Impegnati a fare presepe e albero abbiamo pensato in questa seconda domenica d’Avvento a una ricetta molto semplice e gustosa con un piatto che potremmo definire di vigilia usando il salmone fresco.
Impegnati a fare presepe e albero abbiamo pensato in questa seconda domenica d’Avvento a una ricetta molto semplice e gustosa con un piatto che potremmo definire di vigilia usando il salmone fresco. Una ricetta che in qualche modo rispetta quella “quaresima di San Martino” che agli albori del cristianesimo era una sorta di precetto speculare a quello pasquale. Sarebbe interessante indagare da quando si celebra e come il Natale. Più o meno la ricorrenza della venuta del Cristo si celebra da metà del IV secolo e sarà curioso sapere che fu a Ravenna che si ebbe il primo officio liturgico del Natale e dunque dell’avvento che è la preparazione alla nascita di Gesù. Per il presepe come si sa il debutto fu a Greccio. Lo allestì per la prima volta San Francesco e mancano solo due anni all’ottavo centenario dacché fu nel 1223 che il santo di Assisi dette luogo alla rappresentazione della natività anche se per la verità nelle catacombe di Roma sono state trovate elementari raffigurazioni della notte santa. Ebbene in attesa delle celebrazioni gastronomiche prossime venture noi ci siamo acconciati a un piatto che potremmo definire di vigilia usando il salmone fresco. È un pesce che ha morbidezza di sapore, facile reperibilità, abbastanza grasso da poter soddisfare il palato. Abbiate però cura di comprarlo da chi vi dà fiducia, possibilmente da allevamenti biologici. Volendo potete sostituire il salmone con qualsiasi altro pesce – un’ idea? lo storione o anche il baccalà - avendo cura però di eliminare bene le lische. Il salmone se ben allevato – quello selvaggio è ottimo, ma trovarlo è un’impresa anche economica - peraltro ha ottime caratteristiche nutrizionali essendo ricco di grassi polinsaturi che aiutano a contenere il colesterolo cattivo, ha un ottimo contenuto in fosforo e potassio e offre un significativo apporto proteico. Nell’unione con le patate è un piatto completo. Ingredienti - 500 grammi di salmone fresco (o altro pesce ad esempio baccalà o storione), 450 grammi di patate, un uovo di media grandezza, due rametti di rosmarino, due cipollotti freschi, 80 grammi di pane grattugiato, un mazzetto di prezzemolo, olio extravergine di oliva, sale e pepe q.b. Procedimento - Mondate il salmone, privatelo della pelle e delle lische e fatelo a cubetti. Nel frattempo mettete a lessare le patate senza sbucciarle. Tritate finemente i cipollotti e fateli imbiondire in una padella capiente con un po’ di olio extravergine di oliva e il rosmarino. Una volta che la cipolla diventa trasparente aggiungete i cubetti di salmone e portate a cottura (vi bastano cinque o sei minuti), salando e pepando leggermente. Tritate finemente il prezzemolo. Una volta che le patate sono lessate (ci vorranno una quarantina di minuti) scolatele e schiacciatele in una ciotola con lo schiacciapatate. Eliminate il rosmarino dal salmone e aggiungete il pesce cotto alle patate mescolando energicamente. Fate intiepidire l’impasto e aggiungete l’uovo, il prezzemolo tritato e tre o quattro cucchiai di pangrattato salando e pepando adeguatamente. L’impasto deve restare morbido, ma con una certa consistenza; del caso aggiungete ancora un po’ di pangrattato. Impastate di nuovo bene e poi aiutandovi con un cucchiaio fate delle polpette, delle crocchette, dei falsi hamburger dando all’impasto la forma che più vi piace. Ripassate ogni crocchetta nel pangrattato. Ora nella padella dove avete cotto il salmone aggiungete un altro po’ di olio extravergine di oliva (un paio di cucchiai basteranno) fate dorare le crocchette cuocendo un paio di minuti per parte e servite. Come far divertire i bambini - Fate fare a loro le crocchette, si divertiranno tantissimo. Abbinamento - Abbiamo scelto un rosato del Slento a base Negroamaro con un’aggiunta di Malvasia nera. Ma potete accostare a questo piatto tutti i rosati italiani. Bene anche vini bianchi, magari semiaromatici come Muller Thrgau, Incrocio Bruni, Malvasia del Carso.
Donald Trump e Sanae Takaichi (Ansa)
Il leader Usa apre all’espulsione di chi non si integra. E la premier giapponese preferisce una nazione vecchia a una invasa. L’Inps conferma: non ci pagheranno loro le pensioni.
A voler far caso a certi messaggi ed ai loro ritorni, all’allineamento degli agenti di validazione che li emanano e ai media che li ripetono, sembrerebbe quasi esista una sorta di coordinamento, un’«agenda» nella quale sono scritte le cadenze delle ripetizioni in modo tale che il pubblico non solo non dimentichi ma si consolidi nella propria convinzione che certi principi non sono discutibili e che ciò che è fuori dal menù non si può proprio ordinare. Uno dei messaggi più classici, che viene emanato sia in occasione di eventi che ne evocano la ripetizione, sia più in generale in maniera ciclica come certe prediche dei parroci di una volta, consiste nella conferma dell’idea di immigrazione come necessaria, utile ed inevitabile.
Adolfo Urso (Imagoeconomica)
Il titolare del Mimit: «La lettera di Merz è un buon segno, dimostra che la nostra linea ha fatto breccia. La presenza dell’Italia emerge in tutte le istituzioni europee. Ora via i diktat verdi o diventeremo un museo. Chi frena è Madrid, Parigi si sta ravvedendo».
Giorni decisivi per il futuro del Green Deal europeo ma soprattutto di imprese e lavoratori, già massacrati da regole asfissianti e concorrenza extra Ue sempre più sofisticata. A partire dall’auto, dossier sul quale il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dedicato centinaia di riunioni.
Gigi De Palo (Ansa)
Su «Avvenire», il presidente della Fondazione per la natalità, Gigi De Palo, contraddice la ragion d’essere del suo ente chiedendo più nuclei familiari immigrati. L’esito di politiche del genere è visibile in Scozia.
Intervistato dal quotidiano della Conferenza episcopale italiana, Avvenire, il presidente della Fondazione per la natalità, Gigi De Palo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a pochi giorni dalla chiusura della quinta edizione degli Stati generali della natalità, indicando quelle che a suo dire potrebbero essere ricette valide per contrastare la costante riduzione delle nascite da cui l’Italia è drammaticamente afflitta (nel solo mese di agosto del 2025 il calo è stato del 5,4% rispetto ai già deprimenti dati dello stesso mese del 2024: in cifre, 230.000 neonati in meno).
Ursula Von Der Leyen e Kaja Kallas (Ansa)
L’esperto: «Tengono in vita il conflitto per salvare la poltrona. L’alternativa è tra una vittoria di Putin oggi o l’esplosione dell’Ucraina (e anche dell’Europa) domani. Senza più industria e con il caro energia, il riarmo voluto da Bruxelles è un piano da Sturmtruppen...».
«Siamo disposti a prendere atto che la Russia ha vinto, il che però ci consente di assicurare all’Ucraina la sovranità nazionale, o vogliamo portare Vladimir Putin al trionfo con la concreta opportunità che l’Ucraina esploda? Siamo lungimiranti da capire che se ci si ferma qui, concedendo alla Russia ciò si è già presa – a torto o a ragione non è questione – l’Europa si salva o vogliamo condurre l’Ue al rischio di dissoluzione?»







