2020-01-07
«Un consigliere Csm mi chiese una mano per aiutare suo figlio con i test a medicina»
Nelle intercettazioni non approfondite dell'inchiesta sulle toghe spunta il favore che un giudice avrebbe domandato a Luca Palamara.Il procuratore generale della Cassazione, il ministro della Giustizia e i membri della prima commissione del Consiglio superiore della magistratura quando hanno letto le carte dell'inchiesta per corruzione che coinvolge il pm Luca Palamara devono essersi persi qualcosa. Infatti se, come abbiamo scritto ieri, l'indagine di Perugia sembra poggiare su fondamenta traballanti a causa di un uso discutibile delle intercettazioni, la parte disciplinare sembra aver ancora più buchi neri. Non siamo magistrati, ma leggendo qualche documento abbiamo trovato nomi e situazioni che avrebbero meritato maggiore approfondimento da parte degli organi chiamati a giudicare i comportamenti delle toghe nell'esercizio delle funzioni, ovvero il pg della Cassazione e Alfonso Bonafede. Il primo fa le incolpazioni, il secondo le può estendere. In attesa che il Csm valuti queste accuse, i consiglieri della prima commissione hanno già aperto diverse pratiche di incompatibilità.La sensazione, però, è che chi di dovere non abbia approfondito tutti gli spunti offerti dai brogliacci. Per esempio noi oggi analizzeremo il caso del giudice Marco Mancinetti, un tempo considerato amico fraterno di Palamara. Attualmente all'interno del Csm è l'ago della bilancia, rappresentando la corrente centrista di Unicost (di cui Palamara fu «campione» nella consiliatura precedente). Un rapporto a tal punto stretto, tra i due, che al momento della candidatura a Palazzo dei Marescialli, Palamara e Unicost convinsero il giudice potentino Luigi Spina a trasferirsi a Castrovillari, a 160 chilometri di distanza, e a ricoprire le funzioni di pm per permettere all'«amico fraterno» Mancinetti di vincere la corsa al seggio di consigliere in quota giudici. E non solo. In una conversazione intercettata il 16 maggio 2019 tra Palamara e Spina il primo ricorda di essersi interessato pure al passaggio del test di ingresso a medicina di Mancinetti jr presso l'università cattolica del Buon consiglio a Tirana, convenzionata con l'università di Tor Vergata di Roma: «Mi chie… fare i test […] mi fisso l'appuntamento con il preside, che tra l'altro è pure amico mio, Novelli, Tor Vergata, e con quello che faceva i quiz, viene Annamaria, Soldi (sostituto procuratore generale della Cassazione, ex moglie di Mancinetti, ndr), perché Marco non viene […] facciamo il colloquio». Spina gli suggerisce di scaricarsi «tutti questi messaggi». «Tutto c'ho», è la risposta di Palamara. Il figlio del consigliere - E. M. - è effettivamente entrato nella succursale albanese dell'ateneo presso il cui vertice Palamara si era recato per dare una mano in nome del rapporto di amicizia (e non certo per interesse personale). Nell'intercettazione, Palamara sembra indispettito perché Mancinetti non ci avrebbe messo la faccia, mentre lui per suo figlio Rocco non si sarebbe tirato indietro: «Facciamo il colloquio io, Annamaria, IO, cioè IO, io andavo a… cioè, tu renditi conto, come se io ti chiedo vai per Rocco, e non vengo io, io sono andato a fare questo, cioè tu dov…, chi sono io… e gli amici… cioè io mi butterei su un ponte… l'hai capito come so'…». Spina risponde: «Ma io l'ho capito…». Prosegue Palamara: «Siamo andati E. e la figlia di Angela sono andati a Tirana, ti ricordi Tirana, no? Quando lui è andato a Tirana». Spina con La Verità ammette che Mancinetti gli aveva parlato di un suo viaggio in Albania, decantando la bellezza della città, ma non ricorda se ci fosse andato solo per il trasferimento del figlio o anche per questioni legate al Csm.Fatto sta che su Internet c'è traccia di un test per il primo anno della facoltà di medicina e chirurgia dell'università cattolica del Sacro cuore di Milano a cui, nel marzo 2017, parteciparono quasi 8.000 giovani. La maggior parte erano del 1998 e avevano appena terminato il liceo, ma c'erano anche dei ritardatari. Come Mancinetti junior, classe 1994, che alla fine si piazzò al 3.820° posto. A quanto ci risulta il 2 ottobre 2017 il ragazzo avrebbe, invece, superato il test per entrare all'università Nostra Signora del Buon consiglio di Tirana. Dopo un anno di studi nel Paese delle aquile avrebbe, però, fatto ritorno in Italia e lasciato gli studi in medicina.Il professor Novelli, 60 anni, calabrese come la famiglia di Palamara, è stato fino all'ottobre scorso rettore di Tor Vergata. Da qualche mese, è sotto processo per tentata concussione e istigazione alla corruzione in relazione ad alcune nomine nell'ateneo. Contattato dal nostro giornale, si è rifiutato finanche di rispondere al telefono al cronista. In un messaggino, appreso il motivo della chiamata, ha risposto lapidario: «Grazie, ma non sono a conoscenza di quanto lei mi riferisce. Cordialità». Anche Mancinetti e la Soldi, pur avendo visualizzato i nostri Whatsapp, hanno deciso di non commentare.Palamara nei brogliacci ricorda con rammarico altri presunti favori fatti a Mancinetti: «Lo mandai al ministero», dice in una trascrizione, facendo riferimento a quando Mancinetti fu chiamato a coprire l'incarico di dg in quota Unicost al dicastero della Giustizia. In altre conversazioni, l'ex pm romano allude a presunte spifferate su Perugia che avrebbe ricevuto da Mancinetti. «Ma se mi chiama qualcuno in prima commissione devo dire: “Signori, voi mi chiamate qui... io purtroppo questa storia (inchiesta di Perugia, ndr)... ve la dico oggi... la so da un anno e mezzo tanto è vero che... inizio da Mancinetti e Ardituro... andava in giro dicendo che io non potevo fare il procuratore aggiunto perché chissà cosa arrivava in Perugia"». Per poi aggiungere, sempre a proposito dei due colleghi: «Se io vado a fa' 'ste dichiarazioni (al Csm, ndr) saltano in aria». L'esplosione, però, non c'è stata.