D’accordo, l’antico adagio vuole che l’Epifania tutte le feste si porta via. A noi però è rimasta qualche nostalgia natalizia e soprattutto abbiamo da smaltire un po’ di avanzi.
D’accordo, l’antico adagio vuole che l’Epifania tutte le feste si porta via. A noi però è rimasta qualche nostalgia natalizia e soprattutto abbiamo da smaltire un po’ di avanzi. Per esempio c’è un mezzo pandoro che è rimasto lì e invece di usarlo per la prima colazione abbiamo pensato di reinterpretarlo mettendolo in concordanza in parte con i dettami di un dolce a cucchiaio che si potrebbe ritenere l’antenato del tiramisù: diffusissimo tra Modena e Ferrara è lo “Stracchino della duchessa”. Non è difficile, non servono i fuochi, solo un po’ di attenzione ed è un ottimo modo per utilizzare ciò che ci avanza. Potete farlo anche con il panettone. In cucina! Ingredienti - Un mezzo pandoro (dunque circa 500 grammi) due uova, 300 grammi di mascarpone, sei tazzine di caffè, mezzo bicchiere di rum o di liquore al cioccolato, 180 grammi di zucchero compreso quello per zuccherare il caffè, 300 millilitri di panna da montare già zuccherata polvere di cacao amaro, zucchero a velo, 30 grammi di lamelle di mandorle, qualche grappolino di ribes. Procedimento - Montate a con la planetaria o con le fruste elettriche a neve le chiare delle uova. Ora montate con due terzi dello zucchero a bianco i tuorli delle uova. Fate i caffè, zuccherateli e lasciateli raffreddare. Incorporate ai rossi d’uovo montati con lo zucchero il mascarpone e le scaglie di mandorla, amalgamante bene poi aggiungete girando dal basso verso l’alto le chiare d’uovo. Fate a fette di circa mezzo centimetro di spessore il pandoro, allungate il caffè con il rum o il liquore al cioccolato e in questa bagna passate velocemente le fette di pandoro. Foderate con il pandoro uno stampo da plumcake (se del caso imburratelo prima) e farcitelo con il mascarpone e le uova. Chiudete con ancora pandoro e andate in frigorifero per un paio d’ore, in congelatore per una mezz’ora. Nel frattempo montate la panna. Togliete dal frigo il plumcake, sformatelo e guarnitelo con la panna, il ribes, lo zucchero a velo e il cacao amaro. Come far divertire i bambini - Date a loro il compito di guarnire il plumcake sperando che vi avanzi un po’ di panna! Abbinamento - Pandoro dolce veronese dunque un ottimo Recioto di Soave. Vanno bene tutti i passiti: dal Picolit friulano al Moscato di Pantelleria, dal Nuragus sardo al Verdicchio dei Castelli di Jesi.
(IStock)
Pure la Francia fustiga l’ostinazione green di Bruxelles: il ministro Barbut, al Consiglio europeo sull’ambiente, ha detto che il taglio delle emissioni in Ue «non porta nulla». In Uk sono alle prese con le ambulanze «alla spina»: costate un salasso, sono inefficienti.
Con la Cop 30 in partenza domani in Brasile, pare che alcuni Paesi europei si stiano svegliando dall’illusione green, realizzando che l’ambizioso taglio delle emissioni in Europa non avrà alcun impatto rilevante sullo stato di salute del pianeta visto che il resto del mondo continua a inquinare. Ciò emerge dalle oltre 24 ore di trattative a Bruxelles per accordarsi sui target dell’Ue per il clima, con alcune dichiarazioni che parlano chiaro.
Ranieri Guerra (Imagoeconomica). Nel riquadro, Cristiana Salvi
Nelle carte di Zambon alla Procura gli scambi di opinioni tra i funzionari Cristiana Salvi e Ranieri Guerra: «Mitighiamo le critiche, Roma deve rifinanziare il nostro centro a Venezia e non vogliamo contrattacchi».
Un rapporto tecnico, destinato a spiegare al mondo come l’Italia aveva reagito alla pandemia da Covid 19, si è trasformato in un dossier da riscrivere per «mitigare le parti più problematiche». Le correzioni da apportare misurano la distanza tra ciò che l’Organizzazione mondiale della sanità dovrebbe essere e ciò che era diventata: un organismo che, di fronte a una crisi globale, ha scelto la prudenza diplomatica invece della verità. A leggere i documenti depositati alla Procura di Bergamo da Francesco Zambon, funzionario senior per le emergenze sanitarie dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, il confine tra verità scientifica e volontà politica è stato superato.
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L’annuncio per un’abitazione a Roma. La padrona di casa: «Non dovete polemizzare».
La teoria di origine statunitense della «discriminazione positiva» ha almeno questo di buono: è chiara e limpida nei suoi intenti non egualitari, un po’ come le quote rosa o il bagno (solo) per trans. Ma se non si fa attenzione, ci vuole un attimo affinché la presunta e buonista «inclusione» si trasformi in una clava che esclude e mortifica qualcuno di «meno gradito».
Su Facebook, la piattaforma di Mark Zuckerberg che ha fatto dell’inclusività uno dei principali «valori della community», è appena apparso un post che rappresenta al meglio l’ipocrisia in salsa arcobaleno.







