{{ subpage.title }}

La società di J-Ax che vende cannabis ha i conti in regola

La società di J-Ax che vende cannabis ha i conti in regola
Alessandro Aleotti in arte J-Ax (Getty Images)

In merito all’articolo «J-Ax, tradito dalla Maria. La sua cannabis light fa volare solamente i debiti», da voi pubblicato, segnaliamo che:

1) il nostro assistito, Alessandro Aleotti in arte J-Ax, detiene una quota di minoranza che non permette alcun controllo sulla società in questione, e non ha alcuna carica amministrativa od operativa;

2) i ricavi tra l’anno 2021 e l’anno 2022 risultano essere in aumento (indice di una buona gestione);

3) i costi per la produzione sono diminuiti (indice di una buona gestione);

4) sono aumentati unicamente i costi per i servizi la cui causa è da imputarsi al generale aumento del costo delle utenze (energia in primis), situazione che ha messo in crisi la maggior parte delle imprese italiane, oltre che all’avvicendamento tra gli amministratori;

5) la società nell’esercizio corrente è già in attivo.

Leaf, Area Legale

Alessandra Coppola ripercorre la scia di sangue della banda neonazi Ludwig: fanatismo, esoterismo, violenza e una rete oscura che il suo libro Il fuoco nero porta finalmente alla luce.

La premier nipponica vara una manovra da 135 miliardi di dollari Rendimenti sui bond al top da 20 anni: rischio calo della liquidità.

Big in Japan, cantavano gli Alphaville nel 1984. Anni ruggenti per l’ex impero del Sol Levante. Il boom economico nipponico aveva conquistato il mondo con le sue esportazioni e la sua tecnologia. I giapponesi, sconfitti dall’atomica americana, si erano presi la rivincita ed erano arrivati a comprare i grattacieli di Manhattan. Nel 1990 ci fu il top dell’indice Nikkei: da lì in poi è iniziata la «Tokyo decadence». La globalizzazione stava favorendo la Cina, per cui la nuova arma giapponese non era più l’industria ma la finanza. Basso costo del denaro e tanto debito, con una banca centrale sovranista e amica dei governi, hanno spinto i samurai e non solo a comprarsi il mondo.

Le priorità del dem Lepore: obbligare le scuole medie a «lezioni» di ius soli
Matteo Lepore (Ansa)
Quella che in un istituto era stata presentata come la «Giornata della cittadinanza» si è rivelata essere della mera propaganda pro immigrazione, mascherata da attività extra didattica. Fdi: «Denunceremo».

Doveva essere una sorta di lezione civica rivolta agli studenti. La comunicazione arrivata ai genitori degli allievi delle medie della scuola Guido Guinizelli di Bologna citava testualmente «Un evento gratuito», che si sarebbe svolto il 20 novembre dalle 10 alle 13 al Teatro Manzoni per la «Giornata della cittadinanza 2025». Luca (nome di fantasia) non ha esitato a dare il suo consenso, convinto che per la figlia dodicenne Margherita poteva essere un momento didattico.

Cosa ci dice il caso Garofani di ciò che avviene sul Colle? Ne discutono Giuseppe Cruciani e Massimo de' Manzoni.

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy