2025-11-02
Vendita di San Siro, mentre slitta il rogito spuntano vincoli e un nuovo prestito
Beppe Sala (Imagoeconomica)
L’affare va chiuso entro il 10. Diffida ai notai: bene inalienabile. Emerge un altro creditore delle società che controllano il Milan.C’era attesa per il rogito della vendita dello stadio di San Siro; invece, è arrivata l’ennesima denuncia di irregolarità. Venerdì, come aveva annunciato il sindaco Beppe Sala, sul tavolo del Comune di Milano doveva arrivare una firma, quella che avrebbe sancito la vendita dell’impianto sportivo ai fondi legati a Inter (Oaktree) e Milan (RedBird). Invece, è arrivata una diffida formale ai notai incaricati, al Consiglio notarile e ai dirigenti comunali: un atto che parla di «divieto legale di stipula» e che accende una spia rossa su tutta l’operazione. La cessione del Meazza, già al centro di ricorsi e polemiche, si è trasformata ormai in una partita di legalità. E ora non è più solo un affare politico o urbanistico, ma un dossier che rischia di toccare le responsabilità dirette di pubblici ufficiali, notai e banche.Del resto, a proposito, di normativa antiriciclaggio e di trasparenza, è noto che RedBird ha in corso un finanziamento con il fondo Elliott, il precedente proprietario del club rossonero. Secondo l’ultimo bilancio della ACM Bidco BV, la società olandese che controlla il Milan, il prestito ammonta a 523 milioni 338.000 euro. Se si considera che a dicembre 2024 era di 485 milioni, è possibile calcolare che sul nuovo prestito (il precedente vendor loan è stato ristrutturato a fine 2024) il tasso di interesse è arrivato poco sotto il 15%. Contro l’8% del fido originario. Senza dimenticare che la Sheva Investments Limited, la società collegata al fondo Elliott che fa da creditrice nell’operazione, ha sede nelle isole Cayman.Non basta. Perché le carte consultate dalla Verità evidenziano anche che nella struttura di controllo della società di via Via Aldo Rossi è spuntato un nuovo finanziamento che fa capo a un trustee, la Ccp Agency, ed ha come debitori la Rb Fc Holdings Fund IV Intermediate e la scatola che nell’albero di controllo del Milan le sta appena sopra, la RedBird Capital Partners Fund IV GenPar (gestore fondo). L’impegno è stato sottoscritto il 30 giugno del 2025. Sempre restando nelle casualità, difficile non notare che la Ccp Agency ha sede legale a West Palm Beach, 360 S. Rosemary Avenue nello stesso stabile dove ha sede Elliott management Lp. Coincidenze.Tornando al legale. Al momento, la diffida, inviata via Pec ai notai Notari, Zabban e Rampolla, al Consiglio notarile Christian di Milano, al segretario generale Carmelo Purcaro e al direttore generale Malangone, riguarda la delibera del consiglio comunale che autorizza la vendita del compendio «GFU San Siro», compreso lo stadio Giuseppe Meazza. Il testo ricorda ai destinatari una cosa elementare ma dimenticata: una parte dello stadio è già vincolata per legge e rientra nel demanio culturale, dunque non può essere alienata.La diffida cita un documento del Ministero della Cultura - il provvedimento del 8 agosto 2023 – in cui la Commissione regionale per il Patrimonio culturale della Lombardia riconosce nella tribuna ovest del Meazza un bene tutelato ex lege, perché «archivio pubblico» per le targhe e le epigrafi che raccontano i successi di Inter e Milan. «Trattandosi di archivio pubblico, in quanto di proprietà comunale, esso è tutelato» dalla legge, scrive il ministero.Significa che quella parte di San Siro non può essere venduta, né trasferita a privati: un vincolo automatico, di diritto, non opinabile. E chi lo ignora, secondo la diffida, viola una norma penale. Per questo, i redattori del documento invitano notai e funzionari comunali a astenersi dalla stipula: «In presenza di negozi contra legem», scrivono, «l’astensione del notaio è obbligatoria. Egli ha anche un dovere informativo e consulenziale verso il cliente».Un avvertimento che vale anche per il Consiglio notarile, richiamato «per i pertinenti obblighi di vigilanza preventiva e disciplinare». In altre parole: se qualcuno firma, se ne assume ogni responsabilità civile, disciplinare e penale.Un messaggio chiarissimo, in linea con le denunce di Luigi Corbani, ex vicesindaco e portavoce del Comitato Sì Meazza. «I notai e le banche devono fare ciò che il Comune non ha voluto fare: segnalare l’operazione San Siro alla Banca d’Italia, come previsto dalle leggi antiriciclaggio». Corbani parla di una vicenda «a dir poco oscura», dove «non è chiaro chi abbia il controllo finale né l’origine delle garanzie». E sottolinea: «È sintomatico che un pubblico ufficiale accetti relazioni in cui non si può verificare la genuinità dei documenti».Per l’ex vicesindaco, «San Siro è un bene pubblico, non un asset immobiliare. Fa parte del patrimonio indisponibile del Comune, può essere concesso in uso ma non venduto. Nessuno sano di mente poteva pensare di abbatterlo». Da qui, la responsabilità dei notai: non possono autenticare un atto su un bene inalienabile. Negli ultimi giorni è tornata poi a circolare la tesi del cosiddetto «vincolo di vetustà», secondo cui San Siro sarebbe tutelato già dal 2005. Non solo. Il tempo stringe. Il 10 novembre è un’altra data chiave: quel giorno scatterebbe il vincolo sul secondo anello dello stadio Meazza, già segnalato dalla Soprintendenza. Una scadenza che rende ogni ulteriore rinvio del rogito ancora più carico di incognite giuridiche. E nel frattempo restano sette ricorsi pendenti tra Tar, Consiglio di Stato e Presidenza della Repubblica. E la diffida ai notai chiude il cerchio: finché il bene è vincolato, nessun atto è possibile.
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