Francesco Borgonovo
(Reggio Emilia, 1983). È vicedirettore della Verità. Ha pubblicato, tra gli altri, i saggi Tagliagole (Bompiani) e L'Impero dell'Islam (Bietti). Con Giacomo Amadori ha collaborato alla stesura del libro I segreti di Renzi (Sperling & Kupfer) di Maurizio Belpietro. Ha lavorato come autore televisivo per programmi in onda sulla Rai e su La7, tra cui La gabbia.

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Ministro Giuseppe Valditara, lei con questo disegno di legge sta impedendo che si faccia educazione sessuale e affettiva nelle scuole?
«No, questo è falso. Come ho detto più volte, chi lo sostiene o non conosce o fa finta di non conoscere l’articolo 1 comma 4 che afferma “Fermo restando quanto previsto nelle indicazioni nazionali”, cioè i programmi scolastici, e nell’educazione civica, ovviamente».
E che significa?
«Che nei programmi scolastici c’è tutta l’educazione sessuale nel senso biologico, quindi la conoscenza delle differenze sessuali, degli apparati riproduttivi, delle funzioni riproduttive, dello sviluppo puberale, dei rischi relativi alle malattie trasmesse sessualmente, quindi c’è tutto quello che riguarda l’insegnamento dell’educazione sessuale in senso biologico».
Apprendiamo con soddisfazione che non è necessario avere la stagnola in testa per abboccare all’amo delle notizie false. Da qualche anno sentiamo provenire da sinistra, con estenuante regolarità, accorati allarmi sulla diffusione delle fake news. Gli italiani, secondo i cari progressisti, sarebbero vittime delle bufale diffuse dalla propaganda russa, israeliana, palestinese e via dicendo. Sarebbero, inoltre, estremamente permeabili all’influenza nefasta di presunti nemici della scienza, malfattori sempre pronti a inquinare le acque con clamorose bugie su vaccini e simili. Motivo per cui, ormai da parecchio, siamo costretti a subire le indebite ingerenze di fact checkers e altri autoeletti difensori del vero e del bello.
Dice Matteo Salvini, e a ragione, che «è fondamentale che chi insegna ai nostri figli invece di portare in classe le ideologie gender e schifezze simili possa insegnare il rispetto, la buona educazione, i doveri, la Costituzione». E di certo la nuova norma sul consenso informato nelle scuole voluta da Giuseppe Valditara contribuirà a dare qualche tutela in più alle famiglie. Tuttavia la sensazione, non gradevolissima, è che qui non si riesca mai ad andare fino in fondo alle faccende capitali, che ci si debba fermare a metà per timore di esporsi troppo, di essere criticati ferocemente (cosa che comunque, a scanso di equivoci, avviene in ogni caso). Dal ddl in questione è stato tolto il divieto di portare l’educazione sessuale alle scuole medie, e il ministro dell’Istruzione ci tiene a rimarcare che «l’educazione sessuale, come ho sempre detto, continua e continuerà a essere insegnata nelle nostre scuole a tutti i livelli. L’educazione all’affettività non è minimamente toccata da questo disegno di legge, anzi siamo stati noi i primi a introdurla».




