D’accordo i mondeghilli (le polpette milanesi) sono quello che sono, inarrivabili. Per la verità Pellegrino Artusi nel suo La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene scrive opportunamente: «Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco, il quale fu forse il primo a darne il modello al genere umano».
Sulle mele si potrebbe scrive un trattato di storia, botanica, medicina, gastronomia. Ab ovo ad mala, dall’uovo alle mele era il motto dei romani a tavola, una mela al giorno toglie il medico di torno recita l’antico adagio che ha molto fondamento perché la mela (vi siete mai chiesti perché si chiama così? Viene dalla radice indoeuropea mal che vuol dire dolce, morbido il che significa che questa rosacea sta con noi da illo tempore) ricca di acqua, carboidrati semplici, pectina e vitamina. Davvero un toccasana. In cucina consente ottime e rapidissime preparazioni. Eccone una per voi.
E’ una di quelle ricette che risolvono tutto: la merenda dei ragazzi, l’aperitivo con gli amici, una cena improvvisata e che ha il grande vantaggio di valorizzare le erbe miste: possono essere spinaci, bietole, erbette di campo. Il resto viene da sé. Ora in cucina.
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E’ il dessert più classico che si possa immaginare e dunque ogni famiglia ha la propria ricetta anche perché se si fa una festa con i ragazzi, se si hanno degli amici a cena e non si vuole impazzire con il forno o con i vari impasti il salame di cioccolato è il più goloso dei rimedi. E’ anche una ricetta di recupero perché permette di usare biscotti avanzati.Si prepara in fretta, ma dovete tener presente che ci vuole un riposo non breve in frigo.
E pensare che quando arrivarono dall’Asia come tutte le solanacee le guardarono con sospetto. Le chiamarono mele insane perché erano quasi sferiche e non si potevano mangiare crude (ecco l’insana), poi le abbiamo imparate a conoscere gastronomicamente e a coltivarle e oggi se ne trovano di diversi colori – le bianche sono assai delicate - e forme e di intensità di gusto assai variegate. Ma sono da almeno mille anni uno degli ingredienti perfetti per ben figurare in cucina - come direbbe Pellegrino Artusi – che nella sua Scienza in Cucina e l’arte di mangiare bene le chiamo alla toscana: i petonciani. In Sicilia gli arabi le elevarono a regine della tavola e infatti la cucina di trinacria è ricca di preparazione con questi “frutti” deliziosi dell’orto. Le melanzane sono in questa versione che vi proponiamo buonissime, facilissime da preparare e di riuscita assicurata.
Ingredienti – 4 melanzane lunghe di media grandezza, 100 gr di farina doppio zero, 100 grammi di pangrattato e volendo due cucchiai di Parmigiano Reggiano o Grana Padano, 6 cucchiai di latte 3 uova, olio extravergine di oliva e sale qb. Se avete degli amici vegetariani e non volete usare le uova escludetele pure, come anche il formaggio, ma tra gli ingredienti mettete un bicchiere di birra ben freddo che vi servirò per preparare una pastella con la farina dove ripassare i ventagli per poi impanarli.
Preparazione – Sbucciate le melanzane poi incidetele con un coltello per il lungo ricavando delle fette alte circa 3 millimetri. Fate attenzione a che le fette restino attaccate al picciolo della melanzana. Salate le melanzane anche in mezzo alle fette e fatele riposare per una ventina di minuti in un colino in modo che perdano parte dell’acqua di vegetazione. Nel frattempo sbattete le uova con il latte, salate. Ora prendete le melanzane e infarinatele con cura da una parte all’altra di ogni fetta (oppure passatele nella pastella che avrete preparato stemperando la farina con la birra) passatele nello stesso modo nell’uovo e poi nel pangrattato che, se volete, potete arricchire con il formaggio grattugiato. Irrorate con olio extravergine di oliva la padella (deve essere grande altrimenti agite con due padelle su due fuochi) adagiatevi i ventagli di melanzane ben aperti e fate dorare da entrambe i lati facendo diventare ben croccante la panatura. Aggiustate di sale e servite avendo cura di allargare bene nei piatti di portata i ventagli. Volendo potete accompagnare con una salsa di pomodoro piccante o con della senape.
Come far divertire i bambini – Fate sbattere a loro le uova, si divertiranno.
Abbinamento – Noi abbiamo optato per uno spumante rosato da Marzemino, vanno bene dei rosati fermi come a esempio quelli salentini, oppure dei rossi giovani come una Lacrima di Morro d’Alba o un Marzemino.
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