Sono un classico della cucina del riuso, uno degli antipasti più rustici e golosi, ma anche un piatto da tuttopasto la cui origine si perde nella notte dei tempi gastronomici.
Sono un classico della cucina del riuso, uno degli antipasti più rustici e golosi, ma anche un piatto da tuttopasto la cui origine si perde nella notte dei tempi gastronomici. Certo la nostra versione rossa ha dovuto aspettare che prima Antonio Latini e poi Filippo Cavalcanti (e siamo già nell’Ottocento) sdoganassero la salsa di pomodoro. I supplì sono la più evidente dimostrazione della duttilità del riso in cucina. Se vi è avanzato del risotto questo è il più goloso modo di riciclarlo, egualmente se volete fare un po’ di scorta nel congelatore di cibi appetitosi da tirare fuori all’ultimo minuto ecco che il supplì soccorre: Senza contare che i condimenti possono essere i più vari. La versione filologica però così li vuole sia bianchi che rossi. E se volete stupire gli ospiti potete dire che sono «al telefono». Perché? Guardate il filo di mozzarella tra le due metà del supplì e lo capite da soli. Ingredienti - 500 grammi di riso italiano (meglio Arborio, Roma o Sant’Andrea), due tazze di passata di pomodoro, 2 spicchi d’aglio, tre cucchiai di olio extravergine di oliva, una cipolla, una carota una costa di sedano, un pomodorino rosso, una patata, 250 grammi di mozzarella fiordilatte, 100 grammi di farina, 100 grammi di pangrattato, 4 uova, un litro di olio per friggere, se piacciono 6 cucchiai di Parmigiano Reggiano o Grana Padano grattugiato, sale e pepe q.b. Procedimento - Con sedano carota, cipolla, pomodoro e patata preparate un brodo vegetale mettendo la verdure a sobbollire in una pentola d’acqua. Non salate. In una casseruola fate imbiondire i due spicchi di aglio nell’olio poi aggiungete la salsa di pomodoro e fate tirare per 7 o 8 minuti a fuoco dolce. Ora eliminate gli spicchi d’aglio e aggiungete il riso. Agite come per un normale risotto bagnando di quando in quando con il brodo vegetale e rigirando il riso. A cottura spegnete mantecate se volete ancora con un filo di extravergine di oliva, il formaggio grattugiato, aggiustate di sale e di pepe, date un’energica mescolata e lasciate freddare. Nel frattempo fate a tocchetti non troppo piccoli la mozzarella. Freddato che si il riso prendetene un pugnetto alla volta inserite nella massa del riso un tocchetto di mozzarella e formate una polpetta. Passatela prima nella farina, poi nell’uovo, nel pangrattato, ancora nell’uovo e ancora nel pangrattato. Portate a temperatura l’olio per friggere e friggete i supplì pochi alla volta. Scolateli su carta assorbente servite. Va da sé che se avete del risotto avanzato potete se volete condirlo con un po’ di salsa di pomodoro aggiustarlo di nuovo di formaggio e poi procedere a fare i supplì. Come far divertire i bambini - Fate fare proprio a loro i supplì. Vedrete che con le manine faranno delle crocchette mignon che sono una favola. Abbinamento - Noi abbiamo abbinato un spumante metodo classico da uve Verdicchio, ma vanno benissimo tutti gli spumanti italiani Di preferenza dei blanc des blancs perché si fanno con Chardonnay che dà vini lievemente più morbidi.
Riccardo Molinari (Ansa)
Il capogruppo leghista alla Camera: «Stiamo preparando un pacchetto sicurezza bis: rafforzeremo la legittima difesa ed estenderemo la legge anti sgomberi anche alla seconda casa. I militari nelle strade vanno aumentati».
«Vi racconto le norme in arrivo sul comparto sicurezza, vogliamo la legittima difesa “rinforzata” e nuove regole contro le baby gang. L’esercito nelle strade? I soldati di presidio vanno aumentati, non ridotti. Landini? Non ha più argomenti: ridicolo scioperare sulla manovra».
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, la Cgil proclama l’ennesimo sciopero generale per il 12 dicembre.
«Non sanno più di cosa parlare. Esaurito il filone di Gaza dopo la firma della tregua, si sono gettati sulla manovra. Ma non ha senso».
Francesco Filini (Ansa)
Parla il deputato che guida il centro studi di Fdi ed è considerato l’ideologo del partito: «Macché, sono solo un militante e il potere mi fa paura. Da Ranucci accuse gravi e infondate. La sinistra aveva militarizzato la Rai».
Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia, la danno in strepitosa ascesa.
«Faccio politica da oltre trent’anni. Non sono né in ascesa né in discesa. Contribuisco alla causa».
Tra le altre cose, è responsabile del programma di Fratelli d’Italia.
«Giorgia Meloni ha iniziato questa legislatura con un motto: “Non disturbare chi vuole fare”. Il nostro obiettivo era quello di liberare le energie produttive».
Al centro Joseph Shaw
Il filosofo britannico: «Gli islamici vengono usati per silenziare i cristiani nella sfera pubblica, ma non sono loro a chiederlo».
Joseph Shaw è un filosofo cattolico britannico, presidente della Latin Mass Society, realtà nata per tramandare la liturgia della messa tradizionale (pre Vaticano II) in Inghilterra e Galles.
Dottor Shaw, nel Regno Unito alcune persone sono state arrestate per aver pregato fuori dalle cliniche abortive. Crede che stiate diventando un Paese anticristiano?
«Senza dubbio negli ultimi decenni c’è stato un tentativo concertato di escludere le espressioni del cristianesimo dalla sfera pubblica. Un esempio è l’attacco alla vita dei non nati, ma anche il tentativo di soffocare qualsiasi risposta cristiana a tale fenomeno. Questi arresti quasi mai sono legalmente giustificati: in genere le persone vengono rilasciate senza accuse. La polizia va oltre la legge, anche se la stessa legge è già piuttosto draconiana e ingiusta. In realtà, preferiscono evitare che questi temi emergano in un’aula giudiziaria pubblica, e questo è interessante. Ovviamente non si tratta di singoli agenti: la polizia è guidata da varie istituzioni, che forniscono linee guida e altro. Ora siamo nel pieno di un dibattito in Parlamento sull’eutanasia. I sostenitori dicono esplicitamente: “L’opposizione viene tutta dai cristiani, quindi dovrebbe essere ignorata”, come se i cristiani non avessero diritto di parola nel processo democratico. In tutto il Paese c’è la percezione che il cristianesimo sia qualcosa di negativo, da spazzare via. Certo, è solo una parte dell’opinione pubblica, non la maggioranza. Ma è qualcosa che si nota nella classe politica, non universalmente, tra gli attori importanti».
Stephen Miran (Ansa)
L’uomo di Trump alla Fed: «I dazi abbassano il deficit. Se in futuro dovessero incidere sui prezzi, la variazione sarebbe una tantum».
È l’uomo di Donald Trump alla Fed. Lo scorso agosto, il presidente americano lo ha infatti designato come membro del Board of Governors della banca centrale statunitense in sostituzione della dimissionaria Adriana Kugler: una nomina che è stata confermata dal Senato a settembre. Quello di Stephen Miran è d’altronde un nome noto. Fino all’incarico attuale, era stato presidente del Council of Economic Advisors della Casa Bianca e, in tale veste, era stato uno dei principali architetti della politica dei dazi, promossa da Trump.







