cuciniamo insieme

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Dite come i Righeira che l’estate sta finendo? Non nell’orto dove ci sono ancora i “frutti” estivi e tra questi i gustosissimi peperoni tondi. Sono quelli che di solito trovate in gastronomia ripieni di tonno e messi sott’olio, ma che si possono fare, soprattutto quelli di taglia XXL, in mille modi. Un modo sfizioso, che è anche una ricetta di semi-recupero e magnifica, uno dei pesci azzurri più saporiti e salubri del nostro mare, lo sgombro, è questa preparazione assai facile, buonissima e che richiede solo un po’ di pazienza e di “sopportare” il calore del forno.

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Inutile negarlo: il sushi fa parte ormai dei nostri orizzonti gastronomici. Ma attenzione: c’è sushi e sushi. Lasciate perdere quello non offerto da ristoranti giapponesi, è come mangiare la pizza all’ananas! E poi avere qualche cautela “sanitaria” non fa un soldo di danno anche perché ormai si spaccia finto sushi a buon mercato ovunque. Una cosa che forse non tutti sanno è che il sushi andrebbe mangiato con le mani e non con le bacchette. E proprio ispirandoci all’idea del finger food ci è venuto in mente questo non sushi di zucchine. E’ straordinario l’effetto che fa se lo servite come aperitivo. Penseranno tutti che siete bravissimi, in realtà è di una semplicità disarmante, inversamente proporzionale all’intensità di gusto. I vostri hosomaki (sono i pezzi di sushi circolari avvolti dall’alga) sono pronti.

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Cantavano i Righeira: l’estate sta finendo…Forse, ma c’è ancora tempo per fare in cucina spazio a idee fresche, a ricette spontanee che nascono con pochi ingredienti tutti o quasi dell’orto, per profumare di buono e di freschezza le nostre giornate. Eccone una assai sfiziosa che si fa senza alcuno sforzo.

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Ricetta che più rurale di così non si può, ma che sfrutta in questa stagione la pienezza di profumo e di gusto del pomodoro. Non vale la pena usare la salsa pronta – che comunque è una benedizione in cucina - quando se ne può fare una espressa senza troppa fatica e senza perdere troppo tempo. Per il resto è da “ammirare” l’invettiva delle “vergare” (si chiamano così in dialetto marchigiano le donne che tengono salde le redini della casa e della famiglia) che per mettere a tavola con poca spesa e la massima resa chi lavorava nei campi hanno creato questo piatto gustosissimo.

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Avete degli amici da accogliere dopo Ferragosto e li volete sorprendere con una proposta molto croccante? Ecco un’idea assai sfiziosa da preparare con la giusta attenzione: non è difficile, ma le fasi di lavorazione sono diverse e vanno seguite con un minimo di cura. Ci soccorre il riso che è un grande solutore di problemi gastronomici. All’opera dunque.

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