
Parlando di accoglienza diffusa e di ius soli, i dem mandano messaggi devastanti agli africani. Infatti arrivano donne incinte convinte di partorire figli con diritto di cittadinanza. E l’unica ricetta dei progressisti è la resa.Secondo l’opposizione, sui migranti il governo è diviso. Da una parte c’è la linea «europeista» di Giorgia Meloni che cerca di costringere Bruxelles a sposare una strategia che scoraggi le partenze e incentivi i rimpatri e i respingimenti. Dall’altra c’è la linea «antieuropeista» di Matteo Salvini, il quale con l’alleanza dei movimenti più a destra del Vecchio continente punta a ribaltare il quadro politico nella Ue, per imporre una linea sovranista e di conseguenza maggior rigore sul fronte degli immigrati. Che i due leader del centrodestra siano in competizione è fuor di dubbio, così come pare evidente che sul come affrontare la crisi degli sbarchi abbiano sensibilità diverse. Tuttavia, è chiara una linea comune: entrambi infatti puntano a fermare l’invasione. Che lo si faccia usando i mesi che ci separano dalle elezioni europee, sfruttando quel po’ di collaborazione che la Ue può fornirci, o si punti a una vittoria dei partiti di centrodestra per strappare a popolari e socialisti la guida dell’Unione, l’obiettivo finale resta lo stesso: impedire che l’Italia diventi il molo di attracco per tutti i migranti in arrivo dall’Africa. Ma se il centrodestra, pur con modalità diverse, persegue lo stesso risultato, diverso è il discorso per quanto riguarda la sinistra. Infatti, mentre a livello locale sindaci del Pd, come i primi cittadini di Torino, Prato e Piacenza, sollecitano l’intervento dell’esercito per gestire nelle loro città i migranti, dicendosi pronti a collaborare con il governo, la linea del Partito democratico è per l’accoglienza sempre e comunque. Se un tempo anche a sinistra era prevalsa una strategia di concretezza, che aveva portato l’allora ministro dell’Interno, Marco Minniti, a stringere alleanze con le tribù libiche per fermare le partenze, anche a costo che i profughi fossero rinchiusi in precari campi di raccolta, oggi, con Elly Schlein alla segreteria, siamo solo agli slogan. Per l’occasione, è stata riesumata la proposta dell’accoglienza diffusa, ovvero di distribuire due o tre migranti ogni 1.000 abitanti, in modo da evitare un impatto solo su alcune località. In realtà, l’accoglienza diffusa è una stupidaggine. Infatti, su una popolazione di 60 milioni di persone, l’1 per mille è pari a 60.000 persone e dunque, già oggi, con 130.000 nuovi arrivati siamo a due migranti ogni 1.000 abitanti, che entro l’anno rischiano di diventare tre. Che cosa voglio dire? Che in un solo anno avremo raggiunto la capienza massima indicata da chi considera l’accoglienza diffusa la soluzione del problema. Senza aggiungere che ogni Comune italiano dovrebbe organizzarsi per accogliere gli extracomunitari e, naturalmente, mantenerli. Ammettiamo che il primo anno tutto ciò sia possibile. E i successivi, quando arriveranno altre 200.000 persone, l’accoglienza diffusa con due o tre persone ogni 1.000 abitanti che cosa diventerebbe? Oggi in Italia si stima la presenza di circa mezzo milione di clandestini, un numero che lo stop alla redistribuzione da parte di Francia e Germania promette di far crescere rapidamente. Dunque, l’accoglienza diffusa in che cosa consisterebbe? Nell’accettare 10, 20 o 30 migranti ogni 1.000 abitanti? È evidente che cosa significhi questo. Oltre a far saltare i conti dei Comuni, che dovrebbero farsi carico della gestione degli extracomunitari, avremmo, per usare le parole pronunciate nel passato da Marco Minniti, un problema di tenuta democratica del nostro Paese, perché le conseguenze sono quelle che abbiamo raccontato domenica sulla Verità. Aggiungo che, come ha spiegato un medico impegnato a Lampedusa nell’accoglienza, la promessa di istituire lo ius soli, cioè il diritto di cittadinanza a chiunque nasca in Italia, sta diventando un formidabile richiamo per donne straniere incinte, che sognano così di assicurare un futuro alla propria prole. È per questo che tante donne a pochi mesi o giorni dal parto affrontano il viaggio della paura. Le proposte della sinistra sono un incentivo alle partenze, è un dato di fatto. Dunque, non c’è altra via se non quella di fermare gli sbarchi, checché ne dicano Sergio Mattarella e il Pd. E le proposte di Schlein non sono proposte, ma una resa del Paese di fronte a un’invasione.Che voglio dire, quindi? Semplicemente che se vedere due partiti della maggioranza in competizione sul tema dei migranti non è certo la cosa migliore, se ci fosse il Partito democratico al governo sarebbe molto peggio. Infatti, dovremmo fare i conti con un mix di ideologia e cialtroneria. Perciò non ci resta che sperare che alla fine o la linea Meloni o quella di Salvini producano qualche risultato.
Beppe Sala (Imagoeconomica)
L’affare va chiuso entro il 10. Diffida ai notai: bene inalienabile. Emerge un altro creditore delle società che controllano il Milan.
Volodymyr Zelensky (Ansa)
- Attivisti civili e membri dell’opposizione contro il leader ucraino: «Mette a tacere i critici accusandoli di lavorare per i russi». Un processo autoritario per non avere concorrenti alle prossime elezioni. Purghe «gratuite» anche nel settore energetico.
- L’intelligence festeggia. Mosca colpisce le reti elettriche e si avvicina a uno snodo chiave.






