riforma giustizia

Roberto Crepaldi: «Altro che deriva autoritaria, la riforma dà troppi poteri ai pm»
Toga (iStock). Nel riquadro, Roberto Crepaldi
La toga progressista: «Voterò no, ma sono in disaccordo con il Comitato e i suoi slogan. Separare le carriere non mi scandalizza. Il rischio sono i pubblici ministeri fuori controllo. Serviva un Csm diviso in due sezioni».

È un giudice, lo anticipiamo ai lettori, contrario alla riforma della giustizia approvata definitivamente dal Parlamento e voluta dal governo, ma lo è per motivi diametralmente opposti rispetto ai numerosi pm che in questo periodo stanno gridando al golpe. Roberto Crepaldi ritiene, infatti, che l’unico rischio della legge sia quello di dare troppo potere ai pubblici ministeri.

Magistrato dal 2014 (è nato nel 1985), è giudice per le indagini preliminari a Milano dal 2019. Professore a contratto all’Università degli studi di Milano e docente in numerosi master, è stato componente della Giunta di Milano dell’Associazione nazionale magistrati dal 2023 al 2025, dove è stato eletto come indipendente nella lista delle toghe progressiste di Area.

Francesco Paolo Sisto: «Tante toghe sono pro riforma e ci incitano a non mollare»
Francesco Paolo Sisto (Imagoeconomica)
Il vice di Nordio: «Il ddl sulla Giustizia garantisce giudici imparziali ai cittadini e libera i magistrati dal peso delle correnti. Discuteremo con l’Anm, ma non accetteremo diktat».
L’Anm si vede già senza poteri e recluta perfino Bennato contro la riforma
Edoardo Bennato (Ansa)
Le toghe arruolano l’artista, un tempo anti sistema, per difendere lo status quo. Neanche Falcone e Borsellino vengono risparmiati.
Per i sondaggisti, da agosto a oggi la percentuale di chi è favorevole a sostenere il testo licenziato dal Parlamento è passata dal 50 al 70%. I fattori? Opposizioni divise, scarsa fiducia nelle toghe e degenerazione del correntismo.
La riforma della giustizia non terremota la Carta ma solo la partitocrazia delle toghe
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Ansa)
Nonostante gli strilli dell’opposizione, la tesi della Costituzione calpestata è una balla. A perdere peso sono le correnti, grazie ai sorteggi nei due Csm. Separare le carriere significa controllare le Procure? Follia.
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