
In sessant'anni la percentuale di grassi è aumentata del 1.200%. Colpa della depressione. Dobbiamo ripensare a com'eravamo.Siamo sempre più grassi, depressi e fragili. Dopo migliaia di anni di sangue sudore lacrime dove è successo di tutto, dopo migliaia di anni di carestie inenarrabili, epidemie atroci, guerre terrificanti, stermini, tutta roba che ha punteggiato quotidianità normalmente rallegrate da pidocchi, pulci, sorci e, il meglio del meglio, acari della scabbia, siamo stati qualche decennio filato senza catastrofi.Il risultato?Un disastro.Ci siamo fragilizzati. La parola fragile suono ossessivamente come una campana a morte.Tutti sono fragili.E i più fragili di tutti sono gli adolescenti. Sono fragili, oltre a essere un castigo di Dio, una specie di punizione apocalittica per la colpa di essere diventati genitori invece di limitarsi a ospitare il micio o il cagnetto, comprare loro il cappottino e trattarli come figli. Si stanno creando associazioni di sostegno per i genitori degli adolescenti. A questo tipo di associazioni si inscrive in genere chi ha passato un terrificante guaio: i sopravvissuti del terremoto, i sopravvissuti dell'inondazione, quelli a cui hanno rubato la macchina. Certo perché in epoca di fragilizzazione globale anche il furto dell'auto è un trauma e può generare una sindrome post traumatica da stress (Spts). Anche essere genitore di un adolescente è una cosa da sindrome post traumatica da stress. In tutte le altre civiltà, dall'inizio dei tempi fino a noi, che il figlio diventi adolescente è sempre stata una benedizione. Finalmente non era più infante e la mortalità infantile diminuiva la presa, e soprattutto era in grado di spingere l'aratro o fare il bucato alla fonte. L'adolescente poteva essere infelice e lo sapevano tutti, che potesse essere un problema era un'idea a dire poco bizzarra. L'adolescente quindi soffriva di un'infelicità saltuaria contenuta e gestibile. Se poi arrivava a 18 anni e non c'era nessuna guerra mondiale, nessuna trincea dove andare a crepare, nessuna disperazione e miseria dopo aver perso il marito al fronte, l'adolescente si considerava fortunato e non rompeva l'anima a nessuno con il suo scontento. L'adolescenza cominciava a 14 anni e finiva a 18. A 19 anni Leone Tolstoi ha cominciato Guerra e Pace, a 19 anni la mia mamma, sposata a 18, metteva al mondo la sua prima bambina. A 18 anni si era adulti, ci si sposava, si mettevano al mondo dei figli. Non c'era tempo per chiedersi se si era infelici o no, e questo è il primo passo per la felicità, o per lo meno per uscire dall'infelicità stagnante e viscida che dà l'introspezione, lo scrutarsi, i chiedersi se si è felici o no e il cercare il capro espiatorio su cui gettare la colpa della propria infelicità, nell'ordine: mamma, la società, Dio. A volte l'ordine è invertito. La quattordicenne Anna Frank scrive quanto le piacerebbe poter fare una camminata al parco e poter andare a scuola, e di come le sembri assurdo essere infelice quando queste cose si possono fare. A 14 anni mio nonno è partito da solo per New York a fare il muratore, a 21 anni ha assunto il secondo lavorante.La nuova belva: la depressione.Obesità: la nuova epidemia.Il bullismo la nuova norma.Per la peste e il colera è stato un successo spettacolare. Del vaiolo abbiamo estinto il virus. Ce l'avremmo fatta anche con la polio se le vaccinazioni non fossero state impedite. Abbiamo messo il guinzaglio anche a cancro e Aids.La depressione è il disastro. I quattrini spesi dalle varie nazioni in antidepressivi sfiorano la metà della cifra totale spesa per tenere i cittadini in piedi.Siamo sempre più depressi. Siamo sempre più grassi, siamo dannatamente grassi, siamo grassi non perché siamo ricchi ma perché siamo poveri, poverissimi.Negli ultimi sessant'anni l'obesità è aumentata del 1.200%. Negli ultimi sessant'anni, e la depressione è aumentata del 1.200%. Quando ci troviamo di fronte a due dati che si somigliano, vanno nello stesso senso, non è detto che siano collegati, ma non possiamo non prendere in considerazione l'idea che siano collegati.I due dati sono strettamente collegati.Da cos'è causata la depressione? Da un abbassamento della serotonina e delle endorfine, due spettacolari neurotrasmettitori, che ci danno la sensazione della gioia e quella dell'estasi, i neurotrasmettitori che produciamo quando la pace riempie il nostro spirito, che potenziano il sistema immunitario e possono spingerlo fino alla guarigione miracolosa.Da cosa è causata l'abboffata? Da un abbassamento della serotonina e di endorfine: le due molecole sono anoressogene, cioè bloccano la fame, spesso accompagnato da un innalzamento del cortisolo, l'ormone prodotto nello stress, la scatena. Gli obesi con la faccia tonda, collo grosso e addome prominente hanno il cortisolo altissimo e sono candidati all'infarto. Il grande obeso è un depresso particolarmente astuto che ha scoperto che se mangia grandi quantità, soprattutto cibi che contengono molto triptofano, precursore della serotonina, per esempio cioccolato e formaggio, lui sta un po' meglio.Se quindi vogliamo uscire dalla nostra fragilità, ritrovare la forza, cominciamo a porci il problema: quali cose facciamo negli ultimi sessant'anni che non facevamo prima? Quali cose non facciamo più negli ultimi sessant'anni che invece facevamo prima?La perdita della luce.La perdita del movimentoLa perdita della responsabilità personale.La perdita della disciplina (c'è proprio scritto disciplina).La perdita del corpo.La perdita dei sensi, del senso del reale.E soprattutto la perdita della religione. Essere atei, agnostici, postcristiani, è una perdita enorme di neurotrasmettitori. Quando preghiamo produciamo endorfine, quando preghiamo in gruppo soprattutto se in luoghi di particolare significato, produciamo serotonina ed endorfine. Non fare battezzare i propri figli, farli crescere in un universo vuoto dove il dolore è solo la reazione di un ammasso di atomi vuol dire causare un danno biochimico. Sia deportati (Primo Levi, I sommersi e i salvati) che psichiatri e psicooncologi (Martin Seligman, David Servan-Schreiber) testimoniano come nelle situazioni dove il dolore colpisce, essere credenti o non esserlo fa una differenza enorme. Se anche non siete credenti, non lasciate i vostri figli nudi in un universo vuoto.
Hotel Convitto della Calza
A Firenze un imprenditore, sponsor del sindaco, ha trasformato un antico immobile della Diocesi in hotel, benché la destinazione d’uso lo vietasse. Il Comune, che non ha vigilato per mesi, ora dice: «Verificheremo».
Può un’attività abusiva nascere impunemente sotto gli occhi di chi dovrebbe controllare che le norme pubbliche siano rispettate? A Firenze si può. Questo e altro. Tutti fanno quello che vogliono nonostante i divieti, costruiscono dove gli pare e come gli pare, salvo che il Comune si svegli quando tutto è già successo, solo perché sollecitato dall’opinione pubblica, e risponda candidamente «verificheremo… puniremo chi non è in regola». O, come è accaduto in qualche caso, «non sapevo». Oppure, addirittura : «L’ho visto passando…».
- Dopo lo scandalo mazzette, Confimprenditori si ribella: «Piuttosto che finanziare ville e bagni d’oro, aiutiamo i nostri settori produttivi». Matteo Salvini ancora polemico: «Al Consiglio di Difesa le decisioni erano già prese. Per il futuro vogliamo più chiarezza».
- Il documento sulla guerra ibrida: «Per contrastarla ci servono 5.000 uomini».
Lo speciale contiene due articoli
Non sapendo dove prendere le risorse per il Paese invaso, la Commissione riesuma il salva Stati, la cui riforma è bloccata dal veto di Roma. Poi mette l’elmetto pure alla libera circolazione e lancia la «Schengen militare».
Come non averci pensato prima? Alle «tre strade senza uscita» per dare soldi all’Ucraina elencate da Giuseppe Liturri pochi giorni fa su questo giornale se ne aggiunge una quarta, ancor più surreale, resa nota dalla Stampa di ieri. Ursula von der Leyen avrebbe proposto di utilizzare «a fondo perduto» per Kiev le giacenze del famigerato Mes, il Meccanismo europeo di stabilità la cui riforma è di fatto bloccata dalla mancata ratifica parlamentare del nostro Paese.
Cibo italiano farlocco
Il market di Bruxelles vende imitazioni delle nostre specialità. Come la carbonara (in vasetto). Il ministro: «Subito verifiche».
Verrebbe da dire: Ursula, spiegaci questa. Perché nei palazzi dell’Ue si spaccia una poltiglia in vasetto definita Carbonara che è a metà strada tra un omogeneizzato e una crema da notte? Va bene che la baronessa von der Leyen pecca per abitudine in fatto di trasparenza - dai messaggini sui sieri anti-Covid con Albert Bourla della Pfizer costati una valanga di miliardi fino alla corrispondenza con i generali tedeschi, senza contare il silenzio sulla corruzione in Ucraina - ma arrivare a vendere nel «suo» supermarket il falso cibo italiano pare troppo. Anche se sappiamo da tempo che l’Ue è tutta chiacchiere e distintivo, in questo caso falso.




