Nessuno lo vuole: per il Mes è l’ora dei saldi

Nessuno lo vuole: per il Mes è l’ora dei saldi
Klaus Regling (Ansa)
  • Portogallo, Spagna, Francia, perfino la Grecia hanno preso le distanze dal Salvastati. E Giuseppe Conte assicura: «Non ho cambiato idea» Regling corre ai ripari annunciando che il tasso del prestito a 10 anni sarà pari allo 0,08% e non all'1%. Ma la spiegazione fa acqua.
  • Per i titoli di Stato ordini per 108 miliardi. Un chiaro messaggio ai giudici di Karlsruhe.
  • L'ex commissario Ue e falco anti italiano Pierre Moscovici nominato capo della Corte dei conti francese Il nemico giurato dei sovranisti premiato con uno stipendio annuo di circa 174.000 euro

Lo speciale contiene tre articoli

Mentre la case europee chiudono le catene di montaggio in nome del Green deal per sopperire all’inquinamento asiatico, i gruppi di Pechino fanno il record di vendite di vetture tradizionali. L’elettrico da noi non sfonda e Xi l’ha capito prima di Ursula.
Dopo la Champions, Champs Élysées al rogo
Tifosi del Paris Saint-Germain (Getty)
A Parigi, orde di «tifosi» provenienti dalle periferie festeggiano la finale raggiunta dal Psg incendiando auto e devastando vetrine. Emmanuel Macron, che pensa solo a imbellettarsi davanti agli occhi dei leader stranieri, dimentica la sicurezza interna. E questi sono i risultati.
Bollano Afd, ma da Londra a Berlino il mantra è «respingere i migranti»
Alice Weidel (Ansa)
  • Le solite anime belle accusano il partito tedesco di odio e discriminazione nei confronti dei «poveri» stranieri. Peccato che lo stesso Friederich Merz e i suoi amici europei siano i primi a promuovere linee assai dure sull’accoglienza.
  • intanto, in Italia, nonostante l’ordine di Matteo Piantedosi, l’uomo che insultò Giorgia Meloni e Matteo Salvini può rimanere qui: «Non è pericoloso». Così le toghe trasformano decreti ministeriali in fogli inutili.

Lo speciale contiene due articoli

Da Mosca l’avvertimento di Xi e Putin: «Usa ostili, uniti li contrasteremo»
Xi Jinping e Vladimir Putin (Ansa)
  • L’incontro tra i due leader in occasione del Giorno della vittoria è servito per lanciare un messaggio chiaro: l’unilateralismo statunitense, per loro, è concluso. Firmati oltre 20 memorandum di cooperazione bilaterale.
  • Ucraina e Russia non rispettano lo stop annunciato dal Cremlino, che alza la posta dei territori da annettere per parlare di pace. «No» dell’Ungheria ad altri aiuti a Kiev.

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