2025-11-19
La triste metamorfosi dei sovranisti. Ora pensano a rassicurare i mercati
Il Parlamento europeo (iStock). nel riquadro, la copertina del libro di Gabriele Guzzi
Alcuni esponenti del centrodestra hanno cambiato registro: parlano come Elsa Fornero.Eurosuicidio è il titolo di un gran bel libro scritto da Gabriele Guzzi con prefazione di Lucio Caracciolo sull’impatto dell’Unione europea rispetto alle crisi in corso. Un’analisi severa e puntuale, dove i dati reggono le tesi che conducono all’arrivo: l’Europa non è in crisi, è la crisi.«L’Unione europea non è stata la salvezza promessa: è diventata piuttosto il principale artefice del nostro declino (…). Le idee che guidano l’attuale costruzione europea, a partire proprio dalla moneta unica, rappresentano così le cause più profonde del suicidio che il continente sta oggi mettendo in atto in tutti i principali ambiti politici, industriali e geopolitici, dalla guerra in Ucraina alla guerra commerciale con gli Stati Uniti». Lo ripeto, Eurosuicidio è un libro assolutamente da leggere. E lo avrei regalato volentieri ai miei amici del famoso centrodestra sovranista, quelli della Lega e quelli di Fratelli d’Italia, un tempo molto battaglieri rispetto alle regole di bilancio della Ue, ai suoi vincoli che limitano la crescita preferendo l’austerità. Sì certo, l’animus pugnandi c’è ancora se si parla di green, di cibo o di immigrazione, ma sul patto di stabilità regna il silenzio. Eppure quante volte ci eravamo ritrovati nel dire no a Bruxelles, al suo spirito mercatista, neoliberista, per colpa del quale la finanza prevale sull’industria? Avevano detto no al Mes, perché ora tanta fretta a far bene i compitini? Ecco perché, onestamente, avrei qualche problema a regalare questo libro che parla di «Come l’Europa ha soffocato l’Italia e come possiamo salvarci», perché ho come l’impressione che la maggioranza si sia convertita alle regole contabilistiche di Bruxelles. Più che impressione, direi quasi la certezza. L’altra sera ero su Rete 4 con l’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri, la quale si rallegrava del fatto che «questo governo ha anticipato di un anno l’uscita dell’Italia dalla procedura di infrazione comminata dall’Europa»; come a dire: come siamo stati bravi. Lo stesso entusiasmo era sul volto di Mollicone ieri mattina a La7, con stupore del nostro De’ Manzoni. Cosa è successo? Sì, lo sappiamo che quando si governa regna il realismo, che bisogna rassicurare i mercati e tutte quelle cose lì, ma alla terza Finanziaria, tanti cittadini avrebbero voluto vedere qualcosa di più… sovranista e meno europeista.Esultare perché «rientriamo nei ranghi con un anno di anticipo» significa che condividi le regole della eurocasa, altrimenti che senso ha anticipare? Ecco, quella frase sarebbe stata bene sulla bocca di Enrico Letta o di uno del Pd… ma Lega e Fratelli d’Italia non sono mai stati partiti europeisti, nel senso che ne avevano apertamente denunciato le regole e le imposizioni. Da dove arriva allora questo euro-entusiasmo? Dal voler dimostrare ai mercati che «Noi siamo più affidabili della sinistra»? Beh, attenti: per i mercati l’affidabilità coincide con la conformità al sistema. Non è un caso che la mitica professoressa Elsa Fornero faccia fatica a criticarla nei fondamentali e anzi si faccia beffe con un sarcastico: benvenuti tra noi austeri.
Francesco Saverio Garofani (Imagoeconomica)