Geopolitica

Sprint Usa per la pace entro l’anno: «Colloqui con i russi e gli europei»
Kirill Budanov (Ansa)
Allerta degli 007 americani sull’attacco alla Nato. Budanov: «Avverrà nel 2027».

La delegazione ucraina e quella russa potrebbero sedersi presto allo stesso tavolo dei negoziati in Florida. Ad aver presentato questa possibilità al leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, sono stati direttamente gli Stati Uniti.

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Assicurazioni, l’India spalanca le porte agli investitori esteri
Nirmala Sitharaman (Ansa)

Via libera del Parlamento alla piena proprietà straniera nel settore: l’obiettivo è attirare capitali, rafforzare i controlli e accelerare lo sviluppo di un mercato che resta ancora poco diffuso tra famiglie e imprese.


Nuova Delhi compie un passo decisivo verso una maggiore apertura ai capitali internazionali. Il Parlamento indiano ha approvato una riforma che consente, per la prima volta, la piena proprietà straniera delle compagnie assicurative operanti nel Paese. Una scelta che segna una svolta in un settore strategico ma ancora poco sviluppato, e che riflette la volontà del governo di accelerare la modernizzazione dell’economia.

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Presi a schiaffi Ursula e Merz, la Ue ora è guidata da Italia e Francia
Friedrich Merz e Ursula von Der Leyen (Ansa)
Il cancelliere tedesco sognava di dettare legge come la Merkel Ma è uscito ko dal Consiglio europeo. Dove si è imposta Meloni.

Doppia sconfitta politica per il cancelliere tedesco Friedrich Merz al Consiglio europeo di giovedì, dove si è deciso di non procedere con l’utilizzo dei fondi russi depositati in Belgio e dove si è preso atto del rinvio della firma del patto commerciale con il Mercosur.

Su entrambi i dossier, Merz aveva speso tutta la sua influenza e cospicue energie, nella convinzione che fossero due mosse irrinunciabili per l’Ue. I risultati del Consiglio, invece, premiano la diplomazia discreta di Giorgia Meloni che, senza dare troppo nell’occhio, ha assunto un ruolo di regia delle soluzioni adottate e ha ottenuto ciò che voleva. Un Consiglio europeo, quello del 18 dicembre, che a suo modo segna una svolta importante e da cui emerge una nuova forza dell’Italia rispetto alla frastornata Bruxelles e alle deboli cancellerie europee.

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Le possibilità che Zelensky rimborsi i fondi elargiti da Bruxelles sono praticamente nulle. Mosca non pagherà riparazioni di guerra. E mentre gli Stati sono alle prese con i tagli di bilancio, diamo fiumi di euro a chi li spreca.
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Il Papa randella l’Europa in trincea: «Usa la paura in nome del riarmo»
Reprimenda di Leone XIV: «Siamo oltre la legittima difesa: è destabilizzazione planetaria. Provano persino a rieducare al conflitto tramite media e corsi scolastici. E considerano una colpa non prepararsi alla guerra».

Nel giorno in cui il Consiglio Ue dava il via libera al ReArm, il Papa ha voluto tirare le orecchie degli eurocrati, nascoste sotto gli elmetti. Lo ha fatto con un messaggio datato 8 dicembre, ma dedicato alla Giornata mondiale della pace del primo gennaio 2026. Un testo nel quale Leone XIV non ha nemmeno avuto bisogno di fare nomi. Si capisce benissimo a chi possano essere rivolte parole del genere: «Nel rapporto fra cittadini e governanti si arriva a considerare una colpa il fatto che non ci si prepari abbastanza alla guerra, a reagire agli attacchi, a rispondere alle violenze». Una coincidenza ha voluto che, proprio ieri, contestualmente al discorso di Robert Francis Prevost, uscisse il dissennato ultimatum del premier polacco, Donald Tusk, sulla confisca degli asset russi: «O soldi oggi o sangue domani».

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