True
2018-12-27
Rivolta contro la «salva ostetriche». Ma rimedia alla topica della Lorenzin
ANSA
Sanatoria sì, sanatoria no: la polemica di Natale riguarda l'emendamento 283 bis alla legge di Bilancio, voluto dal M5s, che concede una deroga ai professionisti del settore della sanità che, negli ultimi 10 anni, abbiano lavorato per almeno 36 mesi pur senza i titoli abilitanti necessari, a patto che «si iscrivano entro il 31 dicembre 2019 negli elenchi speciali ad esaurimento istituiti presso gli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione».
La deroga riguarda le professioni infermieristiche, ostetriche, logopedistiche o fisioterapiche e le figure dei tecnici di laboratorio biomedico: audiometristi e audioprotesisti. E poi tecnici della riabilitazione psichiatrica, della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, neurofisiopatologi, fisiopatologi cardiocircolatori e di perfusione cardiovascolare, dietisti, igienisti dentali, podologi, ortottisti e assistenti di oftalmologia, educatori professionali, terapisti occupazionali e della neuro-psicomotricità dell'età evolutiva.
Pur non essendo in possesso dei titoli abilitanti necessari per conseguire l'iscrizione all'albo professionale, questi professionisti potranno continuare a lavorare: entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio 2019, verranno istituiti gli elenchi speciali, ai quali dovranno iscriversi i professionisti interessati da questa norma. Il provvedimento, è bene ricordarlo, stempera la stretta imposta all'accesso a queste professioni dalla legge firmata dall'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che impone a questi professionisti di iscriversi ai relativi albi, confluiti nel nuovo Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
Immediate sono scattate le polemiche, sia da parte dell'opposizione che degli ordini professionali: «Leggiamo con seria preoccupazione», ha commentato la Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica, «la notizia della sanatoria. Si rischia di creare una pericolosa breccia in un sistema che tutela e garantisce innanzitutto la salute pubblica dei cittadini, sistema che rappresenta anche una sicurezza per le altre professioni sanitarie. Appartenere a un albo», ha aggiunto il sindacato, «non è una semplice iscrizione, ma significa dover dimostrare al nostro Sistema nazionale, e quindi alla collettività tutta, di possedere una serie di requisiti: un percorso formativo di base e di specializzazione nel settore sanitario, di aver acquisito competenze e abilità, di aver superato esami e prove».
Molto critica anche l'Associazione italiana fisioterapisti, che già prima dell'approvazione della legge di Bilancio aveva attaccato il provvedimento: «Assisteremmo», scrive in una nota il sindacato, «al paradosso che chi ha lavorato come dipendente o autonomo svolgendo attività riconducibili a quelle di una professione sanitaria come il fisioterapista o altra professione, senza titoli di studio abilitanti all'esercizio, verrà iscritto in elenchi speciali, potendo così continuare ad esercitare abusivamente. Una assurdità totale. Nessuno, politica o sindacati, potrà cavarsela con la scusa di aver salvato posti di lavoro».
Profetica la nota dei fisioterapisti: 24 ore dopo, il ministro della Salute, Giulia Grillo, su Facebook ha rintuzzato gli attacchi insistendo proprio sul «salvataggio» di migliaia di posti di lavoro: «Stop alla disinformazione», ha scritto la Grillo, «sull'emendamento che salva il posto di lavoro a 20.000 operatori già presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e private. Il Parlamento non ha approvato nessuna sanatoria per abusivi. Si dà la possibilità», ha sottolineato la Grillo, «di continuare a esercitare a lavoratori con titoli validi fino all'approvazione della legge 3/2018 inserendoli in elenchi speciali. Non sarà un via libera per tutti, ma solo per chi dimostrerà di avere i titoli e di aver lavorato per almeno 36 mesi in 10 anni. Non si toglie nulla a chi è iscritto agli albi delle professioni sanitarie e non si creano equipollenze. Non creiamo abusivi e finalmente si mette fine al caos prodotto da una giungla di corsi regionali che negli anni hanno creato situazioni incontrollabili. Abbiamo evitato che 20.000 famiglie di lavoratori finissero in mezzo a una strada. Questa è la realtà», ha concluso la Grillo, «tutto il resto è disinformazione».
Dove sta la verità? A leggere atti e documenti, è difficile non dar ragione al ministro Giulia Grillo. La deroga, infatti, va semplicemente a rendere meno traumatici gli effetti della legge varata dall'ex ministro Beatrice Lorenzin il 13 marzo 2018, 10 giorni dopo le elezioni.
I tagli ai militari toccano la difesa comune Ue
I vertici grillini del governo hanno preso una decisione in termini di Difesa che sembra proprio adeguarsi alla visione leghista. Nonostante il vice premier, Luigi Di Maio, abbia più volte dichiarato che l'F35, il caccia americano, non sia per l'Italia una priorità, i fondi tagliati in manovra ricadono tutti su progetti europei. In pratica il taglio di 100 milioni all'Eurofighter e ai progetti della Difesa Ue portano il nostro Paese dritto verso l'alleato americano. Una scelta che sembra lungimirante e mirata a rafforzare la relazione con Donald Trump. Per il resto, il testo definitivo che oggi arriva in Commissione alla Camera contiene piccole modifiche che riguardano l'assicurazione infortuni delle casalinghe, i biglietti nominativi per i grandi concerti rock e pop, ma anche sconti per i giovani che prendono la patente per guidare un Tir e riduzioni sulla tassa di circolazione per le auto storiche con solo 20 anni di anzianità. Senza dimenticare nuove norme anche su francobolli, funghi, registratori di cassa e plastica monouso.
1 Cambiano importi e modalità dell'assicurazione contro gli infortuni domestici, la cosiddetta assicurazione delle casalinghe. Il premio assicurativo sale a 24 euro annui e cresce da 65 a 67 anni l'età dei soggetti che hanno l'obbligo di iscrizione all'assicurazione. In compenso scende dal 27 al 16% la percentuale di inabilità che dà diritto all'assicurazione e sono previsti 300 euro di una tantum qualora l'inabilità permanente sia compresa tra il 6 e il 15%.
2 Arriva una norma contro i bagarini dei concerti. A partire dal primo luglio, quindi con sei mesi di tempo per l'adeguamento, i biglietti per spettacoli in impianti con capienza superiore a 5.000 spettatori dovranno essere nominativi, come accade oggi per il calcio. La nuova disciplina lascia fuori la musica classica, il balletto, la prosa, il jazz, la danza e il circo. Di fatto vale per i concerti pop e rock. Le sanzioni variano a 5.000 a 180.000 euro, ma non si applicano nel caso di vendita occasionale da parte di una persona fisica.
3 Si dimezza la tassa automobilistica per le auto che, pur non avendo superato i 30 anni d'età, sono iscritte ad un registro delle auto storiche ed hanno il relativo certificato di rilevanza storica. In particolare fino ad oggi le auto sopra i 30 anni sono esenti dalla tassa di possesso: ora arriva lo sconto del 50% per quelle che hanno un'anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 e i 30 anni.
4 La legge di bilancio prevede per i giovani conducenti, under 35, di veicoli per trasporto merci il rimborso del 50% delle spese sostenute per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali. L'aiuto va a personale assunto con contratto stabile da imprese di autotrasporto che per i rimborsi erogati ai giovani conducenti potranno avere un massimo di 1.500 euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020. Lo sconto scatta entro sei mesi dal contratto.
5 Viene regolamentato il regime fiscale dei raccoglitori occasionali di «prodotti selvatici non legnosi» e di piante officinali spontanee. Arriva un'imposta fissa di 100 euro sui redditi che possono derivare dalla vendita occasionale di questi prodotti. Fissato anche a 7.000 euro il limite sopra il quale non si può parlare di vendita occasionale. I prodotti interessati sono molti: dalle more alle nocciole, dai mirtilli alle ghiande per arrivare anche al sughero, alle bacche ai muschi e ai licheni.
6 Una norma, infine, punta a favorire un utilizzo delle plastiche monouso meno dannoso per l'ambiente. I produttori, su base volontaria e in via sperimentale, sono invitati ad adottare una serie di iniziative: modelli di raccolta e di riciclo, utilizzo di biopolimeri, elaborazione di standard qualitativi dei prodotti, sviluppo di tecnologie innovative. Non sono previsti incentivi. Ma per attività di studio e monitoraggio del Ministero dell'ambiente è previsto per questo un minifondo da 100 euro presso il ministero dell'Ambiente.
7 Per chiudere con le novità, dal 2020 arriva lo scontrino telematico per tutti i commercianti e gli artigiani. Così la legge di Bilancio dispone un credito d'imposta, pari al 50% della spesa, per l'acquisto di strumenti per la «memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi», di fatto di registratori di cassa per scontrini telematici. Il bonus, fino a 250 euro in caso di acquisto o di 50 euro in caso di adattamento, spetta direttamente al commerciante.
Continua a leggere
Riduci
Sindacati e ordini contestano gli elenchi speciali che consentono a molte categorie di continuare a lavorare senza iscrizione agli Albi. Giulia Grillo: «Nessuna sanatoria, salviamo 20.000 posti di lavoro dalla legge targata Pd».Meno 100 milioni per i jet condivisi con Bruxelles, nessun intervento sul programma degli F35 caro agli Usa.Lo speciale contiene due articoliSanatoria sì, sanatoria no: la polemica di Natale riguarda l'emendamento 283 bis alla legge di Bilancio, voluto dal M5s, che concede una deroga ai professionisti del settore della sanità che, negli ultimi 10 anni, abbiano lavorato per almeno 36 mesi pur senza i titoli abilitanti necessari, a patto che «si iscrivano entro il 31 dicembre 2019 negli elenchi speciali ad esaurimento istituiti presso gli ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione». La deroga riguarda le professioni infermieristiche, ostetriche, logopedistiche o fisioterapiche e le figure dei tecnici di laboratorio biomedico: audiometristi e audioprotesisti. E poi tecnici della riabilitazione psichiatrica, della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, neurofisiopatologi, fisiopatologi cardiocircolatori e di perfusione cardiovascolare, dietisti, igienisti dentali, podologi, ortottisti e assistenti di oftalmologia, educatori professionali, terapisti occupazionali e della neuro-psicomotricità dell'età evolutiva. Pur non essendo in possesso dei titoli abilitanti necessari per conseguire l'iscrizione all'albo professionale, questi professionisti potranno continuare a lavorare: entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio 2019, verranno istituiti gli elenchi speciali, ai quali dovranno iscriversi i professionisti interessati da questa norma. Il provvedimento, è bene ricordarlo, stempera la stretta imposta all'accesso a queste professioni dalla legge firmata dall'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che impone a questi professionisti di iscriversi ai relativi albi, confluiti nel nuovo Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. Immediate sono scattate le polemiche, sia da parte dell'opposizione che degli ordini professionali: «Leggiamo con seria preoccupazione», ha commentato la Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica, «la notizia della sanatoria. Si rischia di creare una pericolosa breccia in un sistema che tutela e garantisce innanzitutto la salute pubblica dei cittadini, sistema che rappresenta anche una sicurezza per le altre professioni sanitarie. Appartenere a un albo», ha aggiunto il sindacato, «non è una semplice iscrizione, ma significa dover dimostrare al nostro Sistema nazionale, e quindi alla collettività tutta, di possedere una serie di requisiti: un percorso formativo di base e di specializzazione nel settore sanitario, di aver acquisito competenze e abilità, di aver superato esami e prove».Molto critica anche l'Associazione italiana fisioterapisti, che già prima dell'approvazione della legge di Bilancio aveva attaccato il provvedimento: «Assisteremmo», scrive in una nota il sindacato, «al paradosso che chi ha lavorato come dipendente o autonomo svolgendo attività riconducibili a quelle di una professione sanitaria come il fisioterapista o altra professione, senza titoli di studio abilitanti all'esercizio, verrà iscritto in elenchi speciali, potendo così continuare ad esercitare abusivamente. Una assurdità totale. Nessuno, politica o sindacati, potrà cavarsela con la scusa di aver salvato posti di lavoro».Profetica la nota dei fisioterapisti: 24 ore dopo, il ministro della Salute, Giulia Grillo, su Facebook ha rintuzzato gli attacchi insistendo proprio sul «salvataggio» di migliaia di posti di lavoro: «Stop alla disinformazione», ha scritto la Grillo, «sull'emendamento che salva il posto di lavoro a 20.000 operatori già presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e private. Il Parlamento non ha approvato nessuna sanatoria per abusivi. Si dà la possibilità», ha sottolineato la Grillo, «di continuare a esercitare a lavoratori con titoli validi fino all'approvazione della legge 3/2018 inserendoli in elenchi speciali. Non sarà un via libera per tutti, ma solo per chi dimostrerà di avere i titoli e di aver lavorato per almeno 36 mesi in 10 anni. Non si toglie nulla a chi è iscritto agli albi delle professioni sanitarie e non si creano equipollenze. Non creiamo abusivi e finalmente si mette fine al caos prodotto da una giungla di corsi regionali che negli anni hanno creato situazioni incontrollabili. Abbiamo evitato che 20.000 famiglie di lavoratori finissero in mezzo a una strada. Questa è la realtà», ha concluso la Grillo, «tutto il resto è disinformazione».Dove sta la verità? A leggere atti e documenti, è difficile non dar ragione al ministro Giulia Grillo. La deroga, infatti, va semplicemente a rendere meno traumatici gli effetti della legge varata dall'ex ministro Beatrice Lorenzin il 13 marzo 2018, 10 giorni dopo le elezioni. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/rivolta-contro-la-salva-ostetriche-ma-rimedia-alla-topica-della-lorenzin-2624431396.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="i-tagli-ai-militari-toccano-la-difesa-comune-ue" data-post-id="2624431396" data-published-at="1765388956" data-use-pagination="False"> I tagli ai militari toccano la difesa comune Ue I vertici grillini del governo hanno preso una decisione in termini di Difesa che sembra proprio adeguarsi alla visione leghista. Nonostante il vice premier, Luigi Di Maio, abbia più volte dichiarato che l'F35, il caccia americano, non sia per l'Italia una priorità, i fondi tagliati in manovra ricadono tutti su progetti europei. In pratica il taglio di 100 milioni all'Eurofighter e ai progetti della Difesa Ue portano il nostro Paese dritto verso l'alleato americano. Una scelta che sembra lungimirante e mirata a rafforzare la relazione con Donald Trump. Per il resto, il testo definitivo che oggi arriva in Commissione alla Camera contiene piccole modifiche che riguardano l'assicurazione infortuni delle casalinghe, i biglietti nominativi per i grandi concerti rock e pop, ma anche sconti per i giovani che prendono la patente per guidare un Tir e riduzioni sulla tassa di circolazione per le auto storiche con solo 20 anni di anzianità. Senza dimenticare nuove norme anche su francobolli, funghi, registratori di cassa e plastica monouso. 1 Cambiano importi e modalità dell'assicurazione contro gli infortuni domestici, la cosiddetta assicurazione delle casalinghe. Il premio assicurativo sale a 24 euro annui e cresce da 65 a 67 anni l'età dei soggetti che hanno l'obbligo di iscrizione all'assicurazione. In compenso scende dal 27 al 16% la percentuale di inabilità che dà diritto all'assicurazione e sono previsti 300 euro di una tantum qualora l'inabilità permanente sia compresa tra il 6 e il 15%. 2 Arriva una norma contro i bagarini dei concerti. A partire dal primo luglio, quindi con sei mesi di tempo per l'adeguamento, i biglietti per spettacoli in impianti con capienza superiore a 5.000 spettatori dovranno essere nominativi, come accade oggi per il calcio. La nuova disciplina lascia fuori la musica classica, il balletto, la prosa, il jazz, la danza e il circo. Di fatto vale per i concerti pop e rock. Le sanzioni variano a 5.000 a 180.000 euro, ma non si applicano nel caso di vendita occasionale da parte di una persona fisica. 3 Si dimezza la tassa automobilistica per le auto che, pur non avendo superato i 30 anni d'età, sono iscritte ad un registro delle auto storiche ed hanno il relativo certificato di rilevanza storica. In particolare fino ad oggi le auto sopra i 30 anni sono esenti dalla tassa di possesso: ora arriva lo sconto del 50% per quelle che hanno un'anzianità di immatricolazione compresa tra i 20 e i 30 anni. 4 La legge di bilancio prevede per i giovani conducenti, under 35, di veicoli per trasporto merci il rimborso del 50% delle spese sostenute per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali. L'aiuto va a personale assunto con contratto stabile da imprese di autotrasporto che per i rimborsi erogati ai giovani conducenti potranno avere un massimo di 1.500 euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020. Lo sconto scatta entro sei mesi dal contratto. 5 Viene regolamentato il regime fiscale dei raccoglitori occasionali di «prodotti selvatici non legnosi» e di piante officinali spontanee. Arriva un'imposta fissa di 100 euro sui redditi che possono derivare dalla vendita occasionale di questi prodotti. Fissato anche a 7.000 euro il limite sopra il quale non si può parlare di vendita occasionale. I prodotti interessati sono molti: dalle more alle nocciole, dai mirtilli alle ghiande per arrivare anche al sughero, alle bacche ai muschi e ai licheni. 6 Una norma, infine, punta a favorire un utilizzo delle plastiche monouso meno dannoso per l'ambiente. I produttori, su base volontaria e in via sperimentale, sono invitati ad adottare una serie di iniziative: modelli di raccolta e di riciclo, utilizzo di biopolimeri, elaborazione di standard qualitativi dei prodotti, sviluppo di tecnologie innovative. Non sono previsti incentivi. Ma per attività di studio e monitoraggio del Ministero dell'ambiente è previsto per questo un minifondo da 100 euro presso il ministero dell'Ambiente. 7 Per chiudere con le novità, dal 2020 arriva lo scontrino telematico per tutti i commercianti e gli artigiani. Così la legge di Bilancio dispone un credito d'imposta, pari al 50% della spesa, per l'acquisto di strumenti per la «memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi», di fatto di registratori di cassa per scontrini telematici. Il bonus, fino a 250 euro in caso di acquisto o di 50 euro in caso di adattamento, spetta direttamente al commerciante.
Getty Images
Attualmente gli Stati Uniti mantengono 84.000 militari in Europa, dislocati in circa cinquanta basi. I principali snodi si trovano in Germania, Italia e Regno Unito, mentre la Francia non ospita alcuna base americana permanente. Il quartier generale del comando statunitense in Europa è situato a Stoccarda, da dove viene coordinata una forza che, secondo un rapporto del Congresso, risulta «strettamente integrata nelle attività e negli obiettivi della Nato».
Sul piano strategico-nucleare, sei basi Nato, distribuite in cinque Paesi membri – Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia – custodiscono circa 100 ordigni nucleari statunitensi. Si tratta delle bombe tattiche B61, concepite esclusivamente per l’impiego da parte di bombardieri o caccia americani o alleati certificati. Dalla sua istituzione nel 1949, con il Trattato di Washington, la Nato è stata il perno della sicurezza americana in Europa, come ricorda il Center for Strategic and International Studies. L’articolo 5 garantisce che un attacco contro uno solo dei membri venga considerato un’aggressione contro tutti, estendendo di fatto l’ombrello militare statunitense all’intero continente.
Questo impianto, rimasto sostanzialmente invariato dalla fine della Seconda guerra mondiale, oggi appare messo in discussione. Il discorso del vicepresidente J.D. Vance alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, i segnali di dialogo tra Donald Trump e Vladimir Putin sull’Ucraina e la diffusione di una dottrina strategica definita «aggressiva» da più capitali europee hanno alimentato il timore di un possibile ridimensionamento dell’impegno americano.
Sul fronte finanziario, Washington ha alzato ulteriormente l’asticella chiedendo agli alleati di destinare il 5% del Pil alla difesa. Un obiettivo giudicato irrealistico nel breve termine dalla maggior parte degli Stati membri. Nel 2014, solo tre Paesi – Stati Uniti, Regno Unito e Grecia – avevano raggiunto la soglia minima del 2%. Oggi 23 Paesi Nato superano quel livello, e 16 di essi lo hanno fatto soltanto dopo il 2022, sotto la spinta del conflitto ucraino. La guerra in Ucraina resta infatti il contesto determinante. La Russia controlla quasi il 20% del territorio ucraino. Già dopo l’annessione della Crimea nel 2014, la Nato aveva rafforzato il fianco orientale schierando quattro gruppi di battaglia nei Paesi baltici (Estonia, Lettonia, Lituania) e in Polonia. Dopo il 24 febbraio 2022, altri quattro battlegroup sono stati dispiegati in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia.
Queste forze contano complessivamente circa 10.000 soldati, tra cui 770 militari francesi – 550 in Romania e 220 in Estonia – e si aggiungono al vasto sistema di basi navali, aeree e terrestri già presenti sul continente. Nonostante questi numeri, la capacità reale dell’Europa rimane limitata. Come osserva Camille Grand, ex vicesegretario generale della Nato, molti eserciti europei, protetti per decenni dall’ombrello americano e frenati da bilanci contenuti, si sono trasformati in «eserciti bonsai»: strutture ridotte, con capacità parziali ma prive di profondità operativa. I dati confermano il quadro: 12 Paesi europei non dispongono di carri armati, mentre 14 Stati non possiedono aerei da combattimento. In molti casi, i mezzi disponibili non sono sufficientemente moderni o pronti all’impiego.
La dipendenza diventa totale nelle capacità strategiche. Intelligence, sorveglianza e ricognizione, così come droni, satelliti, aerei da rifornimento e da trasporto, restano largamente insufficienti senza il supporto statunitense. L’operazione francese in Mali nel 2013 richiese l’intervento di aerei americani per il rifornimento in volo, mentre durante la guerra in Libia nel 2011 le scorte di bombe a guida laser si esaurirono rapidamente. Secondo le stime del Bruegel Institute, riprese da Le Figaro, per garantire una sicurezza credibile senza l’appoggio degli Stati Uniti l’Europa dovrebbe investire almeno 250 miliardi di euro all’anno. Una cifra che fotografa con precisione il divario accumulato e pone una domanda politica inevitabile: il Vecchio Continente è disposto a sostenere un simile sforzo, o continuerà ad affidare la propria difesa a un alleato sempre meno disposto a farsene carico?
Continua a leggere
Riduci
(Totaleu)
Lo ha detto il Ministro per gli Affari europei in un’intervista margine degli Ecr Study Days a Roma.
Getty Images
Ed è quel che ha pensato il gran capo della Fifa, l’imbarazzante Infantino, dopo aver intestato a Trump un neonato riconoscimento Fifa. Solo che stavolta lo show diventa un caso diplomatico e rischia di diventare imbarazzante e difficile da gestire perché, come dicevamo, la partita celebrativa dell’orgoglio Lgbtq+ sarà Egitto contro Iran, due Paesi dove gay, lesbiche e trans finiscono in carcere o addirittura condannate a morte.
Ora, delle due l’una: o censuri chi non si adegua a certe regole oppure imporre le proprie regole diventa ingerenza negli affari altrui. E non si può. Com’è noto il match del 26 giugno a Seattle, una delle città in cui la cultura Lgbtq+ è più radicata, era stata scelto da tempo come pride match, visto che si giocherà di venerdì, alle porte del nel weekend dell’orgoglio gay. Diciamo che la sorte ha deciso di farsi beffa di Infantino e del politically correct. Infatti le due nazioni hanno immediatamente protestato: che c’entriamo noi con queste convenzioni occidentali? Del resto la protesta ha un senso: se nessuno boicotta gli Stati dove l’omosessualità è reato, perché poi dovrebbero partecipare ad un rito occidentale? Per loro la scelta è «inappropriata e politicamente connotata». Così Iran ed Egitto hanno presentato un’obiezione formale, tant’è che Mehdi Taj, presidente della Federcalcio iraniana, ha spiegato la posizione del governo iraniano e della sua federazione: «Sia noi che l’Egitto abbiamo protestato. È stata una decisione irragionevole che sembrava favorire un gruppo particolare. Affronteremo sicuramente la questione». Se le Federcalcio di Iran ed Egitto non hanno intenzione di cedere a una pressione internazionale che ingerisce negli affari interni, nemmeno la Fifa ha intenzione di fare marcia indietro. Secondo Eric Wahl, membro del Pride match advisory committee, «La partita Egitto-Iran a Seattle in giugno capita proprio come pride match, e credo che sia un bene, in realtà. Persone Lgbtq+ esistono ovunque. Qui a Seattle tutti sono liberi di essere se stessi». Certo, lì a Seattle sarà così ma il rischio che la Fifa non considera è quello di esporre gli atleti egiziani e soprattutto iraniani a ritorsioni interne. Andremo al Var? Meglio di no, perché altrimenti dovremmo rivedere certi errori macroscopici su altri diritti dei quali nessun pride si era occupato organizzando partite ad hoc. Per esempio sui diritti dei lavoratori; eppure non pochi operai nei cantieri degli stadi ci hanno lasciato le penne. Ma evidentemente la fretta di rispettare i tempi di consegna fa chiudere entrambi gli occhi. Oppure degli operai non importa nulla. E qui tutto il mondo è Paese.
Continua a leggere
Riduci