Cronache dell'invasione

La Ue accelera sulle espulsioni facili
Giorgia Meloni (Ansa)
Accordo tra Parlamento europeo e Consiglio d’Europa per limitare le impugnazioni da parte dei giudici. Il premier riunisce altri 15 leader e i vertici della Commissione.

L’Unione europea inizia a fare sul serio nella lotta all’immigrazione clandestina con motivazione economica, puntualmente travestita da motivi politici. Su spinta dell’Italia, ieri il Parlamento e il Consiglio d’Europa hanno trovato l’accordo politico preliminare sugli aggiornamenti della legge sull’asilo del 2024, in modo da limitare le impugnazioni dei decreti di espulsione da parte dei giudici, sulla base di valutazioni variabili della democraticità di questo o quel Paese terzo.

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Lo dicono proprio loro: «Non ubbidiamo alle leggi italiane»
Carola Rackete (Getty Images)
Gli stessi attivisti rivendicano di non seguire norme che giudicano sbagliate, appellandosi al «diritto marittimo» e all’«umanità».

La legge non è uguale per tutti, stando alle dichiarazioni delle stesse Ong. «Appena posso lo rifaccio. Costi quel che costi [...] Al vostro ordine continuerò a disobbedire perché obbedisco ad altro, di fronte al quale le vostre leggi ingiuste e criminali, ciniche e orribili, non possono niente».

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Djokovic fuori, gli stragisti dentro: il modello Australia è andato in pezzi
Novak Djokovic (Ansa)
Il politicamente corretto ha eroso la tradizionale linea dura sugli ingressi. E a essere cacciati sono stati solo i non vaccinati.

La foto di Naveed Akram, l’attentatore affiliato a una cellula australiana dell’Isis che con suo padre Sajid Akram ha ucciso 16 persone che celebravano vicino Sidney la festa ebraica dell’Hannukkah, ferendone altre 38, circola da ore, accostata a quella di Novak Djokovic. Il meme, accompagnato dalla scritta «Una di queste due persone è stata espulsa dall’Australia», contrappone il tennista serbo, respinto dall’Australia nel 2022 per non essersi sottoposto a vaccinazione anti Covid, a uno degli autori della strage, a indicare le contraddizioni (eufemismo) dei controlli di frontiera australiani.

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Se ordina i rimpatri, l’Ue perde il primato
Ansa
L’Unione si sveglia sui respingimenti e magicamente i giudici riscoprono il «controlimite» della nostra Carta. Per Luca Minniti (tribunale di Bologna) le norme comunitarie smettono di essere sacre: quando parlano di «Paesi sicuri» possono diventare «incostituzionali».

Chi si rivede: il primato della Costituzione italiana sul diritto europeo. La tesi dei «controlimiti» alle norme Ue risale, addirittura, alle sentenze della Consulta degli anni Settanta; eppure, sembrava passata di moda. L’ha riesumata il giudice Luca Minniti, presidente della sezione immigrazione del tribunale di Bologna, in un’intervista al Manifesto di qualche giorno fa. A precisa domanda del quotidiano comunista sulle nuove misure di Bruxelles in materia di respingimenti e Paesi sicuri, che dovrebbero complicare l’opposizione delle toghe ai trattenimenti nei Cpr e ai rimpatri, il magistrato ha risposto che sì, esse potrebbero rivelarsi incostituzionali, in quanto incompatibili con l’articolo 10 della nostra Carta, sul diritto d’asilo.

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Alle cassiere spray urticante anti-maranza
iStock
Dopo l’ennesimo episodio di violenza, un supermercato di Treviso ha deciso di dotare le sue dipendenti di un’arma al peperoncino. «Sono tutte giovani e hanno paura», ha spiegato il titolare. Anche in pieno centro città i pestaggi delle gang sono ormai un’abitudine.

Quando in una città anche le cassiere del supermercato decidono che è arrivato il momento di «armarsi», significa che la situazione sta davvero precipitando. Succede a Treviso, già prima in classifica nazionale per per atti violenti compiuti da minori e teatro - proprio un anno fa - dell’omicidio del ventiduenne Francesco Favaretto, sgozzato in pieno centro da un gruppo di giovani strafatti di ketamina.

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