
Per Metsola, mineranno le produzioni belliche del Cremlino. Ursula provoca Ecr: «Lavoro solo con i pro Europa e i pro Ucraina». Fdi: «Niente lezioncine dal Ppe».La morte di Alexei Navalny ha accelerato le trattative per chiudere un accordo sul tredicesimo pacchetto di sanzioni alla Russia. I rappresentati dei 27 hanno raggiunto l’intesa proprio ieri, lo ha fatto sapere la presidenza belga precisando che il pacchetto «è uno dei più ampi approvati dall’Ue». Ora sarà sottoposto a procedura scritta e approvato formalmente il 24 febbraio (in occasione dell’anniversario dell’invasione russa, avvenuta due anni fa). «La Russia sta pagando per le sue azioni. Il tredicesimo pacchetto di sanzioni dell’Ue concordato oggi ridurrà ulteriormente la produzione bellica del Cremlino e frammenterà il suo bottino di guerra. A due anni dai primi missili russi, la nostra determinazione a sostenere l’Ucraina è più forte che mai», ha commentato il presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. «Dobbiamo continuare a ridurre la macchina da guerra di Putin», ha chiosato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. «Con 2000 designazioni in totale alla lista delle misure restrittive manteniamo alta la pressione sul Cremlino. Stiamo anche riducendo ulteriormente l’accesso della Russia ai droni». Von der Leyen ieri, in una conferenza stampa congiunta con il presidente del Ppe, Manfred Weber, alla domanda se accetterà il sostegno dei conservatori di Ecr, ha escluso la possibilità di un’alleanza con gli «amici di Putin» e con gli «euroscettici». Sembra una chiusura anche all’alleato in Italia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Matteo Salvini, che siede con la Lega nel gruppo di destra Identità e democrazia. «Non accettiamo lezioncine dai vertici di un Ppe che in questi anni ha fatto troppe volte da stampella alla sinistra e si è ripetutamente spaccato», risponde Carlo Fidanza, europarlamentare del gruppo Ecr. «Negli ultimi mesi, dopo aver votato gran parte del Green deal di Timmermans, si sono pentiti e riscoperti a favore degli agricoltori e delle imprese europee. Meglio tardi che mai, speriamo stavolta siano sinceri».Nel pacchetto di sanzioni non sono state inserite nuove misure contro specifici settori economici, ma sono stati aggiunti 193 entità e individui all’elenco di coloro a cui è vietato viaggiare all’interno dell’Unione europea e o svolgervi attività commerciali. Inoltre si colpiscono le reti di approvvigionamento che supportano le forze armate russe, in particolare la filiera necessaria alla costruzione dei droni. Le imprese europee non potranno vendere loro beni a doppio uso, civile e militare. Proprio con questa finalità le sanzioni includono restrizioni al commercio tra le aziende dell’Ue e tre società cinesi accusate di aver rifornito l’esercito russo. Viene poi inserito nella black list il ministro della Difesa nordcoreano per l’invio di missili e proiettili a Mosca e alcune aziende indiane, turche e serbe sono state prese di mira per aver contribuito allo sforzo bellico di Mosca.Anche gli Stati Uniti hanno annunciato rappresaglie politiche. Un nuovo pacchetto sarà annunciato domani, ha spiegato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, anticipando che «sarà integrato con ulteriori sanzioni relative alla morte di Navalny».Sul campo nel frattempo continuano a volare e ad esplodere droni. Decine di morti, almeno 60, in un attacco missilistico condotto con gli Himars dall’esercito ucraino contro un campo di addestramento russo vicino al villaggio di Trudovskoye, nel distretto di Volnovakha, nella regione di Donetsk. Al momento dell’attacco, avrebbe perso la vita anche il maggiore generale Oleg Moiseev.
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