quelle colonne fredde, da quegli «aplotipi Y» incrociati con un sofisticato software che macina statistica, che passa la nuova vita delle indagini scientifiche su Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi con due archiviazioni sulle spalle (una che ha prodotto un’inchiesta con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari) e di nuovo indagato per concorso nell’omicidio del 13 agosto 2007.

Nel primo pomeriggio sul sito del «Corriere» esce la notizia che Caltagirone, il numero uno di Delfin e l’ad del Monte sono indagati per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza per l’Opa su Mediobanca. Scattano forti vendite in Borsa. Uno sgambetto anche al Tesoro.

In Italia c’è sempre un istante preciso in cui la giustizia decide di scendere in campo con un provvedimento a orologeria. Non è mai un caso, mai un incidente: è una coreografia. E così, nel giorno in cui Mps perde il 4,56%, Mediobanca scivola di un altro -1,9%, e il mercato si chiede cosa stia succedendo, arriva il colpo di teatro: la Procura di Milano notifica avvisi di garanzia a Borsa aperta, come se si trattasse di un profit warning. Tempismo chirurgico. L’effetto è devastante: Mps affonda a 8,330 euro, Mediobanca scivola a 16,750. E tutto perché la notizia - trapelata prima da Corriere.it e poi confermata da un comunicato di Rocca Salimbeni - corre come una scintilla tra gli operatori: Francesco Gaetano Caltagirone, Francesco Milleri e il ceo Luigi Lovaglio sono indagati nell’inchiesta sulla scalata che ha portato l’istituto senese a conquistare l’86,3% di Mediobanca.

Il piddino Furfaro fa il vice Salis: «Passo il tempo a bloccare sfratti»
Marco Furfaro (Imagoeconomica)
L’onorevole, incalzato dalla «Verità» dopo un post in cui si vantava di opporsi ai provvedimenti di sgombero: «Cerco di far dialogare i proprietari con chi ha perso il lavoro o ha spese impreviste. Aiuto molti anziani».

L’onorevole blocca sfratti risponde al nome di Marco Furfaro, giovane parlamentare del Pd, volto nuovo del partito e frequentatore abituale dei talk show televisivi. Una sua risposta su X a un utente che lo incalzava sulla legge elettorale ci ha incuriosito: «Penso», scrive Furfaro, «che questo Paese abbia tanti di quei problemi che metterci a discutere per un anno intero di legge elettorale sia da privilegiati. Io passo il mio tempo a bloccare sfratti, aiutare le persone che non riescono ad accedere alle cure, precari che non hanno più il lavoro».

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