giustizia

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Passa in via definitiva la riforma della Corte dei Conti
Alfredo Mantovano (Ansa)
Vengono riparametrate le sanzioni e allargato il potere preventivo di controllo. Centrodestra compatto, Pd e M5s gridano al golpe.

Grideranno al colpo di Stato contabile, ma hanno la voce fioca. Perché, com’è già successo con la cancellazione del reato di abuso d’ufficio, sindaci e assessori del Pd e dei 5s non vedevano l’ora di scrollarsi di dosso il fantasma dei giudici contabili. È passata al Senato in via definitiva con 93 sì, 51 contrari e cinque astenuti - Italia viva - la cosiddetta riforma della Corte dei Conti - primo firmatario il ministro per gli affari europei e il Pnrr Tommaso Foti - che non intacca le prerogative dei giudici contabili, anzi le rafforza in tema di parere preventivo sulle spese pubbliche, ma manda in pensione la presunzione di colpevolezza di amministratori e funzionari pubblici.

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I giudici: no ai figli nel bosco, sì al cambio di sesso a 13 anni
(IStock)

Mentre la famiglia Trevallion rischia di trascorrere il Natale divisa perché aveva il «difetto» di vivere in un casolare isolato con i servizi igienici all’esterno, a una ragazzina è consentita la transizione di genere. Per le toghe il percorso è «consapevole».

Anni fa Vanity Fair, settimanale radical chic che si occupa di moda e celebrity, dedicò la copertina agli adolescenti italiani in attesa di cambiare sesso. La redazione fotografò ragazzini e ragazzine vestendoli con capi firmati: pantaloni di Dolce&Gabbana, abito e maglia Germanier, gioielli Glenda López e Pintrill. Secondo la rivista, quei giovani trattati con la triptorelina, il farmaco che blocca la pubertà, impedendo la produzione di ormoni sessuali, erano eroi. A me quelle immagini posate, scattate in uno studio fotografico di grido, misero solo tristezza, perché i bambini con il volto truccato mi parvero subito vittime di una moda.

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I bimbi del bosco saranno riascoltati però senza la presenza dei genitori
Danila Solinas e Marco Femminella, legali della famiglia Trevallion-Birmingham (Getty Images)
La Corte d’Appello: «È un loro diritto». Si spera in una «concessione» per Natale.

Siamo all’accanimento giuridico-terapeutico e i tre bimbi della casa nel bosco restano per ora in isolamento affettivo, una sorta di arresti domiciliari del cuore voluti dai giudici del tribunale per (chiedendosi se in questo caso è davvero per) i minori, con l’aggiunta del pronunciamento della Corte d’Appello dell’Aquila di tre giorni fa. Però i tre fratellini nelle prossime ore potranno dire la loro e forse, se i signori in toga li ascolteranno, potrebbero - sotto la tutela di questo Stato che ha allontanato in un anno dalle famiglie 32.000 minori - passare il Natale nella nuova casa con Catherine e Nathan. È quello che nel paese di Palmoli dove c’è un tifo caldissimo per la «famiglia nel bosco» si aspettano.

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Da Bill Clinton al principe Andrea: pioggia di foto del pedofilo Epstein
Bill Clinton e Jeffrey Epstein (Ansa)
Tutti alla corte del magnate. Il ministero della Giustizia americano rilascia migliaia di documenti in cui compaiono personaggi come Mick Jagger e Michael Jackson. È guerra tra dem e repubblicani.

Ennesimo capitolo della vicenda di Jeffrey Epstein. Venerdì, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha pubblicato svariate migliaia di file relativi al finanziere morto suicida nel 2019. Non sono tuttavia mancate le polemiche. A novembre, una legge, approvata quasi all’unanimità dal Congresso e firmata dallo stesso Donald Trump, aveva stabilito che i documenti relativi al caso avrebbero dovuto essere rilasciati entro 30 giorni. La deadline sarebbe quindi stata venerdì scorso, ma il Dipartimento di Giustizia ha pubblicato soltanto una parte dei file. Il viceprocuratore generale, Todd Blanche, ha infatti affermato che «nelle prossime due settimane» dovrebbero essere divulgate «altre centinaia di migliaia» di fascicoli.

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I burocrati di un Paese devastato dai divorzi dividono un nucleo unito
La famiglia Trevallion-Birmingham (Ansa)
Una nazione le cui grandi città sono abitate per lo più da persone single invade un focolare felice. È il delirio di onnipotenza dello Stato moderno.

Forse è vero che gli Stati sono un po’ troppo invadenti. Per ora, l’intervento salvifico dello Stato italiano per salvare i tre bambini Trevaillon dagli orrori dei boschi e delle famiglie giramondo ha dimostrato soprattutto la distanza abissale tra le convinzioni e le pratiche dell’assistenza sociale italiana ai bambini e la realtà dei loro bisogni, delle loro attese, e delle loro risorse. L’irruzione salvifica della giustizia in una famiglia che è ancora felicemente unita in una nazione devastata dai divorzi, dagli omicidi tra i famigliari e da ogni tipo di disturbo e violenze tra di loro lascerebbe di stucco se non fosse che l’ultimo episodio di una situazione frequentissima, del resto appartenente alle fantasie di onnipotenza degli Stati moderni, con la loro ridicola pretesa della superiorità burocratica sui saperi e risorse della semplice persona umana e delle sue radici profonde e naturali.

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