2019-09-19
Non fatevi ingannare dalle treccine da gretini, la donna della prossima estate è come 007
True
La città di Milano è da tre giorni animata da sfilate, presentazioni ed eventi. Il capoluogo meneghino si trova proprio nel mezzo della settimana della moda e l'obiettivo principale è «far parlare di sé». Lo speciale contiene gallery dalle ultime sfilate. La città di Milano è da tre giorni animata da sfilate, presentazioni ed eventi. Il capoluogo meneghino si trova proprio nel mezzo della settimana della moda e l'obiettivo principale è «far parlare di sé». Proprio da quest'anno, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha stretto una collaborazione con la piattaforma Launchmetrics per registrare il valore dell'impatto dei media nella settimana più importante dell'anno. Il Miv (Media Impact Value, ndr) calcolato per fashion week di febbraio è stato di 135.8 milioni di dollari - soprattutto grazie all'impatto dei canali social, Instagram in primis - e Milano si aspetta di replicare l'ottimo risultato, con un calendario fitto di eventi. Miuccia Prada, con la sua sfilata di mercoledì, ha dettato il tono per l'intera manifestazione con un ritorno alla moda di un tempo. Pochi capi, eleganti e senza tempo a ricordare quello stile milanese imitato in tutto il mondo. «Ho lavorato di sottrazione, con fatica, perché spesso dalla moda ci si fa trascinare» ha spiegato la stilista dopo il défilé. Uno sforzo che è stato molto apprezzato dai presenti che hanno condiviso uno dei look più minimal presentati: una polo blu e una gonna bianca sotto il ginocchio, con quelle scarpe massicce in grado di far apparire la caviglia più delicata, proprio come quella di Miuccia. L'evento si è tenuto in Fondazione Prada, dove questa sera verrà presentato il progetto espositivo intitolato «Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori». Concepita da Wes Anderson e Juman Malouf, l'esposizione - disponibile al pubblico fino al 13 gennaio 2020 - riunisce 538 opere d'arte e oggetti selezionati dal regista e dall'illustratrici provenienti da 12 collezioni del Kunsthistorisches Museum e da 11 dipartimenti del Naturhistorisches Museum di Vienna. La mostra ben si lega alla nuova collezione presentata da Miuccia Prada, in quanto appare come una riflessione sulle motivazioni che guidano l'atto di collezionare e sulle modalità con le quali una raccolta è custodita, presentata e vissuta. Come si evolve il mondo quando siamo circondati dal «troppo»? Mercoledì è andata in scena Alberta Ferretti. Il suo è un inno al «daywear» pieno di colore. Colore che per la stilista «trasmette positività» e che ben si sposa con pantaloni morbidi e minigonne dalle lavorazione patchwork, salopette da lavoro in denim tie-dye e giacche lavorate a intarsio. Camoscio e jeans sembrano essere i due materiali preferiti per la nuova stagione mentre la Ferretti gioca sui volumi e sulle tecniche di colorazione. E anche se la stilista afferma come non esistano più «le muse del passato o periodi storici», sembra impossibile guardando la collezione non sentirsi trasportati negli anni Settanta e vedere tra le modelle che sfilano un omaggio a Sharon Tate. Sarà che il film di Tarantino (C'era una volta a Hollywood) è appena uscito nelle sale italiane o che quest'anno sia il 50esimo anniversario della sua morte, ma il look dell'attrice fa capolino in ogni minigonna e maxi occhiale da sole. Oggi è invece il turno di Max Mara, che ha aperto la giornata con una sfilata dedicata all'agente segreto più celebre al mondo. La scorsa estate è stato annunciato che l'attrice Lashana Lynch avrebbe ereditato il ruolo di Daniel Craig nel prossimo film di Bond e la notizia non è decisamente passata in sordina. La passerella di Max Mara si è così distinta per i suoi look maschili. Tailleur tre pezzi in principe di Galles, cravatte, occhiali «aviator» e cappellini dal vago sentore militare. La donna in passerella è pronta a conquistare, senza però dimenticare i tacchi alti. Che siano gonne, pantaloni o abiti il tacco a spillo sembra essere d'obbligo, per ricordare che la parità dei sessi non equivale a un completo abbandono della femminilità. Le pettinature ricordano le treccine della giovane icona ambientalista Greta Thunberg, ma il rossetto scurissimo fa dimenticare qualsiasi immagine infantile. Quella di Max Mara insomma è una donna complessa e forte, forse la più attuale che abbia sfilato sulle nostre passerelle. Giorgio Armani dedica invece la sua collezione Emporio all'aria, «al vivere bene sulla terra». Sostenibilità sembra essere la parola d'ordine nel mondo della moda e re Giorgio se ne fa ambasciatore, declinando il concetto anche attraverso i colori - rosa pallido, grigio perla, azzurro cielo - e i materiali stropicciati e svolazzanti. «Non possiamo farci prendere dal vortice delle novità. Torniamo a essere più normali» ha dichiarato lo stilista. La mattinata si conclude con Fendi che fa il suo debutto con Silvia Venturini Fendi come direttore unico (prima divideva il titolo con Karl Lagerfeld). Anche Fendi si ispira - senza nascondersi - agli anni Settanta. Di quel periodo esplora anche i colori e le stampe, in un tripudio di fiori e tonalità brillanti. Ma sulla passerella, dove fa il suo debutto milanese una biondissima Kendall Jenner, appare una donna dalle personalità diverse. Ci sono il matelassé e le calzini da ragazza bon ton e ci sono le stampe a quadrotti con le pettinature scompigliate che fanno l'occhiolino a un look più grunge. Stasera sarà il turno di Moschino che promette un'interpretazione nuova - e sicuramente fuori dagli schemi - dello stile barocco.
Xi Jinping e Donald Trump (Ansa)