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«L’abito industriale avvolge il corpo, quello sartoriale veste l’anima»

«L’abito industriale avvolge il corpo, quello sartoriale veste l’anima»
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».

C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.

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Massimo Slaviero: «Le Alpi bellunesi aiutano a fare innovazione»
Nei laboratori Dolomia. Nel riquadro, Massimo Slaverio
Il presidente del comitato esecutivo di Unifarco, la spa che realizza i prodotti Dolomia: «Estraiamo il meglio delle sostanze vegetali impattando il meno possibile sull’ambiente. Prediligiamo la filiera a km zero. L’ingrediente segreto è l’acqua che sgorga dalla roccia».

Dolomia nasce da una storia che profuma di natura, ricerca e passione. Tutto ha origine tra le montagne bellunesi dove un farmacista, affascinato dalle proprietà delle piante officinali delle Dolomiti, inizia a studiarne i benefici per la pelle. Da quell’intuizione prende forma un progetto che oggi vive all’interno di Unifarco spa, realtà italiana d’eccellenza nella dermocosmesi. Dolomia è l’incontro tra la forza silenziosa delle montagne e il rigore scientifico, tra ingredienti di origine naturale e competenza farmaceutica. Ripercorriamo il suo percorso con Massimo Slaviero, presidente del comitato esecutivo del gruppo Unifarco, supportato da Gianni Baratto, direttore scientifico.

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Da veloce pelapatate al risotto alla beduina. Parte dal Cadore la scalata del sior Dino
Dino Boscarato
Dino Boscarato è uno dei grandi ambasciatori della cucina italiana. Ha avuto una vocazione nata e fortificata con mamma e papà.

Il recente riconoscimento fatto dall’Unesco alla cucina Italiana quale patrimonio immateriale per l’umanità apre diversi scenari su quello straordinario aspetto di un Bel Paese dalle molte bellezze, tra storia, arte, cultura, paesaggi che poi trovano immancabile, nel visitatore curioso, il goloso centro di gravità permanente attorno a tavola dedicata, con piatti e relative tradizioni che variano da regione a regione, da campanile a campanile.

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Del Vecchio junior diventa editore: è a un passo da rilevare il «Qn»
Leonardo Maria Del Vecchio (Imagoeconomica)
Shopping del figlio di mister Luxottica che voleva Gedi. Preso pure il 30% del «Giornale».

Leonardo Maria Del Vecchio entra clamorosamente nel mondo dell’editoria italiana. Il figlio del fondatore di Luxottica entra nel capitale de Il Giornale e, in parallelo, si prepara a chiudere la trattativa esclusiva per con la famiglia Monti-Riffeser per la maggioranza di QN, il gruppo che riunisce Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino. L’obiettivo è quello di costruire un polo dell’informazione, con capitale italiano e ambizioni di sviluppo. Il primo passo è sato ufficializzato ieri. Lmdv Capital, la cassaforte personale di Del Vecchio, ha rilevato il 30% de Il Giornale da Finanziaria Tosinvest, la holding della famiglia Angelucci.

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Spioni, sos e accessi abusivi della Gdf. Ora Legnini si difende e «assolve» Zafarana
Giovanni Legnini e Giuseppe Zafarana (Imagoeconomica)
Equalize, l’ex dem indagato nega la rivelazione di segreto: «Nessuna intermediazione presso la Finanza per Lorenzo Sbraccia».
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Le Firme

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