2025-04-09
L’ultima di Sala per salvarsi: offrirsi mediatore tra costruttori e Procura
Beppe Sala (Imagoeconomica)
Intrallazzi pure su San Siro: tra i tecnici voluti da Milan e Inter c’è l’amico di Mr. Expo.Milano si conferma sempre «un’eccezione» in Italia, dove le regole urbanistiche sembrano piegarsi a logiche di opportunità, mediazione politica e, soprattutto, relazioni personali. Due storie recenti, all’apparenza distanti, raccontano invece una vicenda a tratti molto simile: da un lato, il caos dei sequestri edilizi che ha lasciato oltre 39.000 persone senza casa; dall’altro, le grandi manovre immobiliari dietro il futuro di San Siro. In mezzo c’è il sindaco Beppe Sala, alle prese con il malcontento dei comitati per la casa e quello per lo stadio.Il primo fronte è quello dell’emergenza abitativa legata agli abusi edilizi, dove la risposta istituzionale sembra oscillare tra la richiesta di nuove leggi e soluzioni «creative» che sanno più di scorciatoia che di giustizia. Ieri il primo cittadino è tornato a parlarne a Rtl. «C’è la preoccupazione per le famiglie e su questo stiamo cercando di trovare una via per la Procura», ha spiegato. Ma proposte come la revoca dei sequestri in cambio di fideiussioni o l’esenzione per i funzionari comunali da responsabilità per danni erariali, sembrano più che altro tentativi di evitare lo scontro con i costruttori che vere soluzioni per le famiglie coinvolte. «Noi abbiamo incontrato i costruttori e ancora prima le famiglie, adesso stiamo favorendo un contatto tra costruttori e Procura, perché non siamo noi a dire ai costruttori che ci devono dare di più», ha ribadito Sala, «abbiamo regole urbanistiche che si basano su leggi del 1942 che non possono funzionare quindi il Parlamento una soluzione la deve trovare». Nel frattempo, sabato è prevista un’assemblea pubblica, organizzata dal comitato Sì Meazza, al cinema Anteo per parlare del futuro dello stadio. Negli ultimi giorni, in attesa di capire il destino San Siro, proprio dal comitato c’è chi ha messo in evidenza rapporti e ruoli che sollevano qualche dubbio sull’equilibrio tra interesse pubblico e ambizioni private. In prima fila c’è Alessandro Pasquarelli, figura centrale dell’immobiliare milanese e storico amico del sindaco. Da Euromilano a Yard Reaas, da Cascina Merlata al progetto del nuovo stadio, Pasquarelli è sempre presente nei momenti chiave. C’è una foto dell’aula consiliare di palazzo Marino del dicembre del 2016 dove, nel dietro le quinte, spunta proprio il suo profilo. Quel giorno il Consiglio comunale di Milano approvava l’atto integrativo per le aree di Cascina Merlata. Si trattava di un progetto urbanistico sviluppato da Euromilano, oggetto nel 2016 di una modifica dell’accordo di programma voluta per sanare un errore organizzativo di Expo: l’assenza di un’area per il parcheggio dei pullman turistici. L’area in questione era inizialmente destinata alla costruzione di un albergo, ma fu poi convertita a parcheggio. Dopo Cascina Merlata Spa - la società proprietaria dei terreni - chiese e ottenne di poter trasformare l’area da destinazione ricettiva a commerciale. Per di più il centro commerciale era già stato venduto alla famiglia reale saudita prima del voto in Consiglio.Fino al 2024 ceo di Yard Reaas, Pasquarelli figura adesso come una delle due personalità di riferimento nel comitato di indirizzo del progetto per il progetto del nuovo stadio. Ha il compito di supervisionare e guidare il processo decisionale strategico supportando le società proponenti (Milan e Inter) e coordinare il lavoro dei numerosi studi coinvolti. È una figura chiave nel coordinamento e nella governance dell’intero progetto di trasformazione dell’area di San Siro, una maxioperazione da 1,2 miliardi di euro, che ha tutta l’aria di essere, nella sostanza, una colossale trasformazione immobiliare. Non a caso sulla vicenda la Procura sta vigilando con l’apertura di un fascicolo dopo l’esposto del Comitato Sì Meazza. Yard ha lavorato anche alla direzione dei lavori del nuovo quartiere del Trotto, accanto allo stadio, e ha curato la cessione della sede storica di A2a in Corso di Porta Vittoria, altro edificio pubblico venduto senza gara e finito nelle mani del fondo londinese Henderson Park, per 221 milioni di euro. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Enrico Marcora, ha sollevato la questione nell’aula di palazzo Marino. «È vero che il sindaco sta vendendo un bene comunale a Milan e Inter, che hanno tra i professionisti un suo amico?». Nei prossimi giorni chiederà conto anche della sede di A2a.
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Margherita Agnelli (Ansa)