Ita Airways, offerte vincolanti entro maggio. Cessione in agenda per fine anno

Entro maggio le offerte vincolanti per Ita Airways, cessione in agenda per fine anno
Al via la due diligence su Ita con le offerte vincolanti che dovrebbero arrivare entro fine mese. Il Tesoro dovrebbe poi procedere a scegliere la migliore proposta entro giugno per giungere al closing a dicembre. Ma la partita potrebbe anche andare ai supplementari perché l’offerta del tandem Msc-Lufthansa - la più interessante dal punto di vista del Tesoro - potrebbe essere legata a doppio filo con alcune misure che il governo sta varando per il settore shipping. Ma andiamo per gradi.
GIALLO MSC
Nel dettaglio, secondo quanto riportato dal sito Shipmag, la contropartita di Msc per l’acquisto di Ita sarebbe nel prossimo decreto trasporti: il governo starebbe studiando come «ampliare i benefici fiscali dei grandi armatori alle loro attività a terra» applicando una sola aliquota del 20 per cento. Tuttavia, il professore di economia e finanza dello shipping, vicepresidente della Conftrasporto, Gian Enzo Duci, evidenzia come la legge esista già da 24 anni. E che anzi oggi «c’è una riduzione del beneficio con un tetto al fatturato delle attività a terra e un allargamento a tutte le società comunitarie».
CONTI IN ROSSO
Intanto Ita ha archiviato l’esercizio 2021 in perdita. Ma «con conti migliori del previsto» come ha spiegato il Tesoro che detiene il 100% della compagnia guidata da Alfredo Altavilla. Lo Stato ha già versato 700 milioni nelle casse di Ita e dovrebbe metterne altri 400. Operazione, quest’ultima, al momento congelata. Secondo indiscrezioni, il ministero punta a cedere la compagnia per una cifra compresa fra 1,2 e 1,4 miliardi rientrando così del denaro appena offerto all’azienda. Intanto, complice il Covid, Ita è stata costretta a ridimensionare i suoi progetti sia in termini di voli che di flotta. Tuttavia potrebbe giocare a favore il recupero dei flussi turistici nella stagione estiva. Intanto, sotto il profilo finanziario, la situazione non è delle migliori come testimonia il fatto che lo scorso 19 maggio si sono dimessi sei dei nove consiglieri del board di Ita. Alla base della decisione la preoccupazione sulla continuità aziendale legata a doppio filo non solo con il denaro pubblico che dovrebbe arrivare a giugno, ma anche con il closing effettivo della cessione della compagnia. Quanto alla vendita, in corsa restano tre cordate: il tandem Msc-Lufthansa con un’offerta da 1,5 miliardi), Indigo partners e il fondo Certares , in partnership con Air France-Klm e Delta Air Lines. Entrambe con proposte attorno agli 800 milioni.
FOCUS HANDLING
Intanto l’amministrazione straordinaria dovrebbe chiudere il cerchio sulla cessione delle attività di handling e di manutenzione. Per le prime sono in corsa Swissport, Aviapartner, Gate gourmet, Aviation service e Airport handling che fa capo a Dnata (Emirates). Con quest’ultima interessata alle attività su Milano. Per Roma, invece, il pole ci sarebbe Swissport. Per le manutenzioni c’è in corsa Alitech.
IL DOCUMENTARIO
Infine sulla storia dell’ex compagnia di bandiera è in arrivo il documentario di Filippo Soldi «Noi siamo Alitalia», la storia di un Paese che non sa più volare, in anteprima il 5 maggio a Roma al Teatro Palladium. Un addio d’autore.
La filosofia si nutre di pasta e fagioli, meglio se con le cotiche. La filosofia apprezza molto l’ossobuco alla milanese con il ris giald, il riso allo zafferano giallo come l’oro. E i bucatini all’amatriciana? I saltinbocca alla romana? La finocchiona toscana? La filosofia è ghiotta di questa e di quelli. È ghiotta di ogni piatto che ha un passato, una tradizione, un’identità territoriale, una cultura. Lo spiega bene Diego Fusaro, filosofo, docente di storia della filosofia all’Istituto alti studi strategici e politici di Milano, autore del libro La dittatura del sapore: «La filosofia va a nozze con i piatti che si nutrono di cultura e ci aiutano a combattere il dilagante globalismo guidato dalle multinazionali che ci vorrebbero tutti omologati nei gusti, con le stesse abitudini alimentari, con uno stesso piatto unico. Sedersi a tavola in buona compagnia e mangiare i piatti tradizionali del proprio territorio è un atto filosofico, culturale. La filosofia è pensiero e i migliori pensieri nascono a tavola dove si difende ciò che siamo, la nostra identità dalla dittatura del sapore che dopo averci imposto il politicamente corretto vorrebbe imporci il gastronomicamente corretto: larve, insetti, grilli».
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.














