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Tod’s indagata per caporalato. «Sfruttava cinesi per fare più utili»
Diego Della Valle (Getty Images)
La Procura di Milano: manager e società sapevano che dai loro fornitori gli operai erano pagati sui 3-4 euro l’ora di notte. Il gruppo: «Che tempismo... dopo che la Cassazione ha respinto una istanza del pm Storari».
Non solo il superconsigliere. Ecco nomi e incarichi nella squadra progressista del capo dello Stato
Ansa e Imagoeconomica
Il «cerchio magico» di Mattarella ha un profondo legame con la corrente progressista della Balena bianca: tra i consiglieri più fidati Guerrini e Astori. Ma anche il magistrato Erbani. Il portavoce? Ovviamente quel Grasso che firmava gli editoriali contro Berlusconi.
Da quando Sergio Mattarella è diventato presidente della Repubblica, nel 2015, il Quirinale è diventato il luogo in cui una parte precisa della storia politica italiana ha trovato la sua continuità più silenziosa. Non una corrente, non un partito, non una famiglia politica nel senso tradizionale: piuttosto la lunga ombra della vecchia sinistra democristiana, la componente cattolico-progressista che ha attraversato tre decenni di trasformazioni, dall’epoca della Prima Repubblica fino al Partito democratico. È un mondo che negli anni ha perso peso elettorale, ma che negli ingranaggi dello Stato ha mantenuto una presenza costante, stratificata, spesso decisiva.
Quel finto moderato che detesta la destra
Francesco Saverio Garofani (Imagoeconomica)
Francesco Saverio Garofani viene, come Mattarella, dal mondo della sinistra Dc, dai cui ranghi scagliò attacchi contro Berlusconi. Mantenendo un basso profilo, ama tessere la propria rete di influenza, che va dall’ex Mister Tasse, Ruffini, a esponenti della Difesa.

C’è una figura che attraversa con passo felpato tre decenni di politica e istituzioni italiane, spesso senza esporsi del tutto, ma che - quando decide di intervenire - rivela un carattere molto più netto di quanto lasci intuire la sua consueta riservatezza. È quella di Francesco Saverio Garofani, classe 1962, cattolico democratico di tradizione doc, ex direttore di quotidiani d’area, già deputato dell’Ulivo e del Partito democratico, oggi figura centrale negli equilibri quirinalizi sul fronte della Difesa. Chi lo conosce bene lo definisce «riservato» e «prudente». Spesso viene avvistato intorno a Montecitorio e a Palazzo Madama insieme con l’amico senatore dem Stefano Losacco.