2021-09-18
Per gli esperti la terza dose è inutile. Ma la politica spinge per rifilarcela
Negli Usa è corsa per estendere l'ulteriore iniezione all'intera popolazione, ma l'agenzia del farmaco è spaccata sull'approvazione. Pure «Lancet» boccia il booster: «Inappropriato in questa fase pandemica».Qualunque sia il verdetto dell'Agenzia americana del farmaco (Fda) sulla terza dose (booster) di vaccino anti-Covid 19, il piano del presidente Joe Biden per combattere il Covid-19 ne esce decisamente compromesso. In queste ore infatti, dopo l'audizione dei comitati consultivi, è attesa la decisione della Food and drug administration sull'approvazione della richiesta avanzata da Pfizer-Biontech per il richiamo del vaccino sulla popolazione generale. Sulla terza dose alle persone immunocompromesse - trapiantate o in terapia oncologica - e fragili, che in Italia parte il 20 settembre, Fda ha già dato il via libera ad agosto. Sulla scia di quanto avviene già in Israele per gli over 60 e, in Gran Bretagna, dalla prossima settima a chi ha più di 50 anni, l'amministrazione Biden, prima di avere il parere di Fda, ha annunciato, dal 20 settembre, l'avvio della terza inoculazione in tutta la popolazione. La decisione del governo democratico, in pratica uno schiaffo all'Agenzia americana, arriva a una settimana dall'altra mossa autoritaria, su cui stanno dando battaglia i repubblicani, sull'obbligo di vaccinazione imposto a tutti i dipendenti federali. Sono mosse rese necessarie, si giustifica il governo statunitense, per affrontare la crescita dei casi di Covid negli Stati Uniti, dove però la popolazione immunizzata è solo al 52,3%. A rovinare i piani di Biden ci hanno pensato il Comitato consultivo sui vaccini e sui prodotti biologici e almeno due membri di Fda, tutt'altro che convinti della necessità che ogni americano già vaccinato con Pfizer debba fare dosi extra, in questo momento. Nei documenti diffusi prima della riunione del comitato consultivo di ieri, in base ai quali Fda prenderà la decisione, gli esperti hanno rifiutato di prendere posizione sull'opportunità di sostenere la terza dose, criticando la qualità dei dati forniti, compresi i numeri di efficacia ampiamente citati da Israele. Una doccia fredda per il Centro di controllo delle malattie (Cdc), il consigliere medico capo della Casa Bianca, Anthony Fauci e lo stesso commissario in carica di Fda, Janet Woodcock, che avevano già approvato il piano Biden un mese fa per gli over 16. Anche questo basso limite d'età fa aumentare i dubbi degli esperti. Difficile evitare lo scontro e le scintille. Da un lato, Pfizer, Moderna e il governo americano, registrando il calo, del tutto normale, nell'efficacia del vaccino nel proteggere dall'infezione e invocano la bontà del richiamo per far nuovamente aumentare la protezione dal contagio; dall'altra, gli esperti del comitato Fda guardato i numeri e i risultati. Essere completamente vaccinati sta ancora prevenendo il ricovero in ospedale nell'86% dei pazienti e la morte nell'82%, come segnala - ironia della sorte - proprio il Cdc. In altre parole, anche in mezzo alla diffusione della variante contagiosa delta, i vaccini Covid stanno facendo esattamente quello per cui sono progettati. Proprio come il vaccino antinfluenzale - la cui efficacia, quando va bene è intorno al 70%-, i vaccini anti-Covid hanno lo scopo di ridurre le possibilità di infezione e malattia grave, non di sradicarle. I dati sono in linea con quelli di uno studio recente che ha registrato un calo dell'efficacia del vaccino nel proteggere dal contagio dal 91 all'84% dopo sei mesi, mentre la protezione dalla malattia grave è rimasta al 97%. Alla luce di questi risultati, lunedì scorso, un gruppo di esperti ha pubblicato un articolo sulla rivista medica The Lancet, sostenendo che il richiamo dell'anti-Covid «non è appropriato in questa fase della pandemia». Pfizer può certamente vantare che con la terza dose si ripristina una protezione dall'infezione del 95%, ma ciò non cambia l'andamento di una pandemia quanto invece può fare l'aumento della popolazione vaccinata con almeno due dosi. Sempre uno studio della Cdc su oltre 600.000 casi di Covid-19 da aprile a metà luglio - quando il delta è diventato dominante - ha rivelato che le persone non vaccinate, rispetto alle immunizzate, avevano una probabilità di 4,5 volte maggiore di contrarre il Covid, di oltre 10 volte più alta di essere ricoverate in ospedale e 11 volte in più di morire per la malattia. La politica è avvisata: il lancio della terza dose di vaccino su larga scala, al momento, è «prematuro» anche per gli esperti di Fda. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il Cts possono prendersi una pausa dal fuoco sacro della terza dose per tutti e, nel frattempo, fare un piano per i tanti, troppi, pazienti che, non avendo il Covid, sono stati trascurati negli ultimi due anni.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)