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Fallita la società dei Caf di Landini. Per anni non ha pagato i contributi
Un Centro di assistenza fiscale (Ansa)
Buco da oltre 5 milioni di euro per la srl siciliana della Cgil: ha accumulato debiti con Agenzia delle entrate, Inps e privati. Stasera a «Lo Stato delle cose» di Giletti (Rai 3) le incredibili risposte del presidente Giuseppe La Loggia.

Undici creditori (di cui il principale è l’Agenzia delle entrate, che vanta ben otto crediti), un passivo da oltre 5 milioni di euro, una liquidazione giudiziale aperta nel 2023 dal tribunale di Catania «nella contumacia» della società.

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L’attacco agli operai di giovedì racconta la tensione della sigla per il crollo di rappresentanza nelle fabbriche. Dall’Ilva a Stellantis, da Iveco a Cnh fino alle roccaforti rosse nel Bolognese, il peso di Maurizio Landini sta precipitando.

Calci, pugni e sciopero ma non solo. La brutta storia che venerdì ha visto come epicentro Genova e i sindacati, con una ventina di persone riconducibili alla Fiom che hanno inseguito e picchiato 5 colleghi della Uilm colpevoli di non aver partecipato alla serrata per l’ex Ilva, racconta anche altro. Racconta di un Maurizio Landini che oltre a non condannare la violenza ha smarrito il controllo dei suoi in un’azienda e un territorio caldissimi. E dice di un segretario della Cgil che sta perdendo la fiducia dei lavoratori soprattutto lì dove le partite dell’occupazione sono complesse. Nelle fabbriche più ostiche, ma non solo.

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Il giudice nicchia, Trevallion ancora separati
Nel riquadro Nathan Trevallion, il papà della cosiddetta famiglia nel bosco, firma il contratto della nuova casa (Ansa)
Il Tribunale dei minorenni prende tempo sul caso della famiglia nel bosco, nonostante le due relazioni presentate in udienza ieri, che descrivono i tre bimbi della coppia come assolutamente sereni. I legali: «È stata recepita la disponibilità dei genitori».

Il Tribunale dei minorenni dell’Aquila si è riservato sul caso della «famiglia del bosco». I giudici hanno preso tempo per valutare le due nuove relazioni che decideranno il futuro dei figli della famiglia Trevallion, che vivevano in casolare di Palmoli in provincia di Chieti, affidati due settimane fa a una struttura dal Tribunale dei minori dell’Aquila.

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