«Mangia ogni carne, fuggi ogni fungo». Attenti ai funghi e anche al lupo. Gli antichi lo sapevano. Ogni medico di pronto soccorso odia la stagione dei funghi: è la stagione della lavanda gastrica. La lavanda gastrica non è piacevole per il paziente, ma non è simpaticissima nemmeno per medici e infermieri. I funghi velenosi sono pericolosissimi. Una sola porzione di amanita falloide può distruggere il fegato. Attenzione: anche i funghi non velenosi non sono del tutto innocui, non se ne può mangiare a volontà. Contengono mannitolo. Se mangiati in grandi dosi, possono scatenare dissenteria con un meccanismo osmotico. È questo quello che è successo alla famiglia nel bosco.
Non è certo un grosso problema: è sufficiente reidratare il paziente e si risolve nel giro di un paio di giorni al massimo. La tragedia è che questo ha allertato il «lupo». Per una indigestione da funghi, la famiglia è stata attenzionata dai servizi sociali.
Levare un bambino alla sua famiglia, staccarlo da sua madre, è un danno di gravità mille. Il cortisolo alle stelle, la fede nel mondo distrutta. Lo stress è talmente atroce che abbatte il sistema immunitario. Un bambino si può levare solo quando sta subendo un danno di gravità duemila. Come si fa a non sbagliarsi? Basta usare il buon senso, la logica e ascoltare i bambini.
Eleonora è morta il 7 gennaio 2005 a Bari. Aveva 16 mesi. Era nata sana come un pesciolino. È morta di stenti, di fame e sete, ma sicuramente avranno avuto un peso le botte, le ecchimosi, le escoriazioni suppurate, le due vecchie fratture a un braccio mai curate, la completa mancanza di sole, e soprattutto le devastanti piaghe da decubito per i pannolini non cambiati. Era legata al passeggino e il passeggino era messo davanti a un muro. Ha vissuto nel dolore e nel terrore: la paura continua dei colpi da parte della madre e del suo convivente (le tiravano addosso di tutto, se piangeva) o anche dei due fratellini a cui era stata regalata come una specie di giocattolo da tormentare. L’ha uccisa la paura che la notte calasse senza nemmeno il mezzo biberon che le davano ogni due giorni. La notte è calata per più di una volta consecutiva senza il mezzo biberon, ed Eleonora è morta di disidratazione. Le assistenti sociali, allertate da vicini perplessi, erano arrivate alla sua porta, per ben quattro volte, avevano fatto toc toc come il lupo davanti alla porta dei tre porcellini, nessuno aveva aperto e il discorso è stato considerato chiuso.
Le assistenti sociali sono persone educate, estremamente rispettose, davanti alle porte chiuse si fermano. I due fratellini di Eleonora sono stati ricoverati in ospedale. Quando hanno loro chiesto se volessero stare con mamma o con la dottoressa, hanno risposto che volevano stare con la dottoressa. I bambini abusati lo capiscono che fuori casa stanno meglio e lo verbalizzano. Un bambino, dopo aver dichiarato innumerevoli volte che la madre era violenta con lui, che lo terrorizzava, che non voleva andare con lei, è stato consegnato alla donna che lo ha sgozzato. Si sono fidati di un qualche esperto, uno psichiatra, un’altra assistente sociale, un giudice che per una qualche teoria letta su un libro ha ritenuto di avere la capacità di stabilire che quella madre non fosse pericolosa, e che il bambino che ne aveva paura fosse uno sciocchino.
Sono le stesse assistenti sociali che, dopo aver tolto un bambino a sua madre con le motivazioni più creative, stanno con le labbra strette e l’orologio in mano a controllare che non si sgarri dai 60 minuti che un giudice, che non ha mai visto quel bambino in vita sua, ha stabilito per la visita due volte al mese. L’assistente sociale sottolinea alla madre che il bambino il giorno del colloquio con lei è agitato, disperato e intrattabile, mentre di solito è sempre «buonissimo». Buonissimo vuol dire apatico e rassegnato, in inglese si usa il termine «functional freezing», congelamento delle emozioni per evitare di essere schiantato dal dolore. Il congelamento deve essere totale perché il bambino possa essere svuotato di qualsiasi emotività e ridotto a cosa. Se il bimbo ha un fratello, viene separato da lui. Sparisce la nonna da cui andava tutti i pomeriggi e che gli faceva i biscotti, spariscono gli amici. A volte sono andati a prenderlo poliziotti armati. Più il trauma è atroce, più potente è il congelamento emotivo che rende il bambino malleabile.
La prima notte che il bambino passa in «casa famiglia», vezzoso termine con cui si chiamano gli orfanotrofi statali dove portano i bambini tolti alle famiglie, piange tutta la notte: se è piccolo può arrivare alla disidratazione. Poi si «rasserena», diventa buono. La rassegnazione si paga in malattie. Ci sono processi che dimostrano che è vero che nei campi rom si vendono bambini ladri e bambine prostitute, periodicamente qualche bambino rom muore bruciato vivo nella roulotte che ha preso fuoco, eppure nessuno interviene. I rom non vogliono essere disturbati e le assistenti sociali sono persone rispettose delle civiltà altrui, per questo non intervengono nelle famiglie musulmane che infibulano la figlia di due anni o danno la figlia tredicenne in sposa al cugino mai visto prima. Ma è su tre nomi: Forteto, Bibbiano, Bassa Modenese, che il sistema ha mostrato la sua struttura violentemente patologica. Non metto in dubbio che tra le assistenti sociali esistano persone di buon senso e non malevole, ma un sistema che ha prodotto Bibbiano, il Forteto e la Bassa Modenese è strutturalmente privo di buonsenso e soprattutto malevolo, e deve essere ristrutturato o abolito. Gli assistenti sociali e i giudici hanno un potere totale. Non rispondono degli errori. La facoltà da cui escono gli assistenti sociali, dopo aver dato alcuni esami e superato una tesi, in nulla garantisce buon senso e benevolenza, anzi: è il contrario. Si tratta di una delle facoltà politicamente strutturate, il 99% dei docenti e degli iscritti sono di sinistra. Le assistenti sociali sono il braccio armato della politica della sinistra mondiale: odio per il cristianesimo, odio per la famiglia, amore sviscerato per tutte le tematiche Lgbt. Tra i minuscoli esami con cui le assistenti sociali formano la loro capacità di giudicare il bene e il male, di distruggere famiglie, di annientare la psiche ma anche il corpo dei bambini che hanno la sciagura di attirare la loro attenzione, quindi non Eleonora e non i bambini rom, le incredibili idiozie raccolte sotto il nome di «studi gender» sono considerate una lodevole intuizione scientifica. Le assistenti sociali sono convinte che un uomo possa essere una donna, che un bambino affidato a due maschi che l’hanno comprato non possa che stare benissimo, e che in fondo la famiglia «tradizionale» sia un modello da superare. La terza situazione problematica è la mancanza di un controllo sui controllori. Chi stabilisce che la psiche dell’assistente sociale e del giudice che possono distruggere la vita di altri sia in equilibrio? Si tratta di persone che hanno semplicemente superato degli esami e un concorso. Chi stabilisce che nella sua mente l’assistente sociale, che controlla con le labbra strette che la madre non possa stare con i suoi figli più del numero di minuti stabiliti da lei o da un giudice, non abbia tendenze di aggressività maligna o non le abbia sviluppate facendo questo lavoro?
Sono stati fatti terribili esperimenti, dove persone prese a caso venivano messe nel ruolo del carceriere, dove qualcun altro a caso faceva il carcerato: era una recita. Ma molti hanno sviluppato linee di aggressività maligna. Dove si ha potere sugli altri, è estremamente facile che si sviluppino linee di aggressività maligna, linee di piacere nell’infliggere ad altri dolore attraverso la propria autorità. Ripeto la domanda: chi controlla i controllori? Nel frattempo, se avete bambini in casa, evitate i funghi. Le zucchine costano anche meno.
Se qualcosa è gratis, il prodotto siamo noi. Facebook è gratis, come Greta è pro Lgbt, pro vax, anzi anti no vax, e pro Pal. Se sgarri, ti abbatte. Il mio primo profilo Facebook con centinaia di migliaia di follower è stato cancellato qualche anno fa, da un giorno all’altro: avevo riportato le statistiche sanitarie delle persone a comportamento omoerotico, erroneamente chiamate omosessuali (la sessualità è una funzione biologica possibile solo tra un maschio e una femmina). In particolare avevo riportato le statistiche sanitarie dei maschi cosiddetti «passivi».
Gli stessi dati si stanno estendendo alle donne che subiscono la stessa pratica erotica, oggettivamente dannosa, pubblicizzata come normale alternativa anche sui testi di cosiddetta educazione sessuale nelle scuole. Si trattava di informazioni sulla maggiore morbilità di malattie fisiche, malattie sessualmente trasmissibili. Avevo anche riportato i lavori dei genetisti che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio che non c’è nessuna base genetica: la cosiddetta omosessualità in realtà è un comportamento, comportamento omoerotico appunto, che diviene talmente radicato da generare l’impressione che sia strutturale. Se fosse passato il ddl Zan, anche semplicemente riportare dati certi e incontrovertibili mi avrebbe portato dritto in galera; non essendo passato il ddl Zan, nel frattempo qualcuno ha abbattuto il mio profilo Facebook e riempito la mia pagina Wikipedia di fesserie che né io né i miei avvocati riusciamo a correggere.
Ho creato allora un secondo profilo Facebook, che è stato bloccato innumerevoli volte durante il periodo Covid per la colpa di aver parlato delle terapie domiciliari e di aver criticato l’inoculazione coatta di un farmaco testato per due mesi, in fase sperimentale, che reca sulla scheda tecnica l’informazione che non ne sono conosciuti gli effetti a distanza. Ora cominciamo a conoscerli, e possiamo testimoniare che sono spaventosi. Il profilo è stato cancellato pochi giorni fa per l’eccesso di segnalazioni di pro Palestina. La colpa è stata pubblicare le foto dei bambini israeliani massacrati il 7 ottobre, quella dei due bambini con i capelli rossi, rapiti il 7 ottobre e trucidati per strangolamento dopo un mese di sevizie. La colpa è stata scrivere che i dati trasmessi da Hamas sui morti subìti erano da prendere con le molle. Quei numeri, che venivano forniti in tempo reale, mentre nella vita vera occorrono giorni e giorni per avere il vero conto delle vittime, erano chiaramente quantomeno dubbi, perché in una zona grossa come Gaza, sotto costante controllo di droni e satelliti, non sono state evidenziate, per esempio, fosse comuni. Le vittime sono in maggioranza miliziani. Lo conferma la Croce Rossa, giunta finalmente a Gaza. Il cardinale Zuppi che, mentre i bambini cristiani vengono massacrati nelle tragiche terre dell’islam reale, è sicuro della lista dei nomi, riferiti da Hamas, dei bambini di Gaza morti durante i due anni di guerra?
La mia colpa è aver dichiarato che moltissime notizie che arrivavano da Gaza erano false. Il video dei soldati israeliani che festeggiano una qualche loro festa religiosa con canti e balli è stato spacciato per un video di soldati felici per aver ucciso i bambini palestinesi, con tanto di sottotitoli fasulli. Se un soldato israeliano uccide un bambino palestinese subisce un processo e, se si dimostrasse l’intenzionalità avrebbe l’ergastolo, ma c’è sempre un antisemita felice di credere a queste idiozie.
Le denunce dei pro Palestina hanno così affondato il mio profilo Facebook. Queste persone avevano il cuore spezzato dalle sofferenze delle persone di Gaza: dei bambini israeliani massacrati in maniera atroce, ridendo, il 7 ottobre, a loro importa poco, perché quei bambini sono comunque sionisti, dunque colpevoli a prescindere. L’ex deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista scrive che il sionismo è un cancro. Il cancro si estirpa, bambini inclusi. Come spiegato ieri su queste colonne, «X» ha appena introdotto una funzione di trasparenza che segnala i dati tecnici: la posizione tecnica dell’account. Migliaia di account «palestinesi» che ogni giorno parlavano di fame, gelo e crimini dei soldati israeliani, mai però documentati da un video, hanno sede nelle più disparate parti del mondo. Quello che ha definitivamente affossato la mia pagina è stato ripubblicare foto di bambini di Gaza vestiti da militari, o direttamente da terroristi suicidi. Le foto erano state fatte dalle loro mamme e dai loro papà: bimbetti ancora in culla con addosso una (falsa?) cintura da terrorista suicida o con il (falso?) kalashnikov posato di fianco. Altre foto o video rappresentavano i bambini palestinesi normalmente vestiti da soldati, con in mano armi vere. Avevo riportato il video delle bimbe palestinesi con addosso vestitini tutti uguali, molto colorati, molto carini, cantare e ballare un’allegra canzoncina dove alla fine fanno con sorrisi radiosi l’inequivocabile segno di sgozzare: sgozzeranno il nemico sionista, lo sgozzeranno ridendo e piene di gioia. Si tratta quindi di filmati di propaganda fatti da Hamas: per inciso, molti immigrati islamici di prima e successive generazioni dichiarano fierezza davanti a questi filmati. Ho osato scrivere della mia compassione per i bambini palestinesi, perché hanno rubato la loro anima: un bambino che sogna come solo sogno di poter uccidere è qualcuno cui hanno rubato l’anima. Gli orchi mandano in prima linea i bambini: contro i sovietici a Berlino hanno mandato i dodicenni, la XII divisione Panzer SS, la divisione Hitlerjugend, era fatta di ragazzini. Quando vediamo un bambino che affronta un carro armato, quel bambino sta difendendo la causa disonorata di un popolo feroce: nei popoli perbene combattono gli uomini, e combattono dopo aver messo al sicuro i bambini, il più lontano possibile dal fronte
Avevo descritto l’infanzia palestinese in un libro fantasy, Arduin il rinnegato. Come diceva J. R. R. Tolkien, nel fantasy noi parliamo di fulmini e non di lampadine. Arduin nasce dalla tragedia dei bambini soldato, e in particolare dei bambini palestinesi che devono morire per spezzare il nemico con il senso di colpa. Non c’è nulla di inventato. La letteratura fantastica è fatta di carne, sangue e ossa spezzate, è fatta di dolore e vergogna, un dolore e una vergogna talmente atroci da non poter essere guardati perché altrimenti ci brucerebbero gli occhi per l’orrore, e allora li nascondiamo nelle volute d’oro e d’argento, nell’ambientazione in mondi e in epoche che non fanno parte del reale.
Il mito nazista del bambino soldato si è ulteriormente imbarbarito negli ultimi decenni nella figura ancora più ignobile e disumana del bambino terrorista suicida. Sto ricreando un terzo profilo Facebook. Si chiamerà Silvana De Mari libri. Parlerò solo dei miei libri. Una cosetta mite e innocua.
Qualche giorno fa Giorgia Meloni ha saltellato cantilenando: «Chi non salta comunista è». La cosa ha dato grave scandalo. Sia i giornali che i social si sono scatenati. L’hanno giudicata una scena indegna, indecente, di un infantilismo ripugnante. Hanno ricordato la politica seria della gente seria. Hanno ricordato i grandi nomi della politica che aveva una dignità: Togliatti, Nilde Iotti, Napolitano, Berlinguer, soprattutto. Per non parlare degli intellettuali, da Dario Fo a Tiziano Terzani, da Natalia Ginzburg a Rossana Rossanda. In realtà la lista dei personaggi politici e degli intellettuali seri dalla parte giusta della storia è talmente lunga che non potrei nemmeno tentare di elencarla. Rileggo i pochi nomi che ho scritto, ripenso ai mancanti, e mi ripeto la stessa domanda che mi faccio da decenni: ma di quante decine di milioni di morti avrebbero avuto bisogno costoro e tutti i loro compagni, perché le loro impalpabili coscienze avessero un sussulto di indignazione? Quanto è spaventoso il bagno di sangue, quanto sono indescrivibili le sofferenze dei popoli su cui questa schiera di gnomi del pensiero ha costruito la sua idea di superiorità morale? Mi sono sempre chiesta se il Purgatorio abbia un apposito girone per i borghesotti occidentali che, con le terga al sicuro nelle loro disprezzate democrazie, hanno incamerato fiumi di quattrini sottratti alle macilente nazioni della fortunatamente defunta Unione Sovietica e hanno osato squittire il loro entusiasmo per torture, crimini, distruzione di popoli, carestie fino al cannibalismo, schiavitù perpetua. Dovrebbe essere un bel girone dove si alternano Gulag sovietici, campi di lavoro cinesi, campi di rieducazione cambogiani, tostadores cubani (tostadores vuol dire tostapane, una scherzosa allusione agli uomini ammassati senza acqua e servizi igienici in celle al sole dove si arrivava a 50 gradi).
Il comunismo non è stato un movimento politico ma, come il suo fratellastro, il nazismo, è stato un movimento religioso messianico e salvifico. Anzi, è un movimento religioso messianico e salvifico, perché contrariamente al nazismo, che è defunto insieme al suo sciagurato fondatore, il comunismo è sempre vivo e vegeto, sempre con le labbra strette e lo sguardo sprezzante del moralmente superiore che ha posato la sua moralità sopra un cumulo di morti talmente alto da aver superato numericamente qualsiasi altro sterminio nella storia dell’umanità. Togliatti e la signora Iotti sapevano dei Gulag? Se non sapevano erano due sprovveduti, se sapevano erano due tizi con un livello di corruzione inquietante.
In realtà, sapevano. Togliatti, il Migliore, ci trovava nauseanti, «mandolinari e mafiosi», e aveva con orgoglio stracciato la cittadinanza italiana a favore di quella sovietica. «Hanno vinto le vecchie, i preti e i deficienti», commentò quando il popolo italiano si rifiutò di suicidarsi e dargli il Paese in mano perché lo consegnasse a Stalin. Togliatti di Stalin approvò tutto, dal patto Ribbentrop-Molotov (il trattato di non aggressione tra Urss e Germania nazista, con la Polonia spartita equamente. Scrisse per l’occasione quattro articoli a favore di Hitler e del nazismo, proprio per giustificare il patto) alla deportazione in Siberia, e alle condanne a morte di milioni di innocenti, tra cui i comunisti italiani scappati in Russia. Interessante anche la beatificazione della sua compagna, Iotti Leonilde. La signora Iotti Leonilde insieme a Togliatti Palmiro è partita dall’Italia per andare a portare l’approvazione del suo sorriso fermo e dolce alla condanna a morte dei 1.200 antifascisti (loro sì, veramente antifascisti) italiani espatriati in Russia (di quelli espatriati in Crimea il boia fu Pajetta). La signora Iotti Leonilde tenne la sua femminilità sobria e intelligente a fianco di Togliatti Palmiro anche quando lui non si oppose allo sterminio nel «triangolo rosso», la zona di Reggio Emilia dove a guerra finita i partigiani comunisti sterminarono ex fascisti, e anche antifascisti che potevano diventare oppositori politici, e persino vicini di casa scomodi.
La signora Iotti Leonilde, contrariamente alla signora Meloni che ha cominciato dal basso, facendo volantinaggio, ha fatto carriera non per meriti propri ma per l’amicizia molto stretta con Togliatti. La signora Iotti Leonilde ci viene presentata ovunque come esempio. Giorgio Napolitano alla sua morte la indicò come un modello. Quindi è un buon esempio per una donna italiana fare carriera scavalcando tutti perché hai una relazione col capo? O qualcuno crede veramente che la signora Iotti sia diventata deputato a 24 anni per meriti propri? Che cosa la affascinava del comunismo sovietico? Il fatto che Lenin abbia scatenato una guerra civile e spaventosa, la Rivoluzione di ottobre, con milioni di morti, quando già lo zar era agli arresti domiciliari? I 40.000 impiccati di Sebastopoli, quando Lenin in un solo mese fece giustiziare tutta la classe borghese, insegnanti, medici, ingegneri, artisti che penzolarono per giorni e giorni da tutti gli alberi della città? Lo sterminio della famiglia dello zar, quattro ragazzine e un bambino con l’emofilia? Oppure l’affascinava Stalin? Ha raccontato in un’intervista che quando Palmiro e lei con la loro macchinetta uscivano finalmente dalle desolate terre del patto di Varsavia tiravano entrambi un sospiro di sollievo. Ancora una volta erano andati a trovare Stalin e ne erano usciti vivi. Quindi questi due sapevano benissimo che Stalin era una belva. Per quale incredibile forma di insipienza o di odio per il popolo italiano volevano consegnare a un tizio che sapevano essere una belva il popolo italiano? Lo strappo di Berlinguer da Mosca fu una burla. Quando hanno chiesto a Gorbačëv quale fosse il numero delle vittime del comunismo sovietico ha risposto di non essere in grado di calcolarlo esattamente: tra i 20 e 60 milioni. Difficile contare i morti di fame, quelli uccisi dalla tubercolosi dopo essere usciti dal gulag, i suicidi.
I comunisti della mia generazione sono stati affascinati da due belve, Mao e Pol Pot, rispetto a cui persino Stalin poteva sembrare uno sano di mente. Dario Fo adorava Mao. Non solo lui. La faccia di Mao era ed è sulle magliette. La faccia di Mao insieme a quella di Che Guevara, massacratore di intellettuali, sacerdoti e omosessuali, fa anche parte dell’arredamento. Ci sono dei quadri con le loro facce che vanno a intristire ulteriormente quegli orrendi arredamenti minimalisti, una via di mezzo tra una prigione norvegese e la stanza di una clinica. Il cosiddetto «grande balzo in avanti» ha voluto dire decine di milioni di contadini morti di fame. Le carestie sovietiche, da quella più famosa dell’Ucraina a quelle meno note, per esempio quella della Mongolia, impallidiscono di fronte a questi numeri. Le prime carestie talmente gravi da essere accompagnate da cannibalismo sono del 1922 . E tutto questo impallidisce davanti ai dati cinesi. La rivoluzione culturale ha voluto dire almeno 10 milioni di morti linciati. L’apogeo è stato il massacro di Guangxi, un apogeo di ferocia folle e gratuita all’interno di quell’enorme massacro che è stata la rivoluzione culturale cinese. Gente squartata, bruciata viva, evirata, mangiata. Pol Pot era la passione di Tiziano Terzani. Ora il comunista ancheggia sui carri dei pride in mezzo a energumeni in biancheria di pizzo rosa o avvolto nella bandiera dei massacratori di gay di Hamas, e difende il diritto di ogni italiano di essere accoltellato per strada, ucciso o reso disabile, da tizi che vengono dall’altra parte del mondo, che ci odiano e di cui non abbiamo nessun bisogno.
In pochi istanti, con un balletto di pochi secondi la signora Meloni ha preso tutti questi per il bavero, a cominciare dal Migliore per finire agli ancheggiatori dei Pride. Ormai al sicuro nel regno dei morti, i massacrati dei gulag, dei logai, di Pol Pot e Che Guevara sicuramente hanno riso. Il cielo la aiuterà.





