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La società di J-Ax che vende cannabis ha i conti in regola

La società di J-Ax che vende cannabis ha i conti in regola
Alessandro Aleotti in arte J-Ax (Getty Images)

In merito all’articolo «J-Ax, tradito dalla Maria. La sua cannabis light fa volare solamente i debiti», da voi pubblicato, segnaliamo che:

1) il nostro assistito, Alessandro Aleotti in arte J-Ax, detiene una quota di minoranza che non permette alcun controllo sulla società in questione, e non ha alcuna carica amministrativa od operativa;

2) i ricavi tra l’anno 2021 e l’anno 2022 risultano essere in aumento (indice di una buona gestione);

3) i costi per la produzione sono diminuiti (indice di una buona gestione);

4) sono aumentati unicamente i costi per i servizi la cui causa è da imputarsi al generale aumento del costo delle utenze (energia in primis), situazione che ha messo in crisi la maggior parte delle imprese italiane, oltre che all’avvicendamento tra gli amministratori;

5) la società nell’esercizio corrente è già in attivo.

Leaf, Area Legale

(Totaleu)

Lo ha detto l'eurodeputato di Fratelli d'Italia riguardo il traffico di stupefacenti durante la sessione plenaria di Strasburgo.

Il governo riscrive la norma sull’oro e la Bce apre il fronte sulle banche
La sede della Bce a Francoforte (IStock)
Francoforte, dopo l’ingerenza sulle riserve auree, ora critica la manovra per i prelievi extra sugli istituti: «Pregiudicano l’erogazione del credito». Nuovo emendamento dell’esecutivo: 3,5 miliardi alle imprese.

La Bce torna a gamba tesa contro la legge di bilancio. Dopo il contenzioso con il governo sul tema delle riserve auree della Banca d’Italia, risolto con la riformulazione dell’emendamento di Fratelli d’Italia, ora nel mirino c’è il prelievo sulle banche.

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(Arma dei Carabinieri)

In occasione del cinquantesimo anniversario della Convenzione di Washington (Cites), l’Arma ha celebrato «Cites: 50 anni di tutela della biodiversità globale», mezzo secolo di impegno nella tutela delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione, con la presentazione ufficiale del Calendario Cites 2026.

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La Corte dei Conti ammette: «Durante il Covid avevamo le mani legate sugli acquisti»
Guido Carlino (Imagoeconomica)
Con un ritardo di cinque anni dall’emergenza, Guido Carlino dichiara: «Nessun controllo, ora indaghiamo». Malan: «Osservate tutte le spese, tranne quelle di Arcuri e i suoi».

La Corte dei Conti sta ancora indagando sulla gestione dell’emergenza Covid. Compresi gli acquisti e gli sdoganamenti delle mascherine. A rivelarlo nero su bianco un documento che il presiedente della Corte, Guido Carlino, ha depositato (e letto) ieri in occasione della sua audizione in Commissione Covid. «Nei limitati ambiti entro i quali il presidio della Corte dei Conti è stato sostanzialmente circoscritto», si legge nel documento, «ovvero al solo controllo successivo al termine della gestione commissariale, è stata programmata una indagine dalla competente Sezione centrale di controllo, con deliberazione n. 60/2024/G, avente ad oggetto la gestione delle risorse finanziarie assegnate al commissario, nonché i risultati conseguiti per effetto delle attività svolte fino al termine dello stato d’emergenza e che risulta tuttora in corso».

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