I carciofi sono quasi in dirittura di arrivo, ma ci regalano ancora fragranze e croccantezze, specialmente i romaneschi che sono nel loro massimo splendore. Stavolta abbiamo scelto una ricetta che dialoga tra le due sponde dell’Adriatico. Se ne fa una versione molto simile a quella che proponiamo nelle campagne marchigiane, ma abbiamo scelto quella di un’amica croata: Nena che vive a due passi dal palazzo di Diocleziano, illuminato imperatore romano, che era nato a Spalato. Ci offre una declinazione rurale di questa preparazione in cui riconosciamo tutti i sapori del Mediterraneo.
I carciofi sono quasi in dirittura di arrivo, ma ci regalano ancora fragranze e croccantezze, specialmente i romaneschi che sono nel loro massimo splendore. Stavolta abbiamo scelto una ricetta che dialoga tra le due sponde dell’Adriatico. Se ne fa una versione molto simile a quella che proponiamo nelle campagne marchigiane, ma abbiamo scelto quella di un’amica croata: Nena che vive a due passi dal palazzo di Diocleziano, illuminato imperatore romano, che era nato a Spalato. Ci offre una declinazione rurale di questa preparazione in cui riconosciamo tutti i sapori del Mediterraneo. Ingredienti - Quattro carciofi (meglio se romaneschi) di taglia abbondante, 4 spicchi d’aglio, un mazzetto generoso di prezzemolo, 80 grammi di pangrattato, 100 grammi di Parmigiano Reggiano o Grana Padano o Pecorino romano grattugiati, 250 grammi di fave sbucciate, un limone non trattato, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, un bicchiere di vino bianco secco (usate lo stesso vino che poi abbinerete al piatto), sale e pepe q.b. Procedimento - Fate un battuto di aglio e prezzemolo, sbucciate le fave e privatele del picciolo, mondate i carciofi fino ad arrivare alle foglie più tenere, tagliatene la cima e separate i gambi dal fiore. Pulite bene anche i gambi. Ora aprite i carciofi a mo’ di fiore separando bene i “petali” e metteteli in acqua acidulata con il succo di limone. Pendete un terzo del trito di aglio e prezzemolo e fatelo scaldare in una casseruola con l’olio extravergine di oliva, aggiungete le fave e i gambi dei carciofi e iniziate a farli stufare. Ora con formaggio, pane grattato e il trito di prezzemolo e aglio rimasto fate una panure mescolando tutto in una ciotola. Scolate e asciugate bene i carciofi e riempiteli con tre quarti della panure che distribuirete tra i petali. Adagiateli nella casseruola e fateli dorare. Ora sfumate con il vino alzando la fiamma, incoperchiate e lasciate cuocere per venti minuti. Se serve aggiungete un po’ di acqua calda. A tre quarti di cottura dei carciofi aggiungete al fondo di cottura la panure rimasta, aggiustate di pepe e di sale e andate a cottura. Come far divertire i bambini - Fate aprire a loro i carciofi a mo’ di fiore. Saranno abilissimi. Abbinamento - Abbiamo scelto un bianco semi-aromatico e raro: la Vitoska che si fa sul Carso ed è diffusa anche in Slovenia. Sempre dal Friuli Venezia Giulia potete abbinare anche una Ribolla Gialla o una Malvasia. Perfetta anche un’ottima Vernaccia di San Gimignano o un secco Trebbiano d’Abruzzo.
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 settembre con Flaminia Camilletti
Charlie Kirk (Ansa)
Sposato con due figli, teneva incontri in cui sfidava il pubblico: «Provate che ho torto».
Donald Trump (Ansa)
Trump, anche lui vittima di un attentato, sottolinea la matrice politica dell’attacco che ha ucciso l’attivista. «La violenza arriva da chi ogni giorno demonizza e ostracizza coloro che la pensano diversamente».
Charlie Kirk (Getty Images)
L’assassinio negli Usa del giovane attivista conservatore mostra che certa cultura progressista, mentre lancia allarmi sulla tenuta della democrazia, è la prima a minarla. E intona il coretto del «se l’è cercata».