Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy
Articles By Author
«Multinazionale» della truffa spolpa il Duomo di Firenze: rubati due milioni alla Onlus
Santa Maria del Fiore (iStock)
Scoperto un sodalizio criminale basato in Lombardia dedito a frodi fiscali e riciclaggio. Intercettato il maxi bonifico dell’ente. Nella cricca italiani, cinesi, albanesi e nigeriani.

Ovunque ci fossero soldi da ripulire c’era la multinazionale di via Asiago a Milano. Lì, nelle vicinanze del domicilio di Chunhui Hu, una dei quattro cittadini cinesi coinvolti, venivano distribuiti i proventi del maxi sistema di riciclaggio che i 13 indagati (sette italiani, un nigeriano, un albanese e i quattro cinesi) erano riusciti a mettere in piedi e che, hanno scoperto gli inquirenti di Brescia, aveva già movimentato 30 milioni di euro in soli sei mesi, facendoli sparire e ricomparire altrove dopo averli puliti con false fatture.

Continua a leggereRiduci
Condannato per autodifesa: «È un ergastolo»
È stata confermata in appello la condanna di primo grado pronunciata nei confronti di Mario Roggero (Ansa)
Mario Roggero, il gioielliere che in Appello si è visto comminare oltre 14 anni di galera per aver ucciso due rapinatori, esprime a «Fuori dal coro» tutta la sua frustrazione: «Avevo una pistola puntata alla faccia. Le vere vittime siamo io e la mia famiglia».

Mario Roggero, il gioielliere condannato l’altro giorno in appello a 14 anni e 9 mesi di reclusione per aver ucciso due rapinatori e ferito un terzo quattro anni fa all’esterno del suo negozio in provincia di Cuneo, davanti alle telecamere di Fuori dal coro, ha sintetizzato in una frase ciò che la Corte d’appello ha anestetizzato con il dispositivo: «Se alzava la pistola in alto non avrei sparato, ma quando lui (uno dei rapinatori, ndr)dall’auto me la punta in faccia, me la punta in fronte, che faccio?». Questa non è un’esagerazione. È esattamente ciò che i documenti certificano: arma (percepita come vera), minaccia diretta, colpi esplosi, famiglia a rischio. E c’era anche un precedente.

Continua a leggereRiduci
Genova, aperta indagine sugli scontri
Scontri a Genova (Ansa)
Informativa della Digos dopo i disordini davanti la prefettura. Ipotesi danneggiamento e resistenza. I delegati Uilm non hanno sporto querela per l’aggressione targata Fiom.

Gli scontri di giovedì a Genova hanno aperto due fronti: la guerra in strada e quella tra sigle sindacali. E mentre i delegati della Uilm devono ancora decidere se sporgere una querela per le aggressioni che hanno raccontato di aver subito a Cornigliano, la Procura di Genova ha già ricevuto un’informativa di reato dalla Digos per i tafferugli davanti la prefettura. Le ipotesi di reato segnalate: resistenza, minaccia e danneggiamento. È stata la seconda puntata di una settimana rovente per la vertenza dell’ex Ilva. I manifestanti non sono stati ancora identificati, ma gli impianti di videosorveglianza e i filmati raccolti sono in fase di analisi. L’immagine simbolo della manifestazione di giovedì è già diventata virale: i caschi gialli sbattuti con rabbia contro le grate metalliche usate per proteggere la Prefettura. Per abbattere la barriera è stato agganciato un cavo d’acciaio collegato a un muletto. Quel cavo, ritenuto un corpo del reato, è stato sequestrato.

Continua a leggereRiduci