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Famiglia del bosco, nella disputa entra (di nuovo) l’Anm. Salvini: «Una decisione vergognosa»
Matteo Salvini (Ansa)
I difensori: «Troppe informazioni scellerate utilizzate per trasformarli in selvaggi».

Per chi contava su un lieto fine e coltivava la speranza che la famiglia del bosco potesse stabilmente riunirsi per Natale, la risposta del Tribunale per i minorenni dell’Aquila è stata un pugno nello stomaco devastante.

Ma le dichiarazioni, riportate dal quotidiano Il Centro, dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) Abruzzo che, per voce della presidente Virginia Scalera, ha parlato di «tempi fisiologici» e della necessità di un «percorso lungo» per il recupero della responsabilità genitoriale, oltre ad avere raffreddato in anticipo, rispetto alla decisione del Tribunale dei minori, le aspettative di un rientro a casa per Natale dei bambini del bosco, avevano spostato il confronto tra la magistratura e la famiglia Trevallion fuori dalle aule giudiziarie. Scatenando una durissima presa di posizione, (anche questa riportata dal quotidiano abruzzese) degli avvocati dei Trevallion, Marco Femminella e Danila Solinas.

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La clemenza di re Sergio bacia l’ex calciatore con il concorso in omicidio
Sergio Mattarella (Ansa)
Il legale: «Nuova istanza di revisione». Tra gli altri quattro c’è Franco Cioni, l’anziano che uccise la moglie malata terminale.

Concedere la grazia ad alcuni detenuti in prossimità delle festività natalizie è da sempre un gesto di clemenza simbolico molto forte, tradizionalmente riservato a vicende giudiziarie con risvolti umani delicati. Ma tra i cinque provvedimenti di clemenza firmati ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il parere favorevole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, c’è n’è uno destinato a far discutere. È quello nei confronti di Alla F. Hamad Abdelkarim, già calciatore della Serie A libica giunto in Italia su un barcone, condannato alla pena complessiva di 30 anni di reclusione per delitti di concorso in omicidio plurimo, violazione delle norme sull’immigrazione per fatti avvenuti nel 2015.

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Immigrato pedina con il monopattino ragazzine a Milano e poi le violenta
Le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di Crescenzago (Ansa)
Arrestato ecuadoriano: sceglieva vittime a caso fuori dal metrò per poi aggredirle sotto casa. La città oramai è un Far West.

Dietro alla decisione degli inquirenti di diffondere ieri il video che ritrae il diciannovenne ecuadoriano, arrestato il 13 dicembre a Milano perché ritenuto responsabile di due episodi di violenza sessuale in danno di altrettante minorenni, potrebbe celarsi il timore che lo straniero finito ai domiciliari abbia commesso altre aggressioni non denunciate. A farlo pensare, oltre al filmato di quasi due minuti che ritrae il diciannovenne mentre segue una delle due presunte vittime mentre esce da una fermata della linea M2 della metropolitana, c’è la diffusione dei dettagli sul monopattino che il giovane usava per seguire le ragazze e il cappellino che indossava in entrambi gli episodi denunciati.

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