2023-08-07
Africano tenta di stuprare una donna e poi la uccide riempiendola di botte
L’aggressione è avvenuta in un parco a Rovereto, l’uomo è ora accusato di omicidio volontario. Un anno fa l’immigrato aveva dato in escandescenze, malmenando passanti e carabinieri, ma aveva solo l’obbligo di firma.Lui è un muscoloso clochard nigeriano di 40 anni, che girava per i centri d’accoglienza che ospitano i senzatetto e che un anno fa si era già guadagnato spazio sulle cronache. Lei, Iris Setti, una pensionata sessantunenne che stava rientrando a casa per prendersi cura dell’anziana madre malata e che è stata uccisa di botte probabilmente per essersi opposta a uno stupro. Alle 22.30 di sabato sera è stata aggredita nel parco Nikolajevka, poco al di fuori del centro storico e a due passi dal torrente Leno, a Rovereto, in provincia di Trento, una zona frequentata da spacciatori.I testimoni, tutti inquilini dei palazzi che affacciano sul parco, hanno raccontato di aver sentito la donna urlare. Quando si sono sporti dalle finestre l’hanno vista a terra, nel viale centrale del parco, con l’africano sopra di lei che la colpiva violentemente in pieno volto. Poi l’aggressore l’ha lasciata di colpo. I carabinieri l’hanno trovata schiena a terra, con i pantaloni abbassati a mezza gamba e il volto tumefatto e insanguinato. Lui non aveva fatto molta strada. E i militari ci hanno messo pochi minuti a rintracciarlo. Ma è stato più difficile bloccarlo. Hanno dovuto usare il taser. E nelle relazioni di servizio avrebbero spiegato che l’africano era in uno stato di confusione, probabilmente perché aveva assunto sostanze alcoliche.L’uomo è finito prima in una cella di sicurezza con l’accusa di lesioni gravi. Ma quando ieri dall’ospedale hanno comunicato che Iris non ce l’aveva fatta e che era deceduta per le ferite riportate nel pestaggio, è scattata la contestazione di omicidio volontario. La dinamica dell’aggressione è ancora in fase di accertamento. Soprattutto sull’ipotesi di violenza sessuale il pubblico ministero Fabrizio De Angelis ha disposto ulteriori investigazioni.Gli inquirenti stanno cercando ancora di chiarire se la vittima e il suo assassino si conoscessero o se l’aggressione sia stata casuale. Va, poi, stabilito se si sia trattato di un tentativo di rapina oppure, come appare più probabile, di una tentata violenza sessuale, visto che la donna è stata trovata con i pantaloni abbassati. Lo straniero, oltre che con calci e pugni, potrebbe essersi accanito anche con una grossa pietra.Intanto dal fascicolo personale dell’africano è emerso un precedente. Il pomeriggio del 21 agosto di un anno fa aveva dato di matto, seminando il panico in via Benacense, sempre a Rovereto. Nei video registrati dai residenti e finiti sui social, ma anche sui quotidiani locali, lo si vede mentre terrorizzava i passanti e colpiva le auto in sosta. Prima, però, era stato in un bar, dove aveva minacciato la clientela con il collo di una bottiglia rotta. Con un ciclista partì addirittura una colluttazione, che si fermò solo per l’arrivo di una gazzella dell’Arma. In un video si vede l’africano saltare prima sul cofano della macchina dei carabinieri, poi sul tetto. Sarebbe riuscito a fuggire se non gli avesse sbarrato la strada un’auto che proveniva nell’altra corsia. E aveva già precedenti per danneggiamento e lesioni. In quell’occasione, ha rimediato una misura cautelare con obbligo di firma in caserma, dove si recava ancora tutti le mattine. In questura stavano valutando l’espulsione ma, visto che un congiunto ha ottenuto la cittadinanza italiana, è stato impossibile espellere il nigeriano. «Siamo provati per il dolore infinito che una tragedia come questa provoca ma, allo stesso tempo, vogliamo capire cosa non ha funzionato», ha commentato il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga. Il nigeriano una certa pericolosità, d’altra parte, l’aveva già dimostrata. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha chiesto al capo della polizia di mandargli un report con la ricostruzione dettagliata della vicenda: «Il barbaro omicidio della donna a Rovereto è un fatto gravissimo e ho bisogno di capire se c’è stato qualcosa che non ha funzionato. Questi accertamenti sono doverosi nei confronti della vittima e dei suoi familiari».Si tratta della seconda donna uccisa in poco più di una settimana a Rovereto. Venerdì 28 luglio Mara Fait, infermiera in pensione, è stata uccisa dal vicino di casa albanese, Ilir Shehi Zyba, con un’ascia, al culmine dell’ennesima lite per motivi condominiali. I legali della vittima hanno sottolineato che Mara è stata assassinata «in un contesto evidentissimo di stalking condominiale» e che sarebbe stata «negata» la protezione prevista «dal codice rosso». Una denuncia, quella presentata il 15 marzo scorso dai legali della donna, che era «corredata da 19 documenti, tra cui certificati del Pronto soccorso e ben undici testimonianze». L’albanese, inoltre, avrebbe già riportato condanne per fatti simili. Anche in quel caso qualcosa non ha funzionato.Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ieri ha fatto sapere di aver sentito Piantedosi: «La risposta dello Stato deve essere di assoluto rigore». Poi ha aggiunto: «All’aumento epocale di flussi migratori deve necessariamente corrispondere una forte risposta sulla sicurezza».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.