Fa ancora caldo e chiediamo soccorso all'orto per una ricetta estivissima che piacerà anche a chi segue un regime vegetariano o vegano. Protagonista una fabacea che comincia a essere un po' più diffusa: ottima e divertente sia da cucinare che da portare in tavola. Parliamo dei fagiolini asparago o a metro.
Fa ancora caldo e chiediamo soccorso all'orto per una ricetta estivissima che piacerà anche a chi segue un regime vegetariano o vegano. Protagonista una fabacea che comincia a essere un po' più diffusa: ottima e divertente sia da cucinare che da portare in tavola. Parliamo dei fagiolini asparago o a metro. ùHanno tanti nomi: in Toscana li chiamano stringhe perché ricordano i lacci delle scarpe o fagiolini di Sant'Anna perché il periodo buono di raccolta coincide con la festa della santa il 26 luglio. In altre parti d'Italia li chiamano serpente. Sono tra i fagioli più antichi del genere vigna, parenti stretti dei mitici fagioli dall'occhio quelli che mangiavano anche etruschi e romani prima che arrivasse con le caravelle di Cristoforo Colombo dal Messico e dall'Argentina il phaseoleus vulgaris che è quello che ora consumiamo in tutte le su ottime declinazioni: dal cannellino al borlotto. Questi fagiolini che possono davvero arrivare alla lunghezza di un metro sono ottimi se raccolti a metà della crescita: non hanno filo, si scarta solo una minima porzione, quella con cui sono attaccati alla pianta, hanno un sapore vegetale che ricorda l'asparago e richiedono cotture rapide perché devono restare croccanti. Sono buoni all'agro, con le acciughe salate saltati in padella, ripassati con burro e formaggio, strascinati con le patate e una dose di piccante. Noi ne abbiamo fatto ingrediente per un doppio spaghetto, molto naturale. Andiamo in cucina. Ingredienti - 360 grammi di spaghetti di farro italiano, 360 grammi di fagiolini asparago, 120 grammi di pomodori ciliegini, 120 grammi di pomodori datterini gialli, 120 grammi di pomodorini datterini rossi, origano o basilico in discreta quantità, due spicchi d'aglio, mezzo peperoncino fresco oppure la punta di un cucchiaino di peperoncino essiccato, olio extravergine di oliva, sale grosso e fino qb, 100 grammi di Pecorino Romano grattugiato (facoltativo). Procedimento - Mettete a bollire con abbondante acqua una pentola e fate cuocere i fagiolini, dopo averli mondati, per 3 o 4 minuti. Prelevateli dal bollore e metteteli in una ciotola con acqua e ghiaccio perché si raffreddino. Nel frattempo fate a spicchi i pomodorini e in una capace padella fate dorare l'agio con l'olio poi saltate in quella padella i pomodorini aggiustando di sale, peperoncino e origano o basilico. Nella stessa acqua dove avete lessato i fagiolini fate cuocere gli spaghetti aggiungendo il sale grosso. Togliete gli spaghetti a circa 3 minuti dalla cottura completa. Nella padella con i pomodorini aggiungete i fagiolini, fateli insaporire, togliete l'aglio, scolate gli spaghetti e ora saltate la pasta in questa padella fino a cottura completa. Aggiustate di sale e di olio e servite volendo spolverizzando di abbondante formaggio. Come far divertire i bambini - Fate mondare a loro i fagiolini, vedrete che si divertiranno, ma grande sarà la sorpresa di mangiare questi "spaghetti" verdi. Abbinamento - In prima battuta abbiamo scelto un Trebbiano d'Abruzzo. Ottimo abbinamento anche con Insolia sia siciliana che maremmana, con Damaschino siciliano, con un Vermentino sardo oppure con Pinot bianco di Alto Adige o Collio friulano.
La sede di Bankitalia. Nel riquadro, Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il senatore leghista torna sulle riserve auree custodite presso Bankitalia: «L’istituto detiene e gestisce il metallo prezioso in nome dei cittadini, ma non ne è il proprietario. Se Fdi riformula l’emendamento...»
«Mentre nessuno solleva il problema che le riserve auree della Bundesbank siano di proprietà dei cittadini tedeschi, e quindi dello Stato, come quelle della Banca di Francia siano di proprietà dei cittadini d’Oltralpe, non si capisce perché la Banca d’Italia rivendichi il possesso del nostro oro. L’obiettivo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia, e che si ricollega a una mia proposta di legge del 2018, punta esclusivamente a stabilire il principio che anche Bankitalia, al pari delle altre Banche centrali, detiene e gestisce le riserve in oro ma non ne è la proprietaria». Continua il dibattito su misure ed emendamenti della legge di Bilancio e in particolare su quello che riguarda le riserve in oro.
Emanuele Fiano (Ansa)
L’ex deputato pd chiede di boicottare un editore ospite alla fiera patrocinata da Gualtieri e «reo» di avere un catalogo di destra.
Per architettare una censura coi fiocchi bisogna avere un prodotto «nero» ed etichettarlo con la dicitura «neofascista» o «neonazista». Se poi scegli un ebreo (si può dire in questo contesto oppure è peccato?) che è stato pure censurato come testimonial, hai fatto bingo. La questione è questa: l’ex parlamentare Pd, Emanuele Fiano, che già era passato alla cronaca come bersaglio dei pro Pal colpevoli di non averlo fatto parlare all’Università Ca’ Foscari di Venezia e contro il quale qualche idiota aveva mimato la P38, sta premendo per censurare una casa editrice colpevole di pubblicare dei libri pericolosi perché di destra. Anzi, di estrema destra.
Un frame del video dell'aggressione a Costanza Tosi (nel riquadro) nella macelleria islamica di Roubaix
Giornalista di «Fuori dal coro», sequestrata in Francia nel ghetto musulmano di Roubaix.
Sequestrata in una macelleria da un gruppo di musulmani. Minacciata, irrisa, costretta a chiedere scusa senza una colpa. È durato più di un’ora l’incubo di Costanza Tosi, giornalista e inviata per la trasmissione Fuori dal coro, a Roubaix, in Francia, una città dove il credo islamico ha ormai sostituito la cultura occidentale.
Scontri fra pro-Pal e Polizia a Torino. Nel riquadro, Walter Mazzetti (Ansa)
La tenuità del reato vale anche se la vittima è un uomo in divisa. La Corte sconfessa il principio della sua ex presidente Cartabia.
Ennesima umiliazione per le forze dell’ordine. Sarà contenta l’eurodeputata Ilaria Salis, la quale non perde mai occasione per difendere i violenti e condannare gli agenti. La mano dello Stato contro chi aggredisce poliziotti o carabinieri non è mai stata pesante, ma da oggi potrebbe diventare una piuma. A dare il colpo di grazia ai servitori dello Stato che ogni giorno vengono aggrediti da delinquenti o facinorosi è una sentenza fresca di stampa, destinata a far discutere.







