2024-04-10
Musk non censura, il Brasile lo indaga
Il patron di X revoca le restrizioni ad alcuni utenti imposte dal giudice della Corte suprema Alexandre De Moraes, un ex socialdemocratico legato a Lula. Ora la piattaforma social rischia la chiusura. Elon: «Perderemo le nostre entrate nel Paese ma la libertà viene prima».Glass Lewis chiede di votare la lista del cda. Giancarlo Giorgetti: bene lo scorporo della rete.Lo speciale contiene due articoli.«Il Brasile è sull’orlo della dittatura». È con un drammatico videomessaggio che il giornalista d’inchiesta americano Michael Shellenberger ha sollevato il velo sulle drammatiche ore che sta vivendo il Brasile «per mano di un giudice totalitario della Corte Suprema di nome Alexandre De Moraes. Il presidente Lula da Silva partecipa alla spinta verso il totalitarismo», ha scritto Shellenberger raccontando tutti i dettagli dello scontro senza esclusione di colpi tra la magistratura brasiliana e il proprietario di Tesla e X (ex Twitter), Elon Musk.Le accuse contro la magistratura sono pesantissime: secondo Musk e Shellenberger, il Brasile è di fatto impegnato in una vasta repressione della libertà di espressione su iniziativa di De Moraes, già membro del Partito socialdemocratico e nemico politico dell’ex presidente Jair Bolsonaro, nonché presidente del Tribunale superiore elettorale (Tse) che ha stabilito che non ci sono stati brogli nell’elezione che ha portato Lula al potere. De Moraes in passato è stato implicato in diversi scandali per corruzione, dall’operazione Acronym (che lo vide accusato di aver intascato 4 milioni di dollari) alle inchieste sulla cooperativa Transcooper, sospettata di legami con il narcotraffico. Ed è lui ad aver bloccato i conti correnti di 8 imprenditori solo perché, in una chat Whatsapp, si erano lamentati del governo. «De Moraes ha cercato di trasformare le politiche di moderazione dei contenuti di Twitter in un’arma contro i sostenitori di Bolsonaro», denuncia Shellenberger. Dopo l’assedio al Congresso dell’8 gennaio 2023 da parte dei sostenitori di Bolsonaro che non accettavano la sconfitta, De Moraes ha ordinato alle piattaforme social Facebook, Google, Twitter e TikTok di bloccare la presunta «propaganda golpista» censurando diversi account. Secondo le testimonianze raccolte da Shellenberger insieme con i giornalisti Eli Vieira e David Agape, De Moraes ha incarcerato presunti trasgressori senza processo, come confermato anche dal Washington Post. Il giudice ha richiesto la rimozione di utenti dai social senza concedere facoltà di fare ricorso e ha perfino bloccato gli account di politici bolsonaristi per presunto «traffico di fake news» in quanto «filogolpisti» d’ufficio. «È in atto una caccia alle streghe», ha dichiarato Guilherme Cunha Pereira, proprietario della Gazeta do Povo.Musk ha contestato i provvedimenti censori annunciando di aver revocato le restrizioni richieste dal giudice perché «incostituzionali». Quindi, ha sollecitato l’impeachment di De Moraes perché, ha detto, le sue richieste violano la legge brasiliana: «Questo giudice ha tradito apertamente e ripetutamente la costituzione e il popolo del Brasile. Dovrebbe dimettersi o essere destituito. Vergogna, giudice De Moraes, vergogna», ha twittato il patron di Twitter.La risposta del Torquemada della Corte Suprema è arrivata sotto forma di denuncia, di fatto un editto, contro Musk, ormai perseguito dalla giustizia brasiliana alla stregua di un criminale internazionale per essersi opposto alla censura di governo. De Moraes ha ordinato alle autorità federali di indagare su Musk nell’ambito dell’indagine in corso sull’uso dei social «antidemocratici» e ha annunciato un’indagine separata sul proprietario di X per ostruzione della giustizia, organizzazione criminale e incitamento al crimine. «Decido inoltre», ha annunciato il giudice, «che X deve astenersi dal disobbedire a qualsiasi ordine giudiziario già emesso, incluso effettuare qualsiasi riattivazione di un profilo il cui blocco è stato determinato da questa Corte Suprema o dalla Tse, pena una multa giornaliera di 100.000 real (circa 18.000 euro) per ogni profilo riattivato».Musk ha già annunciato che non si fermerà: «Probabilmente perderemo tutte le nostre entrate in Brasile e dovremo chiudere i nostri uffici nella capitale. Ma i principi contano più del profitto» ha dichiarato il proprietario di X, che già in precedenza aveva chiarito che «44 miliardi (la somma da lui pagata per l’acquisto di X-Twitter, ndr) non è il prezzo di Twitter ma il prezzo della libertà di espressione».«Negli ultimi giorni ho parlato con decine di brasiliani, tra cui professori, giornalisti e avvocati», ha raccontato Shellenberger. «Sono tutti scioccati da ciò che sta accadendo. Mi hanno detto che ormai hanno paura a dire ciò che pensano e ritengono che il governo Lula è complice di questo clima di paura». Pour cause: è stato proprio De Moraes, nella veste di presidente del tribunale elettorale, a consentire a Lula di superare le accuse di brogli nelle elezioni di ottobre 2022, che lo hanno visto vincere di misura (meno del 2%) contro Bolsonaro: Lula gli deve la presidenza. Ma, dice Shellenberger, «Alexandre De Moraes è un tiranno. I Twitter Files brasiliani hanno rivelato che lui e il Tse sono impegnati in un chiaro tentativo di minacciare la democrazia in Brasile”. Se Musk continuerà a non dar seguito agli ordini di De Moraes, come sembra, è molto probabile che la piattaforma X-Twitter sarà presto bloccata in tutto il Paese.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/musk-non-censura-2667735749.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="tim-altro-sostegno-a-labriola-ad-vertice-tra-lazienda-e-starlink" data-post-id="2667735749" data-published-at="1712742761" data-use-pagination="False"> Tim, altro sostegno a Labriola ad. Vertice tra l’azienda e Starlink Giornata frizzante e positiva per Tim. Sul fronte borsitico e quindi in vista dell’assemblea di fine mese e sul fronte delle relazioni con il big dei satelliti Elon Musk. Va registrato che in vista della prossima assemblea annuale del 23 aprile, anche Glass Lewis, dopo Iss, consiglia di votare a favore della lista del cda che conferma Pietro Labriola amministratore delegato e Alberta Figari presidente e di non votare le liste di Merlyn Partners, Bluebell e Asati perché «non sono nell’interesse dei soci». Per il collegio sindacale Glass Lewis consiglia di appoggiare la lista Vivendi ma di eleggere presidente il candidato degli investitori istituzionali Francesco Fallacara perché «data la presentazione di due liste, la proposta di presidente inclusa nella lista che otterrà la maggioranza dei voti sarà esclusa da questa votazione per legge e il voto degli azionisti sarà espresso solo sul candidato alla presidenza della lista che riceverà il secondo maggior numero di voti. A titolo esemplificativo, se la lista presentata da Vivendi ottenesse la maggioranza dei voti, Mara Vanzetta sarebbe esclusa dalla votazione per l’elezione del presidente del collegio sindacale e gli azionisti sarebbero chiamati a esprimere il loro voto solo su Francesco Fallacara». Appare dunque chiaro che i due più grandi consiglieri dei fondi passivi si siano schierati con Labriola. A ciò si aggiungerà anche il sostegno indiretto di Assogestioni. Se lo schema venisse confermato si potrebbero verificare almeno tre scenari. Il primo riguarda il collegio sindacale. Visto i posizionamenti è molto difficile che la presidenza vada a Vivendi. In caso contrario l’altro schieramento avrebbe almeno tre membri di fatto, rendendo il ruolo del presidente molto più formale. Per quanto riguarda i consiglieri, se Vivendi si astenesse non si porrebbero nemmeno frizioni. In caso di voto contrario il blocco pro Labriola potrebbe, certo non senza difficoltà, veleggiare verso il 30%. Un ottimo risultato, forse, spinto anche dalle dichiarazioni del ministro Giancarlo Giorgetti che ieri ha ribadito: «Su Tim deciderà l’assemblea. Penso che la proposta del governo sia l’unica realistica che garantirà la sopravvivenza e il funzionamento di Tim nel futuro. Nella rete è giusto che lo Stato ci sia e abbia un presidio», ha detto nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a palazzo Chigi per concludere: «Ribadisco la bontà della proposta dello scorporo di Netco». Sul fronte della possibile concorrenza da parte di Starlink, l’azienda di tlc ha registrato ieri l’avvio dell’iter di confronto con il colosso americano. Seduti attorno al tavolo del Mimit i tecnici del ministero, quelli di Tim e una ampia rappresentanza di Starlink compreso l’amico italiano di Musk, Andrea Stroppa. Gli americani hanno ricevuto liste di moduli da compilare per ottenere le frequenze. A fare da mediatore sarà la fondazione Ugo Bordoni che ha chiesto di ricevere le specifiche per lo studio delle frequenze entro il 24 aprile. Successivamente verrà eseguita una simulazione al fine di stimare eventuali interferenze. L’esito dell’analisi verrà fornito alle società entro i successivi 20 giorni, così da indicare una soluzione volta al coordinamento tra le parti. Facile insomma che si riveli tutto un fuoco di paglia. Al limite Starlink dovrà spostare qualche gateway di terra. Insomma, è sempre più chiaro che l’obiettivo di Musk è aggiungere pezzi alla sua strategia di connessione globale con 42.000 satelliti che domani potranno rivelarsi come tanti occhi spia sul globo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.