2024-10-06
La finanza del Nord guarda agli Azzurri. La manovra allontana Roma e Milano
Si cercano 10 miliardi. Governo al bivio. Antonio Tajani insiste: «Banche indispensabili per le Pmi». L’opposizione vuol stangare il fumo. Partorito il piano strutturale di bilancio, ci si avvia verso una manovra da 25 miliardi. Almeno 10 di questi saranno frutto di tagli o tasse. Il conto è un po’ della serva ma ci consente un ordine di grandezza su cui ragionare. D’altronde, approvato il nuovo Patto di stabilità, le volate verso destini esotici non sono più consentite e i cosiddetti tesoretti restano un film della peggior stagione di Giuseppe Conte. Così adesso è partita un’altra stagione, che durerà almeno altre due settimane. Fino al 20 ottobre, data in cui è previsto il primo testo vero e proprio del disegno di legge di bilancio, ciascun partito, compresi quelli dell’opposizione, prova a tirare la giacchetta ai numeri nella speranza che il testo finale sia il più possibile aderente ai desiderata dei rispettivi elettori. Ed è esattamente quanto sta accadendo. Cominciamo dunque dall’opposizione per arrivare alle parole pronunciate da Antonio Tajani ieri nella giornata dell’Economia organizzata a Milano. Il Pd e i 5 stelle hanno infatti pensato bene - e grazie ai giornali di centrosinistra ci sono riusciti - di lanciare la bomba sigarette. Sono riusciti a spacciare per reale un emendamento che prevederebbe un aggravio di 5 euro su ciascun pacchetto. La notizia monta da qualche settimana, da quando un convegno organizzato dalla grillina Maria Domenica Castellone ha affrontato il tema di una tassa di scopo. L’idea nasce in ambito dell’Istituto Mario Negri e dei medici oncologi dell’Aimo. Nulla di nuovo. Se non nell’importo stratosferico. L’obiettivo è alzare il polverone e sperare che un pezzo di opinione pubblica accolga con soddisfazione l’idea, tanto da convincere magari il ministero della Salute. Peccato che all’opinione pubblica andrebbe spiegato che la speranza di raccogliere 12 miliardi extra da mettere nel servizio sanitario nazionale non sta in piedi. Per capirlo basta andare a vedere cos’è successo in Francia. Lì i prezzi sono aumentati in sei anni del 70%. Ovviamente è aumentato il contrabbando, e la quota di consumo di tabacco non domestico è salita di 19 punti portando a una perdita netta per l’erario di oltre 7 miliardi. Andrebbe anche detto che dietro questa idea ci sono grandi strutture «Pharma» che premono per spostare risorse verso il proprio campo, indicando il settore del tabacco come quello da colpire. Peccato che anche qui non si tenga conto del reale gettito e delle necessità che sono in capo al Mef. Salute e stabilità finanziaria devono andare di pari passo senza cedere alle pressioni né degli uni né degli altri. Siamo di fronte ai fumogeni e qui il governo dovrà porre attenzione a non cedere alla tassazione facile che poi crea boomerang. Diverso è invece il tema tutto interno alla maggioranza. Da un lato la strategia è mettere mano con decisione alle agevolazioni fiscali compresi i tanto vituperati Sad (sussidi ambientalmente dannosi) e dall’altro intervenire sul (o contro il) mercato con una sorta di extraprofitti o gettito extra o contributo di solidarietà, comunque lo si voglia chiamare. Due filosofie che hanno baricentri diversi: il primo a Milano e l’altro a Roma. Due mondi di riferimento ancora una volta evidenziati, se qualcuno avesse dubbi, ieri in occasione dell’evento sull’economia organizzato da Forza Italia. «Sulla partita delle banche», ha specificato Tajani parlando dei pilastri della prossima manovra, «voglio dire che il mio conto in banca è modesto e che non sono socio di banche, ma considero le banche uno strumento indispensabile per 4 milioni di piccole e medie imprese e per la crescita economica. Se uccidiamo le banche, le Pmi non avranno la possibilità di accedere al credito e avviare processi per aumentare la propria produttività». Salvo poi ritornare sulle frasi del collega Giancarlo Giorgetti che ai microfoni di Bloomberg ha invocato sacrifici di fronte a una platea di banchieri. «Il ministro è stato frainteso», ha concluso Tajani che da ex giornalista sa benissimo quando una smentita è una doppia conferma.Tanto più che, ospite all’evento, il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, ha fatto eco: «Sbagliato il concetto di extraprofitti per il futuro. Significa che in futuro tutto può essere extra». Parole che viste da fuori suggellano una nuova autostrada della finanza. Che va dalla Torino-Milano, devia a Bologna e arriva a Trieste. Lungo il percorso ci sono banche e assicurazioni che la pensano come Forza Italia e viceversa. E qui sta il punto nodale. Anche per la manovra. Quella di dicembre e le prossime. Le parole di Giorgetti sono suonate strane anche perché c’è un tavolo aperto fra il governo e Abi, nel quale si discute di attività una tantum e contributi alla manovra, ma anche di piccole o grandi revisioni al ddl Capitali ormai diventato legge. Un terreno di scontro può diventare un percorso di pace verso Roma. I messaggi sono chiari. L’eco di ritorno aiuterà a trovare quei 10 miliardi che ballano per la manovra. L’alternativa sarà lasciare spazio con pochi freni all’innalzamento delle accise e alle batoste sui carburanti. Una scelta imposta dall’Ue e dal precedente governo. C’è però modo e modo di metterla a terra. Con o senza progressività. Nel secondo caso, di solito gli elettori si seccano.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.