2020-06-10
Parigi ha blindato il proprio aerospazio. E Bruxelles la aiuta frenando Fincantieri
Assist dell'Antitrust europeo al protezionismo di Emmanuel Macron: «L'offerta italiana per Chantiers de l'Atlantique? C'è tempo».Prima i francesi. È la sintesi del piano di Emmanuel Macron per il rilancio dell'auto e del settore aeronautico e dell'aerospazio. Dopo aver stanziato 8 miliardi per le aziende delle quattro ruote, ieri il ministro dell'Economia Bruno Le Maire ne ha messi sul tavolo altri 10 per Airbus, Safran, Dassault e Thales. Nel pacchetto non ci sono solo prestiti garantiti ma anche misure urgenti per contenere i licenziamenti, risorse per finanziare l'innovazione e la modernizzazione della filiera e la creazione di un fondo d'investimento (si parla di un miliardo) per sostenere i fornitori del settore, ma da usare anche per proteggere le piccole e medie imprese francesi, indebolite dalla crisi e da takeover stranieri, in particolare dalla Cina. Ciò che più preoccupa Parigi è il rischio di perdere la supremazia dei cieli mantenuta in questi anni grazie a Airbus che pur avendo quote tedesche e spagnole parla a tutti gli effetti francese. airbusPoco meno di un mese fa l'ad di Airbus, Guillaume Faury ha dichiarato: «Siamo nel mezzo della crisi più grave che l'industria aerospaziale abbia mai conosciuto. Stiamo adattando la produzione degli aeromobili commerciali in linea con la domanda dei clienti e concentrandoci sul contenimento della perdita di contante per garantire che possiamo tornare alle normali operazioni una volta che la situazione migliorerà. Ora dobbiamo lavorare come industria per ripristinare la fiducia dei passeggeri nel trasporto aereo mentre impariamo a convivere con questa pandemia. Siamo concentrati sulla resilienza della nostra azienda per garantire la continuità aziendale». Il riferimento era agli ordini di aeromobili commerciali fermi a 290 (-58 aerei sullo stesso periodo del 2019), con un portafoglio composto da 7.650 aerei commerciali al 31 marzo 2020. I ricavi consolidati sono diminuiti a 10,6 miliardi di euro (lo scorso anno erano 12,5 miliardi di euro), riflettendo il difficile contesto di mercato. Sono stati consegnati 122 aeromobili commerciali sui 162 di un anno fa), 58 sono stati quelli non consegnati a causa della pandemia. Ma più grave è stato il messaggio tra le righe. L'ad ha fatto capire che i tagli al personale potrebbero essere peggiori di quelli avvenuti dopo la crisi del 2008. Più di 20.000 esuberi in un settore ad elevato ritorno sarebbero insostenibili, ma soprattutto non sarebbero bilanciati dall'indotto. Che adesso è in buona parte spostato in Asia. Pechino ha infatti consegnato un mercato in pieno sviluppo ad Airbus e in cambio ha chiesto di ospitare in patria intere piattaforme logistiche e tecnologiche. Gli Usa non hanno paura delle tecnologia di Airbus, ma che questa finisca ai cinesi per osmosi. Mentre lo scorso anno Francia e Germania fingevano di scandalizzarsi per la firma del memorandum sulla Via della Seta a Roma, da tempo le due nazioni europee avevano iniziato importanti scambi in materia nucleare e satellitare. Questo situazione da guerra fredda (finché si è fornitori cinesi la Casa Bianca non accetterà piani Mashall) impone a Macron di riguardare nel cortile di casa e usare tutte le risorse possibili per puntellare la propria azienda. Purtroppo non suona bene alle nostre orecchie. Prima i francesi vuol dire tante cose. Soprattutto che la Francia dispone rispetto a noi un network europeo che rema a suo favore. E non può essere una coincidenza l'uscita del commissario alla concorrenza, Margrethe Vestager.«Valutare l'impatto sul mercato dell'offerta di Fincantieri per la francese Chantiers de l'Atlantique si sta rivelando difficile e probabilmente richiederà del tempo», ha detto il capo dell'Antitrust, lasciando intendere di temere che l'accordo tra due player globali in un mercato già concentrato potrebbe far salire i prezzi delle navi da crociera.Il 13 marzo la Commissione europea ha sospeso l'istruttoria in attesa che le società forniscano i dati richiesti (cosa che non è avvenuta), dunque non si spiega l'urgenza di esternare. Se non con la coincidenza di lasciare a Parigi più tempo per organizzare le proprie strategie di fondo. Tanto più che la acquisizione, se non si fosse messo in mezzo proprio il governo francese, si sarebbe dovuto concludere nel 2018.l'Europa«Quindi penso che ci vorrà ancora un po' di tempo prima che il caso si avvii a una conclusione», ha concluso la Vestager. Nonostante ciò, il gruppo guidato da Giuseppe Bono potrebbe «ancora fornire concessioni per concludere l'operazione», ha spiegato una fonte riportata da Reuters, «a causa delle ramificazioni politiche della questione». Infatti il tema sta tutto qui. Che senso ha un Antitrust Ue che si comporta in maniera anacronistica? Il mondo cambia ormai alla velocità di Internet e due anni di attesa per un'operazione significa renderla potenzialmente obsoleta. L'unico vantaggio per noi italiani è che Fincantieri ha mostrato in questo periodo grande flessibilità. È riuscita a mettere in stand by il matrimonio francese, a chiudere la vendita di fregate veloci alla Us Navy ( 5,5 miliardi) e a infilarsi in Egitto (quasi piazzando) le Fremm. Il regno di Abdel Fattah Al Sisi ha storicamente fatto shopping a Parigi e se ora guarda a Roma lo si deve proprio a Bono. Segno che la Francia dispone di mezzi politici, ma il nostro Paese sui prodotti mostra una marcia in più. A noi manca il sistema Paese. Basti pensare che ieri si è riunita al Commissione Regeni e Leu ha chiesto di convocare Giuseppe Conte per capire i motivi della scelta sulle fregate. Un assist ai nostri concorrenti che , al tempo stesso, non porterà alcun vantaggio alla causa del giovane barbaramente ucciso in Egitto.