2024-07-12
Pechino litiga con la Nato e «invade» Taiwan
L’Alleanza accusa la Cina: «Ha interessi coercitivi». Il Dragone contesta la «retorica bellicista», ma intanto offre una massiccia dimostrazione di forza: 66 jet e sette navi superano la zona rossa che protegge l’isola. Sembrano le prove generali dell’aggressione.Mentre era in corso a Washington il vertice Nato, è salita sensibilmente la tensione con la Cina. Galeotta fu la dichiarazione resa pubblica l’altro ieri al summit, in cui si esprime «profonda preoccupazione» per il sostegno economico di Pechino allo sforzo bellico della Russia in Ucraina. Nel documento, più in particolare, l’Alleanza Atlantica ha giustamente denunciato «le ambizioni e le politiche coercitive della Cina» che «continuano a sfidare gli interessi, la sicurezza e i valori della Nato». In altre parole, il Dragone «pone sfide sistemiche alla sicurezza euro-atlantica» e, inoltre, «gli sviluppi nell’Indo-Pacifico influenzano direttamente la sicurezza euro-atlantica». Di fronte a questa denuncia, Pechino ha cercato di imbastire una risposta. «La dichiarazione del vertice Nato di Washington», ha detto il portavoce della missione cinese presso l’Unione europea, «è intrisa di mentalità da Guerra fredda e retorica bellicista. I paragrafi relativi alla Cina sono provocatori e contengono evidenti bugie e calunnie».«È noto a tutti che la Cina non è la causa della crisi ucraina», si legge ancora nella nota. Che poi prosegue: «La posizione della Cina sull’Ucraina è aperta e trasparente. Vogliamo promuovere colloqui di pace e cercare una soluzione politica. Questa posizione è sostenuta e lodata dalla più ampia comunità internazionale». Il portavoce della missione ha inoltre specificato che «non forniamo armi a nessuna delle parti coinvolte nel conflitto ed esercitiamo un rigoroso controllo delle esportazioni di beni a duplice uso, compresi i droni civili. I normali flussi commerciali tra Cina e Russia non prendono di mira terze parti, né dovrebbero essere soggetti a interruzioni o coercizioni. La crisi ucraina si protrae da tanto tempo. Ma chi sta gettando benzina sul fuoco? E chi sta cercando di guadagnarci egoisticamente? La risposta è chiara a tutti». Chiaramente una posizione più che viziata ma che rende l’idea di quanto la tensione sia alle stelle. Pertanto, prosegue la nota cinese, «esortiamo la Nato ad ascoltare attentamente la comunità internazionale e a dare credito solo a voci fondate. La Nato dovrebbe riflettere su sé stessa, intraprendere azioni concrete per calmare la situazione e risolvere il problema».Pechino ha detto la sua anche sullo scacchiere dell’Indo-Pacifico: questa regione, si legge sempre nella nota, «è votata a uno sviluppo pacifico, non è un campo di battaglia per la competizione geopolitica. La Nato continua a porre l’accento sull’interconnessione tra la sicurezza dell’Europa e la sicurezza nell’Indo-Pacifico. Ma che cosa si nasconde dietro queste parole? Esortiamo dunque la Nato a mantenere il suo ruolo di organizzazione difensiva per la regione nordatlantica». La Cina, conclude la nota, «è una forza che si impegna per la pace mondiale, contribuisce allo sviluppo globale e difende l’ordine internazionale. Chiediamo quindi alla Nato di correggere le sue percezioni errate sulla Cina e di abbandonare questa mentalità da Guerra fredda». L’Alleanza atlantica, insomma, «dovrebbe smettere di ingigantire la cosiddetta minaccia cinese e di provocare diffidenza e rivalità. Al contrario, dovrebbe fare di più per contribuire alla pace e alla stabilità mondiale».La cosa grave è che alle parole sono pure seguiti i fatti: ieri, nello spazio aereo di Taiwan, sono stati avvistati ben 66 aerei da guerra cinesi. Alcuni di questi - 56 per la precisione - hanno addirittura varcato la «linea mediana» dello Stretto di Taiwan: questa linea, tracciata nel 1954 dagli Stati Uniti (ma mai riconosciuta da Pechino), rappresenta il confine simbolico tra gli spazi aerei di Cina e Taiwan. Non si tratta di una provocazione qualsiasi, ma dell’intrusione più imponente che sia mai stata fatta da Pechino in un solo giorno (oltre ai cacciabombardieri, a largo di Taiwan sono state avvistate anche sette navi da guerra). Da parte sua, la Difesa di Taipei ha replicato facendo decollare i caccia e allertando le batterie antimissile. La situazione, insomma, si è fatta incandescente. Taiwan, dopotutto, è un alleato strategico dell’Occidente a guida americana per le sue importanti forniture tecnologiche (in particolare di chip). Non è la prima volta che la Cina fa manovre militari «punitive». Stavolta, tuttavia, si parla anche di una possibile visita a Washington del neopresidente di Taiwan, Lai Ching-te, durante la campagna elettorale per la Casa Bianca: una circostanza che potrebbe portare a un’altra rappresaglia del Dragone. Da qui la necessità di creare un cordone a favore di Taiwan. L’isola è fondamentale per le economie occidentali e permettere che finisca nella mani di Pechino significherebbe interrompere lo sviluppo tecnologico attorno alla Nato. Nell’ambito della quarta dimensione, lo spazio cyber, si giocheranno probabilmente gli scontri bellici del 2040. L’obiettivo della Cina è muoversi militarmente sotto traccia per i prossimi dieci anni e poi dare la zampata. Attenzione, serviranno contro misure.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.