cronache dell'invasione

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Clandestino deruba una settantatreenne per il crack
Polizia (iStock)
La donna, malata di cancro, stava prelevando a un bancomat a Bologna, quando è stata aggredita da un marocchino: le ha afferrato i polsi e portato via i contanti. L’uomo è stato poi arrestato mentre stava acquistando una dose di droga.

Ha afferrato un’anziana donna ai polsi e poi le ha rubato i soldi che la vittima aveva appena prelevato allo sportello del bancomat. La squadra mobile della questura di Bologna ha arrestato un ventisettenne marocchino che, lo scorso 19 novembre, ha rapinato una malata oncologica di 73 anni. L’aggressione è avvenuta in via Cairoli, a Bologna, e, dopo alcune settimane di indagini, le forze dell’ordine sono riuscite a individuare il presunto responsabile e identificarlo. Nei confronti del giovane marocchino, che è risultato irregolare in Italia, è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere. Le indagini hanno consentito di ricostruire quanto accaduto ai danni di una donna «anziana e malata oncologica».

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Immigrato pedina con il monopattino ragazzine a Milano e poi le violenta
Le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di Crescenzago (Ansa)
Arrestato ecuadoriano: sceglieva vittime a caso fuori dal metrò per poi aggredirle sotto casa. La città oramai è un Far West.

Dietro alla decisione degli inquirenti di diffondere ieri il video che ritrae il diciannovenne ecuadoriano, arrestato il 13 dicembre a Milano perché ritenuto responsabile di due episodi di violenza sessuale in danno di altrettante minorenni, potrebbe celarsi il timore che lo straniero finito ai domiciliari abbia commesso altre aggressioni non denunciate. A farlo pensare, oltre al filmato di quasi due minuti che ritrae il diciannovenne mentre segue una delle due presunte vittime mentre esce da una fermata della linea M2 della metropolitana, c’è la diffusione dei dettagli sul monopattino che il giovane usava per seguire le ragazze e il cappellino che indossava in entrambi gli episodi denunciati.

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Alle cassiere spray urticante anti-maranza
iStock
Dopo l’ennesimo episodio di violenza, un supermercato di Treviso ha deciso di dotare le sue dipendenti di un’arma al peperoncino. «Sono tutte giovani e hanno paura», ha spiegato il titolare. Anche in pieno centro città i pestaggi delle gang sono ormai un’abitudine.

Quando in una città anche le cassiere del supermercato decidono che è arrivato il momento di «armarsi», significa che la situazione sta davvero precipitando. Succede a Treviso, già prima in classifica nazionale per per atti violenti compiuti da minori e teatro - proprio un anno fa - dell’omicidio del ventiduenne Francesco Favaretto, sgozzato in pieno centro da un gruppo di giovani strafatti di ketamina.

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Oggi a Roma governa l’insicurezza. Le «risorse» stuprano e pugnalano
Metropolitana Roma (iStock). Nel riquadro, la stazione dove è avvenuto lo stupro
Caccia ai violentatori afro della studentessa. Fermato egiziano per tentato omicidio.

È caccia agli stupratori della studentessa di 23 anni violentata a Roma nella notte del 7 dicembre all’uscita della metro Jonio della linea B1. Proseguono le indagini dei carabinieri, alla ricerca di ulteriori telecamere e di eventuali testimoni dopo il racconto agghiacciante della giovane, che ha denunciato di essere stata bloccata da due uomini e violentata da un terzo.

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Il Consiglio d’Europa, promotore dei diritti umani, valida il nostro modello per la gestione dei flussi in accordo con Paesi terzi. Ok agli hub «esterni» destinati agli irregolari. Giorgia Meloni: «Il protocollo Albania diventa prassi». Smacco a Ong e giudici solidali.

«Da oggi il Piano Mattei è una strategia europea». Giorgia Meloni scandisce soddisfatta la frase, consapevole che il progetto - costruito due anni fa anche per regolamentare le migrazioni - avesse un senso, una concretezza e un’adesione al diritto internazionale al di là delle pernacchie da curva sud della sinistra cattodem, dei giudici e delle ong a rimorchio. Alla conversione a U dell’Unione su uno dei temi chiave per la sua stessa esistenza mancava un sì: è arrivato ieri dal Consiglio d’Europa, l’organismo più appiattito sui presunti diritti universali, direttamente collegato alle associazioni umanitarie di ogni ordine e grado, sempre pronto a denunciare violazioni dei diritti umani, con attenzione maniacale alle forze dell’ordine italiane. Ebbene: sì a cambiare politica, sì ai rimpatri dei richiedenti asilo respinti, sì a rispedire al mittente i criminali, sì agli hub in Paesi terzi, per esempio l’Albania.

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