
Davanti al nichilismo che avanza bisogna proteggere i valori che salvano gli uomini.Mistificazione e menzogna al potere. Derubricato il Natale da evento storico universale in cui si fa memoria della nascita di Gesù di Nazareth, con il maquillage sciocco e banale della festa delle renne o di Babbo Natale, ora tocca all'Epifania, trasformata nella festa della Befana, con tanto di scopa volante e calza. L'Europa in generale, e la nostra Italia in particolare, hanno perso l'anima, hanno rigettato la loro radici e stanno cercando di riscrivere la storia in chiave illuministica, con tanto di miti e fiabe e buonismo di contorno. Il risultato è sotto i nostri occhi ogni giorno. L'immanenza ecologistica diventa una vera religione laica, una cappa di cemento sopra la testa degli uomini, che nasconde loro il vero Cielo, la trascendenza, la speranza. L'uomo, piaccia o no, non può non credere in qualcosa: dalle «magnifiche sorti e progressive», siamo passati al culto delle ideologie, dal marxismo al nichilismo, e oggi - miseramente fallito anche il messianismo universalistico comunista - tenta d'imporsi un altro new deal, un «nuovo umanesimo» con l'uomo padrone assoluto del proprio futuro, e una nuova religione con i suoi miti figli della negazione di ogni verità: dalla tolleranza universale all'autodeterminazione senza limiti. Nuovo umanesimo o nuovo paganesimo? Nella Teogonia di Esiodo, poeta greco del VII secolo avanti Cristo, Gea (Gaia), l'immortale Terra, emerge dal Caos e genera i Titani e gli dei dell'Olimpo. La venerata Gea del XXI secolo emerge dal caos del fallimento delle ideologie, e genera nuovi dei e nuovi mostri. Quel «nuovo umanesimo» cristofobico che pone al centro un uomo privo di valori e d'identità, nauseato dalla vita vera, vagabondo privo di meta, mortalmente ferito dalla perdita di senso, che surroga il vuoto con il culto dello sballo, della droga libera, del sesso senza sessi, del suicidio al momento giusto. Mentre l'Epifania ci presenta un umanesimo cristocentrico, con i Magi che adorano in quel bimbo la Verità incarnata e non si piegano a Erode che cerca il bambino per ucciderlo, stiamo vivendo il rischio di adorare nuovi erodi che non si fermano di fronte a nessuno, bimbi compresi. Tremano le vene pensando a quella strage di innocenti che si chiama aborto o pedofilia/pedopornografia. Si rimane senza parole di fronte a leggi che legittimano l'uccisione di persone fragili e spesso disperate, e che banalizzano strumenti di morte come le droghe. Si prova sconcerto e profonda sofferenza constatando che si sostengono agenzie culturali e partiti politici che sventolano la bandiera dei cosiddetti «diritti civili» mentre negano qualsiasi aiuto per evitare anche un solo aborto, e possa nascere un bimbo in più. Solo la malvagità, direi infernale, non gode e si felicita di fronte a un nuovo nato, strappato dalla morte. Dopo l'Epifania c'è la fuga in Egitto, che non è la Terra Promessa, ma è il luogo in cui il Bimbo può essere protetto e salvato. Anche noi dobbiamo rifugiarci in un Egitto metaforico, fatto dei valori che hanno - fino a oggi - salvato l'uomo: potremo così ritrovare la strada verso il Bene e la felicità. Nell'uomo è inscritta una tale nostalgia di Dio che - per dirla con Agostino d'Ippona - il cuore umano riposa solo se riposa in Dio.
Jean-Eudes Gannat
L’attivista francese Jean-Eudes Gannat: «È bastato documentare lo scempio della mia città, con gli afghani che chiedono l’elemosina. La polizia mi ha trattenuto, mia moglie è stata interrogata. Dietro la denuncia ci sono i servizi sociali. Il procuratore? Odia la destra».
Jean-Eudes Gannat è un attivista e giornalista francese piuttosto noto in patria. Nei giorni scorsi è stato fermato dalla polizia e tenuto per 48 ore in custodia. E per aver fatto che cosa? Per aver pubblicato un video su TikTok in cui filmava alcuni immigrati fuori da un supermercato della sua città.
«Quello che mi è successo è piuttosto sorprendente, direi persino incredibile», ci racconta. «Martedì sera ho fatto un video in cui passavo davanti a un gruppo di migranti afghani che si trovano nella città dove sono cresciuto. Sono lì da alcuni anni, e ogni sera, vestiti in abiti tradizionali, stanno per strada a chiedere l’elemosina; non si capisce bene cosa facciano.
Emanuele Orsini (Ansa)
Dopo aver proposto di ridurre le sovvenzioni da 6,3 a 2,5 miliardi per Transizione 5.0., Viale dell’Astronomia lamenta la fine dei finanziamenti. Assolombarda: «Segnale deludente la comunicazione improvvisa».
Confindustria piange sui fondi che aveva chiesto lei di tagliare? La domanda sorge spontanea dopo l’ennesimo ribaltamento di fronte sul piano Transizione 5.0, la misura con dote iniziale da 6,3 miliardi di euro pensata per accompagnare le imprese nella doppia rivoluzione digitale ed energetica. Dopo mesi di lamentele sulla difficoltà di accesso allo strumento e sul rischio di scarse adesioni, lo strumento è riuscito nel più classico dei colpi di scena: i fondi sono finiti. E subito gli industriali, che fino a ieri lo giudicavano un fallimento, oggi denunciano «forte preoccupazione» e chiedono di «tutelare chi è rimasto in lista d’attesa».
Emmanuel Macron (Ansa)
L’intesa risponderebbe al bisogno europeo di terre rare sottraendoci dal giogo cinese.
Il tema è come rendere l’Ue un moltiplicatore di vantaggi per le nazioni partecipanti. Mettendo a lato la priorità della sicurezza, la seconda urgenza è spingere l’Ue a siglare accordi commerciali nel mondo come leva per l’export delle sue nazioni, in particolare per quelle che non riescono a ridurre la dipendenza dall’export stesso aumentando i consumi interni e con il problema di ridurre i costi di importazione di minerali critici, in particolare Italia e Germania. Tra i tanti negoziati in corso tra Ue e diverse nazioni del globo, quello con il Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay ed Uruguay) è tra i più maturi (dopo 20 anni circa di trattative) e ha raggiunto una bozza abbastanza strutturata.






