«Ricreazione» Covid finita: nel 2022 torna l’austerità Ue

«Ricreazione» Covid finita: nel 2022 torna l’austerità Ue
Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni (Ansa)
  • Mentre benedice il Recovery, Paolo Gentiloni, su ordine di Valdis Dombrovskis, chiede di ridurre il debito dal 2022. Ovvero di tagliare welfare e pensioni. Mario Draghi ha in mente un modello diverso: riforma fiscale e più investimenti. E Wolfgang Schäuble già minaccia il commissariamento.
  • Annuncio della Commissione. Sui ricollocamenti dei migranti si parla ancora di schema volontario.
  • Le aziende sopra i 750 milioni di fatturato dovranno dire quante imposte pagano e dove. Il vero obiettivo è togliere la sovranità tributaria ai singoli Paesi e finanziare il Pnrr.

Lo speciale contiene tre articoli.

Di Pietro guida il Comitato del «Sì»
Antonio Di Pietro (Ansa)
Presentazione ufficiale per il gruppo che appoggia il testo al referendum del 12 giugno. A sinistra, il fronte del «No» miete già le prime vittime: Carofiglio è un «indesiderato».

Sarà il 12 giugno l’appuntamento con le urne per il referendum sulla giustizia, che prevede principalmente la separazione delle carriere dei magistrati (tra giudice e pubblico ministero) e la scelta per sorteggio dei membri dell’Associazione nazionale magistrati. Mentre il confronto tra maggioranza e opposizione è sempre acceso, i Comitati del «Sì» e del «No» sono pronti a informare i cittadini.

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Il fenomeno della radicalizzazione tra adolescenti e giovani adulti in Europa sta conoscendo un’espansione allarmante, come dimostrano le più recenti indagini e operazioni di polizia. Ma in che modo i predicatori dell’odio riescono a trascinare ragazzi e ragazze all’interno della loro spirale di fanatismo e distruzione? Ne abbiamo parlato con Elisa Garfagna, esperta che analizza da anni le dinamiche della radicalizzazione online e il ruolo dei social network nella diffusione di messaggi estremisti.

Edicola Verità | la rassegna stampa del 13 novembre

Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 13 novembre con Carlo Cambi

Usano falsi di Falcone e Borsellino pur di affondare la riforma Nordio
Nicola Gratteri (Ansa)
Gratteri da Floris legge un’intervista a «Repubblica» in cui il giudice morto a Capaci va contro la separazione delle carriere ma è un fake da social. E anche il collega non si è opposto: anzi, a «Samarcanda» l’ha sostenuta.

Apprendiamo con soddisfazione che non è necessario avere la stagnola in testa per abboccare all’amo delle notizie false. Da qualche anno sentiamo provenire da sinistra, con estenuante regolarità, accorati allarmi sulla diffusione delle fake news. Gli italiani, secondo i cari progressisti, sarebbero vittime delle bufale diffuse dalla propaganda russa, israeliana, palestinese e via dicendo. Sarebbero, inoltre, estremamente permeabili all’influenza nefasta di presunti nemici della scienza, malfattori sempre pronti a inquinare le acque con clamorose bugie su vaccini e simili. Motivo per cui, ormai da parecchio, siamo costretti a subire le indebite ingerenze di fact checkers e altri autoeletti difensori del vero e del bello.

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