Dopo aver passato giorni sulla graticola, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è soddisfatto. Sulla sanità ha rivendicato «un aumento di risorse di 6 miliardi mai visto nei tempi recenti». E agli imprenditori ha lanciato un messaggio: «Credo che l’iperammortamento, con proiezione triennale, dando un quadro di certezze, sia un altro elemento fondamentale per gli imprenditori che continuano a crederci e a investire». Quanto all’attenzione ai conti pubblici, il ministro ha puntualizzato: «La nostra prudenza non è affatto stagnante e della nostra prudenza beneficeranno i governi del futuro»
Vediamo i contenuti principali della manovra.
Casa Isee
Alzato a 200.000 euro il tetto del valore della casa ai fini dell’esclusione dal calcolo dell’Isee nelle città metropolitane.
Piano Casa
Per il 2026 arrivano 110 milioni, altri 100 per il 2027, a fronte di 300 per il biennio inizialmente previsti.
Salva imprenditori
Anche se un giudice stabilisce che la paga non rispetta l’art. 36 della Costituzione sulla retribuzione proporzionata al lavoro, l’azienda non è tenuta a versare gli arretrati ai lavoratori, a condizione che si sia attenuta a quanto previsto dal contratto collettivo applicato.
Irpef
La seconda aliquota scende dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro. Il beneficio è sterilizzato sopra i 200.000 euro.
Imprese
Sarà riconosciuto fino al 30 settembre 2028 l’iperammortamento per gli investimenti delle imprese in beni strumentali. La misura è maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per quelli oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro, e del 50% per oltre 10 milioni e fino a 20 milioni in relazione a beni prodotti nella Ue, effettuati dal 1° gennaio 2026 al 30 settembre 2028. Arrivano 1,3 miliardi per Transizione 4.0 e 532,64 milioni per chi ha fatto domanda per il credito d’imposta per la Zes unica.
Ritenuta d’acconto
Dal 2028 per le imprese un’aliquota dello 0,5%, che sale all’1% dal 2029.
Dividendi holding -
L’accesso al regime di esclusione è previsto solo con partecipazione diretta nel capitale superiore al 5% o di valore fiscale oltre 500.000 euro.
Pensioni
Cancellata la possibilità di andare in pensione di vecchiaia anticipatamente con almeno 20 anni di contributi e se si è nel regime contributivo, cumulando gli importi di forme di previdenza complementare. Adeguamento all’aspettativa di vita più graduale: un mese nel 2027, due mesi nel 2028. Per le forze dell’ordine rinvio di 3 mesi, spalmato tra 2028 e 2030, con esenzioni per lavori usuranti. Le pensioni minime aumentano di 20 euro al mese. Niente stretta sul riscatto della laurea e sulle finestre mobili.
Tagli lavoratori precoci
Aumentano di 50 milioni nel 2033 e di 100 milioni nel 2034 i tagli all’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. Previsti tagli pari a 40 milioni annui dal 2033 anche al Fondo per il pensionamento anticipato per i lavori usuranti.
TFR
Nel 2026-2027, le aziende con 60 dipendenti dovranno conferire il Tfr al fondo Inps. Successivamente lo dovranno fare tutte quelle con 50 dipendenti e dal 2032 quelle con 40 dipendenti. Da luglio scatta il meccanismo di adesione automatico alla previdenza complementare per i neo assunti. Avranno 60 giorni per rinunciare.
Detassazione contratti
Aliquota agevolata per la tassazione degli incrementi contrattuali al 5% ma per i redditi fino a 33.000 euro e i rinnovi effettuati anche nel 2024 e non solo nel 2025 e nel 2026.
Rottamazione quinquies
I tassi sulle rate dal 4% scendono al 3%. Potranno essere estinte le cartelle tra il 1° gennaio 2000 e il 2023, derivanti dall’omesso versamento di imposte o contributi previdenziali. Dura 9 anni con 54 rate bimestrali. Il beneficio decade con il mancato versamento di due rate.
Assicurazioni
Contributo di 1,3 miliardi tramite versamento a titolo di acconto dell’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l’anno precedente.
RC Auto
Sale al 12,5% l’aliquota sulla polizza per i rischi di infortunio al conducente e rischi di assistenza stradale per i contratti dal 1° gennaio 2026.
Tobin Tax
L’aliquota dell'imposta sulle transazioni finanziarie passa dallo 0,1% allo 0,2% se la cessione avviene su mercati regolamentati e dallo 0,2 allo 0,4% negli altri casi.
Ponte sullo Stretto
Rifinanziato con 780 milioni nel 2032 e 2033.
Farmaci innovativi
Scende di 140 milioni, dal prossimo anno, il Fondo di oltre 1 miliardo per i farmaci innovativi.
Fondo per la coesione
Taglio di 300 milioni per il 2026 e di 100 milioni per ciascuno degli anni 2027 е 2028.
Rai
Taglio di 10 milioni.
Studi sull’attività russa
Contributo di 200.000 euro per il 2026 e il 2027 alla Fondazione Med-Or per studi sull’attività di influenza russa.
CARABINIERI
Arrivano 4,7 milioni in più all’anno per l'Arma.
Indennità spettacolo
La soglia di reddito massimo per poter accedere passa a 35.000 euro.
Metropolitane
Tagli ai finanziamenti per Roma, Milano e Napoli
Editoria
60 milioni di euro in più.
oro di Bankitalia
Sancita l’appartenenza al popolo italiano, richiamando esplicitamente i Trattati Ue. Salta l’ipotesi di tassazione agevolata sulla rivalutazione dell’oro da investimento dei privati.
Affitti brevi
Cedolare secca al 21% su una sola abitazione, al 26% sulla seconda; dalla terza obbligo di partita Iva.
Pacchi
Introdotta una tassa da 2 euro su quelli proventienti da fuori i confini dell’Ue dal valore fino a 150 euro.
Premi produttività
La tassazione scende dal 5 all’1%. Prorogata anche per il 2026 l'esenzione del 50% dei dividendi corrisposti ai lavoratori e derivanti da azioni attribuite in sostituzione di premi di risultato entro 1.500 euro annui.
Banche e assicurazioni
Contributo di circa 11 miliardi nel triennio. L'Irap sale al 6,65% per banche e intermediari finanziari e al 7,90% per le assicurazioni.
Aiuti alle famiglie
Sale da 40 a 60 euro al mese il bonus per le lavoratrici madri con redditi sotto i 40 mila euro. Si estende a 14 anni l'età del figlio per il congedo facoltativo e raddoppiano i giorni di malattia per i figli: da 5 a 10 all'anno. Bonus libri con un fondo fino a 20 milioni per le famiglie con Isee fino a 30 mila euro. Per le scuole paritarie un contributo fino a 1.500 euro.
Plastic e sugar tax
Rinviate al 31 dicembre 2026.
Salute
Incremento di 7 milioni del fabbisogno sanitario nazionale standard. I medici specializzandi potranno fare le visite fiscali per l’Inps. Aliquota del 5% sugli straordinari per gli infermieri.
- Sciolti gli ultimi nodi nel centrodestra. Nuovo maxi-emendamento: salta il cumulo tra fondi e assegno Inps, stretta sull’uscita dal lavoro di precoci e usuranti, estesa la detassazione dei contratti. Domani il testo in Aula per il voto finale. Ritirato il condono.
- Per gli operatori del settore Fintech si rischiano effetti distorsivi soprattutto sulle startup.
Lo speciale contiene due articoli
I senatori sono già stati allertati per lavorare anche la notte tra il 23 e il 24 dicembre. Lunedì il testo arriva in Aula. Di qui alla vigilia di Natale il percorso verso l’approvazione della manovra in Senato, è pieno di insidie. Non si è ancora spento il contrasto all’interno della maggioranza con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, costretto a ironizzare sull’ipotesi di sue dimissioni («Ci penso tutte le mattine, ma siccome è la ventinovesima manovra di bilancio che faccio so come funzionano le cose») reclamate dall’opposizione alla luce della divergenza di posizioni con il suo partito. Dopo una nottata di telefonate incrociate per appianare il clima, Giorgetti ha presentato il nuovo maxi emendamento approvato poi in serata, con una serie di novità.
Salta la possibilità, in vigore dal 2025, di andare in pensione di vecchiaia anticipata a 64 anni con almeno 20 anni di contributi, per chi è in regime contributivo pieno, cumulando la previdenza complementare per raggiungere l’importo minimo previsto. La cancellazione consente di recuperare quei risparmi che sarebbero dovuti arrivare dall’emendamento sulle pensioni con la stretta sul riscatto della laurea breve e l’allungamento della finestra tra la maturazione e l’accredito dell’assegno, cancellate per l’opposizione della Lega. Si stima una minore spesa previdenziale crescente: 12,6 milioni nel prossimo anno, 36 nel 2027, 51,7 milioni nel 2028, 70 milioni nel 2029, 71,9 milioni nel 2030, 74,8 milioni nel 2031, 85,3 milioni nel 2032, 101,6 milioni nel 2033, 119,2 milioni nel 2034 e 130,8 milioni nel 2035.
La proposta sopprime una norma introdotta con l’ultima legge di bilancio con l’obiettivo di rendere più flessibile l’uscita. Per evitare altre frizioni, Giorgetti ha precisato che «pare non interessasse a nessuno». Ma il relatore della manovra, Claudio Borghi, non la pensa così («il cumulo dei fondi non è sbagliato») e ha annunciato una norma ad hoc.
Il nuovo maxi emendamento contiene anche un taglio di 40 milioni al Fondo per il pensionamento anticipato nei lavori usuranti a partire dal 2033. L’ammontare del fondo passerebbe dagli attuali 233 milioni a 193 milioni annui a decorrere dal 2033. Aumentano i tagli (di 50 milioni nel 2033 e di 100 milioni dal 2034) all’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. La manovra nel testo originario già prevedeva una decurtazione di 20 milioni nel 2027, 60 milioni nel 2028 e 90 milioni nel 2029. La modifica del governo prevede che ci siano 90 milioni in meno fino al 2032, tagli per 140 milioni nel 2033, e di 190 milioni annui dal 2034.
Rispuntano le misure per le imprese chieste da Confindustria, ovvero fondi per i crediti d’imposta Transizione 5.0 e Zes (Zona economica speciale); la misura sul Tfr come l’adesione automatica alla previdenza integrativa per i neo assunti e il contributo da 1,3 miliardi a carico delle assicurazioni. Riguardo a quest’ultimo punto si stabilisce che entro il 16 novembre di ogni anno gli assicuratori versino a titolo di acconto una somma pari all’85% del contributo dovuto per l’anno precedente. Torna l’ampliamento dei soggetti tenuti al versamento del Tfr al Fondo Inps per l’erogazione del contributo. Da gennaio prossimo vi rientrano anche i datori di lavoro che hanno raggiunto i 50 dipendenti. In via transitoria è previsto per il 2026-2027 che tale inclusione sia limitata a coloro che hanno un numero di dipendenti non inferiore a 60. Dal 2032 è prevista l’estensione dell’obbligo del versamento per le aziende con un organico non inferiore a 40 unità.
Le risorse per il Piano casa diminuiscono da 300 a 200 milioni per il biennio 2026-2027, mentre gli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina sono spostati al 2032 e 2033. Il governo conferma 300 milioni nel biennio prossimo per rifinanziare il Fondo occupazione.
Arrivano 1,1 miliardi per la prosecuzione delle opere pubbliche. Nel dettaglio, vengono stanziati 600 milioni di euro per il 2026 e altri 500 milioni per il 2027. Si tratta, in totale, di 100 milioni in meno rispetto alla prima versione del maxi emendamento che poi è stato ritirato. È stata estesa ai redditi fino a 33.000 euro la detassazione dei rinnovi contrattuali. Allargato il beneficio anche ai rinnovi effettuati nel 2024.
In una riformulazione di un emendamento si prevede che sarà di 10 milioni per il solo 2026 il taglio del finanziamento alla Rai rispetto ai 30 milioni in tre anni, previsti inizialmente. Per l’editoria c’è un rifinanziamento di 60 milioni nel 2026.
Raddoppia la Tobin Tax (passa dallo 0,1% allo 0,2%), la tassazione delle transazioni finanziarie. Per i contratti assicurativi stipulati dal 1° gennaio 2026 l’aliquota sulla polizza Rc auto sale al 12,5% per gli infortuni del conducente e di rischio di assistenza stradale. Per gli affitti brevi aliquota al 21% sulla prima casa e al 26% sulla seconda; oltre i due immobili diventa reddito di imposta. Stanziato un milione per ciascuno degli anni 2026 e 2027 per l'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi.
L’emendamento sulla riapertura dei termini del condono 2003, che ha scatenato l’opposizione pronta all’ostruzionismo, sarà trasformato in un ordine del giorno. Via libera a un emendamento per lo spoil system nelle Authority.
Troppe penalizzazioni al Fintech: tasse al 33% sulle attività cripto
La Legge di Bilancio 2026 si inserisce in un contesto macroeconomico complesso, segnato da una crescita moderata, da un’elevata pressione fiscale e dalla necessità di garantire stabilità ai conti pubblici. Con una dotazione complessiva di circa 22 miliardi di euro, il provvedimento si muove lungo una linea di equilibrio tra esigenze di gettito e misure di sostegno, ma lascia aperti interrogativi rilevanti sul fronte dell’innovazione finanziaria.
Per quanto riguarda il comparto finanziario, la manovra concentra l’attenzione principalmente su banche e assicurazioni, chiamate a contribuire in modo significativo attraverso modifiche all’Irap e interventi sulla base imponibile. Un’impostazione che, secondo l’ecosistema Fintech, rischia di produrre effetti distorsivi, soprattutto per gli operatori di dimensioni minori e per le startup innovative.
Le modifiche all’Irap - che prevedono l’aumento dell’aliquota di due punti percentuali per il triennio 2026-2028, accompagnato da una detrazione fissa - favoriscono infatti gli operatori strutturati, lasciando invece scoperti i soggetti più piccoli, che non beneficiano di alcuna soglia di esenzione. Una scelta che potrebbe ampliare il divario tra grandi gruppi regolamentati e nuove imprese tecnologiche.
«In questo modo, il provvedimento rischia di accentuare la distanza tra grandi gruppi regolamentati e nuove imprese innovative, ostacolando la crescita di un comparto che dovrebbe invece essere sostenuto come leva strategica per la competitività del sistema finanziario italiano», osserva Camilla Cionini Visani, direttore generale di Italia Fintech.
Particolarmente critico anche il capitolo dedicato alle cripto-attività. La Manovra innalza infatti al 33% l’aliquota sulle plusvalenze realizzate a partire dall’1 gennaio 2026, rispetto al 26% in vigore negli anni precedenti. Un aumento che, pur con alcune eccezioni per i token di moneta elettronica denominati in euro conformi al regolamento MiCar, rappresenta un segnale di irrigidimento fiscale verso un settore ancora in fase di sviluppo.
«La tassazione prevista dalla manovra si configura come un aggravio fiscale in grado di ostacolare lo sviluppo di un settore che dovrebbe essere riconosciuto come strategico per l’innovazione finanziaria e la competitività del Paese», sottolinea Cionini Visani. «I digital asset e la finanza digitale rappresentano un terreno di sperimentazione e crescita, capace di attrarre investimenti, favorire l’inclusione e accelerare la trasformazione tecnologica».
Accanto a questi elementi, la Legge di Bilancio introduce anche alcune misure positive, come l’innalzamento della soglia di esenzione per i buoni pasto elettronici, la proroga degli incentivi agli investimenti in beni strumentali e la revisione dell’imposta di bollo su alcuni contratti di credito al consumo. Interventi che vanno nella direzione della digitalizzazione, ma che appaiono ancora frammentari rispetto alle esigenze di un settore in rapida evoluzione.
Nel complesso, la manovra restituisce l’immagine di un Paese che cerca stabilità finanziaria, ma che fatica a riconoscere pienamente il ruolo strategico del Fintech come motore di innovazione, competitività e crescita. Una sfida che, secondo gli operatori del settore, richiederà nei prossimi mesi un dialogo più strutturato tra istituzioni e mercato per evitare che l’Italia perda terreno rispetto agli altri principali ecosistemi europei.
- Giancarlo Giorgetti: «Non aumentiamo i requisiti per uscire dal lavoro». Lucio Malan: «Meglio eliminare pure i ritocchi alle finestre mobili».
- La proposta di legge targata Fdi, che rischiava di far pagare a chi è puntuale le bollette dei morosi, finisce nel cassetto. Matteo Salvini: «No a nuova burocrazia». Galeazzo Bignami: «Confronto necessario». Confedilizia: «L’obbligo del revisore inciderebbe sui più poveri».
- Il ministro dell’Università rivendica il nuovo semestre filtro per accedere alla facoltà di Medicina: «È prevista anche una graduatoria di recupero, gli studenti non perderanno l’anno».
Lo speciale contiene tre articoli
Il governo corre ai ripari per placare le polemiche (anche all’interno della maggioranza da parte della Lega) sull’emendamento relativo alle pensioni anticipate e al riscatto della laurea breve.
La battaglia, cominciata mercoledì sera con l’attacco del senatore e relatore della manovra, Claudio Borghi, si è trascinata per tutta la giornata di ieri fino a notte fonda con una riunione di maggioranza e sotto il fuoco di fila delle opposizioni.
Nel pomeriggio è intervenuto anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, per ribadire un no secco a qualsiasi intervento volto ad allungare i requisiti per il pensionamento. «Siamo già uno dei Paesi europei dove si lavora più a lungo», ha detto, «il sistema è virtuoso, regge, quindi se servono dei soldi, si trovano in altre tasche».
Al tempo stesso, in modo provocatorio, il Pd, per bocca di Francesco Boccia, annunciava che avrebbe votato la richiesta di soppressione della Lega. Un clima rovente che si è trascinato fino a sera inoltrata quando sono trapelate le prime indiscrezioni. Il governo ha deciso di sopprimere le misure sul riscatto della laurea breve mentre resta aperto il tema delle «finestre mobili», come annunciato da Borghi. «È un passo nella giusta direzione aver tolto la questione del riscatto pensionistico, ma c’è la questione delle finestre», ha detto il senatore.
Il capogruppo di Fdi al Senato, Lucio Malan, ha dato per possibile l’arrivo di una modifica da parte del governo, anche su questo punto. «L’auspicio è di attenuare la misura, il massimo sarebbe toglierla», ha detto.
Ci si riferisce all’attesa tra la maturazione dei requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne) e la decorrenza dell’assegno. Vediamo il dettaglio. Ora la finestra per avere la pensione anticipata è di 3 mesi ma, secondo la misura nella manovra che la Lega vorrebbe cancellare, aumenterebbe a partire dal 2032. Dal 1° gennaio 2032 al 31 dicembre 2033 la finestra salirebbe a 4 mesi, poi per chi maturerà i requisiti nel 2034 arriverebbe a 5 mesi e infine dal 1° gennaio 2035 a 6 mesi. Ma l’allungamento dei requisiti scatta anche prima del 2032, in virtù dell’adeguamento alla speranza di vita.
Un’altra norma presente nella legge di bilancio (nella versione iniziale) prevede un mese in più nel 2027 (42 anni e 11 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 11 mesi per le donne), mentre nel 2028 serviranno 3 mesi in più di contributi (43 anni e 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne).
Alcune dichiarazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rilasciate prima della riunione della maggioranza, lascerebbero intendere che anche per le «finestre mobili» tutto resterebbe com’è ora. «Non è nostra intenzione aumentare i requisiti pensionistici, anzi al contrario», ha detto Giorgetti. «Una parte degli oneri indotti derivano da una norma che abbiamo voluto inserire l’anno scorso che invece è fondamentale, cioè la possibilità di cumulare quanto si versa obbligatoriamente per la pensione con i versamenti ai fondi di previdenza complementare. Questa sommatoria, che era prima vietata, oggi è possibile e questo permette appunto di valorizzare anche la possibilità di pensionamento», ha aggiunto il ministro, «la previdenza integrativa è una delle travi portanti della manovra invece di aspetti di dettaglio che hanno fatto molto parlare».
Poi, incalzato, ha precisato che «sulle finestre mobili ci sono degli emendamenti e il sistema può essere cambiato quando si vuole prima della scadenza del 2033». Ed è per cambiarlo subito che la Lega ha puntato i piedi e si è trattato in Commissione fino a notte fonda.
Intanto sono stati riformulati altri emendamenti a cominciare da quello sulla produzione e commercio di armi. Nella nuova versione, «i ministeri della Difesa e delle Infrastrutture individueranno, tramite decreti, quelle «attività, aree e relative opere e progetti infrastrutturali per la realizzazione, l’ampliamento, la conversione, la gestione, lo sviluppo delle capacità industriali della difesa». Sarebbe un passo verso la richiesta di Washington di destinare il 5% del Pil degli Stati membri della Nato alla spesa militare.
Sono state ripristinate le risorse per le tv locali per il 2026. L’emendamento governativo prevedeva tagli per 20 milioni annui agli stanziamenti per il settore per il prossimo triennio. Restano però i tagli previsti per il 2027 e 2028.
Cambia ancora la norma sulla rottamazione quinquies. In una delle ultime riformulazioni depositate in commissione Bilancio del Senato viene rivisto l’emendamento della Lega. La proposta di modifica del Carroccio prevedeva un abbassamento del tasso di interesse annuo applicato alle rate dal 4% (nell’attuale ddl bilancio) al 2%. La riformulazione invece lo fissa al 3%. Il testo è stato approvato.
L’approdo della legge di bilancio in Aula a Montecitorio per la discussione generale con la richiesta di fiducia è previsto per domenica 28 alle 16.30, e il via libera, sul filo di lana, martedì 30.




