I contributi al Bam provengono da bandi trasparenti
Il patron di Coima Manfredi Catella (Ansa)

In merito all’articolo di Alessandro da Rold dal titolo «La Fondazione Catella ha incassato una pioggia di soldi dal Comune di Milano» del 18 u.s., la Fondazione Catella (Frc) desidera chiarire alcuni punti fondamentali.

La gestione del parco pubblico Biblioteca degli Alberi Milano (Bam) da parte di Coima e di Fondazione Riccardo Catella è regolata da un contratto di sponsorizzazione firmato dai tre soggetti nel luglio 2019, in attuazione delle linee guida che il Comune ha adottato per l’individuazione di sponsor per i parchi pubblici cittadini. L’accordo sottoscritto prevede che i due gestori, per raggiungere la parità di bilancio, possano integrare le contribuzioni dirette partecipando a bandi di soggetti pubblici e privati e tramite accordi con sponsor privati.

Le sovvenzioni ricevute dal Comune di Milano sono state ottenute tramite partecipazione trasparente ai bandi pubblici, come fanno molte altre istituzioni culturali sul territorio milanese per co-finanziare le proprie attività. Dal 2019 ad oggi, i contributi ricevuti dal Comune di Milano ammontano a circa 150.000 euro in totale. Questi fondi coprono solo in minima parte i costi di uno dei 250 eventi annuali organizzati dalla Frc. Ad esempio, il «Back to the City Concert», che si tiene ogni settembre da sette anni, richiama più di 5.000 persone ad ascoltare musica classica gratuitamente sui prati del Bam e porta la musica anche nelle periferie della città, negli ospedali e nelle piazze. Inoltre, Frc paga annualmente al Comune, quale indennità di occupazione degli spazi, 129.675 euro. In aggiunta, pur non essendo previsto quale obbligo dalle linee guida comunali, Coima si è impegnata per tutta la durata del contratto, nel caso si fossero realizzati utili di gestione, a reinvestirli nel parco. Pertanto, il modello adottato dal Comune e dai gestori per il parco Bam non prevede (e anzi esclude espressamente) che i privati possano ottenere utili dalla gestione.

Il Bam è un giardino botanico contemporaneo, disegnato su incarico del Comune di Milano da Petra Blaisse, risultata vincitrice di un concorso internazionale indetto dall’amministrazione, che ospita 520 alberi, oltre 125.000 piante diverse e molte attrezzature. Il parco non chiude mai: non ha nessuna recinzione - a differenza dei parchi storici cittadini anche citati nell’articolo - ed è accessibile e utilizzato 24 ore al giorno per sette giorni a settimana. La manutenzione di un parco di tale complessità richiede personale altamente qualificato e interventi frequenti, per questo i costi di gestione non possono essere paragonati ad altri parchi cittadini. Dal 2019 ad oggi, sono stati effettuati 2.926 interventi di manutenzione, 2.457 interventi di pulizia. Inoltre, la sicurezza del parco è garantita da personale incaricato che opera giorno e notte, anche a causa dell’assenza di recinzione: fino ad oggi sono stati quantificati 6.701 interventi di sicurezza.

La Frc si è sempre impegnata a garantire la trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e privati ricevuti. Tutti i contributi pubblici menzionati (Comune, Regione, ministero, Fondazione Aem, Cariplo, ecc.) sono stati ottenuti tramite partecipazione a bandi pubblici e, quindi, in esito a selezioni concorrenziali trasparenti e sono destinati esclusivamente alle attività del programma culturale. Dal 2019, il Bam ha organizzato 2.195 eventi culturali, coinvolgendo 443.734 partecipanti, 134.747 bambini e 4.424 artisti. Tutti gli eventi sono aperti al pubblico e gratuiti.

In conclusione, la Fondazione Catella è orgogliosa del lavoro svolto e continuerà a promuovere la cultura e il benessere della comunità attraverso il Bam, garantendo sempre la massima trasparenza e impegno.

Cordiali saluti,

Ufficio stampa Frc

In merito all’articolo pubblicato da La Verità in data 16 marzo 2025, la Fondazione libera accademia progetti sperimentali - Laps ribadisce con fermezza la correttezza del proprio operato e di quello del suo presidente, Lapo Elkann, sotto ogni profilo, riservandosi ogni azione necessaria a tutela dei propri diritti, nonché dell’onorabilità e dell’immagine della Fondazione e dei suoi rappresentanti.

Respingendo qualsiasi accusa e ricostruzioni parziali e fuorvianti, Fondazione Laps ricorda che, sin dalla sua nascita nel 2016, ha contribuito a sostenere numerose iniziative benefiche, sia direttamente che indirettamente, anche grazie al determinante apporto di risorse personali del suo fondatore Lapo Elkann. Quest’ultimo, dal 2020, ha versato personalmente nelle casse della Fondazione Laps oltre un milione di euro per sostenere cause benefiche. L’articolo si inserisce nel contesto di una azione giudiziaria avviata da un ex collaboratore, il cui rapporto contrattuale era giunto a naturale scadenza, verso la quale la Fondazione si difenderà nelle sedi opportune.

Prima di tale azione giudiziaria il collaboratore ha, infatti, rivolto richieste economiche sproporzionate e prive di basi concrete, quantificate in un importo pari a 5 milioni di euro, accompagnate dalla minaccia di diffusione alla stampa di notizie e documenti della Fondazione in caso di non accoglimento delle sue richieste. I comportamenti dell’ex collaboratore sono stati oggetto di una formale diffida legale con cui si intimava lo stesso dal non reiterare condotte illegittime.

La Fondazione e il suo presidente Lapo Elkann difenderanno in ogni sede la correttezza del proprio operato. I comportamenti dell’ex collaboratore sono attualmente oggetto di valutazione, anche sotto il profilo della loro rilevanza penale, da parte dei consulenti legali della Fondazione.

Fondazione Laps e il suo presidente Lapo Elkann andranno avanti a sviluppare iniziative benefiche nell’esclusivo interesse dei più fragili.

Fondazione Laps

Prendiamo atto che la Fondazione ribadisce la sua correttezza ma non smentisce nulla di quanto scritto. Solo una precisazione: l’articolo non «si inserisce nel contesto» di nulla. L’articolo dà conto di una denuncia alla Procura di un ex stretto collaboratore di Lapo, per altro disabile (a proposito di fragili), che nella Fondazione aveva un ruolo rilevante e che ha allegato alla sua denuncia vari documenti. Questa è, per il momento, la notizia. Se poi dai «comportamenti attualmente oggetto di valutazione» emergeranno altre notizie ne daremo, come sempre, conto.

Mario Giordano

La Luiss smentisce: «Nessun accordo con l'Iran»

In merito all'articolo pubblicato oggi sulla Verità, «La Luiss pronta a nuovi accordi con l'Iran», l'Ateneo smentisce che sia in discussione o sia prevista alcuna collaborazione accademica con Università e istituzioni iraniane.

La società di J-Ax che vende cannabis ha i conti in regola
Alessandro Aleotti in arte J-Ax (Getty Images)

In merito all’articolo «J-Ax, tradito dalla Maria. La sua cannabis light fa volare solamente i debiti», da voi pubblicato, segnaliamo che:

1) il nostro assistito, Alessandro Aleotti in arte J-Ax, detiene una quota di minoranza che non permette alcun controllo sulla società in questione, e non ha alcuna carica amministrativa od operativa;

2) i ricavi tra l’anno 2021 e l’anno 2022 risultano essere in aumento (indice di una buona gestione);

3) i costi per la produzione sono diminuiti (indice di una buona gestione);

4) sono aumentati unicamente i costi per i servizi la cui causa è da imputarsi al generale aumento del costo delle utenze (energia in primis), situazione che ha messo in crisi la maggior parte delle imprese italiane, oltre che all’avvicendamento tra gli amministratori;

5) la società nell’esercizio corrente è già in attivo.

Leaf, Area Legale

«Aggredire le case». E Pichetto ricade nella trappola verde
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin (Ansa)
  • Dopo essersi detto contrario, il ministro manda all’Ue un piano pro immobili eco. Così per l’Italia diventa più difficile opporsi.
  • La replica del ministro: «Non toccheremo le case degli italiani».

Lo speciale contiene due articoli.

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