2025-01-01
L'Iran recluta bambini e adolescenti per attaccare obiettivi israeliani in Europa
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In tutta Europa si moltiplicano gli attacchi contro obiettivi israeliani, orchestrati sempre più spesso da minorenni e criminali locali reclutati da attori affiliati all’Iran. A Stoccolma, un ragazzo di 15 anni è stato fermato dalla polizia mentre viaggiava in taxi con una pistola carica, diretto verso l’ambasciata israeliana.Secondo i rapporti della polizia, il giovane non conosceva nemmeno l’indirizzo della sede diplomatica e ha dovuto chiamare un contatto per ottenerlo. La polizia, che monitorava i suoi movimenti, ha bloccato il taxi prima che raggiungesse la destinazione.Pochi mesi dopo, il 1° ottobre, la polizia svedese si è precipitata nello stesso edificio dell’ambasciata israeliana in seguito a una segnalazione di spari, ma il colpevole era già fuggito. Le autorità hanno successivamente scoperto che il sospettato aveva preso un treno diretto a Copenaghen, dove quella notte sono avvenute due esplosioni vicino alla missione israeliana. Gli investigatori ritengono che l’uomo fosse stato reclutato da organizzazioni iraniane. A Goteborg, un tredicenne è stato sorpreso a sparare contro la sede della società di difesa israeliana Elbit Systems. Nello stesso edificio, un sedicenne ha utilizzato due bombole sottovuoto piene di esplosivo per colpire la struttura. L’attacco, avvenuto a maggio, ha coinvolto anche un complice di 23 anni. Nonostante l’indagine non sia riuscita a identificare chi abbia dato loro istruzioni o trasferito fondi, il pubblico ministero ha dichiarato che è evidente che stavano agendo per conto di qualcun altro.L'esplosione del fenomeno dei giovani criminaliLa preoccupazione per il coinvolgimento di giovani criminali in attività violente è in forte aumento. Secondo i dati forniti dall’autorità giudiziaria svedese, il numero di minorenni sotto i 15 anni sospettati di essere coinvolti in complotti di omicidio è triplicato nell’ultimo anno. Alla fine di luglio dello scorso anno, 26 ragazzini erano stati identificati come sospettati in casi di omicidio. Quest’anno, nello stesso periodo, quel numero è salito a 93. La polizia attribuisce questo aumento alla transizione del reclutamento dalle strade alle piattaforme online. «Con la diffusione dei telefoni cellulari tra i bambini, il tempo tra la pubblicazione di un ordine di omicidio online e l’esecuzione del crimine può essere solo una questione di ore e sempre più giovani accettano incarichi senza conoscere né il mandante né l’obiettivo», ha dichiarato il procuratore Lisa Dos Santos a SVT.La disinformazione di Hamas spinge il reclutamentoGli inquirenti ritengono che i dati falsi diffusi da Hamas ripresi dalla stampa internazionale aumenta l’indignazione per il numero di civili uccisi nei conflitti tra Israele, Gaza e Libano e renda più facile il reclutamento di giovani, spinti dalla frustrazione o dal desiderio di vendetta. Tuttavia, molti sono semplicemente attratti dal denaro, senza avere piena consapevolezza degli obiettivi per cui stanno agendo. In Svezia e Norvegia, ad esempio, i minorenni sotto i 15 anni non possono essere perseguiti penalmente, rendendoli obiettivi ideali per i reclutatori. Un alto funzionario europeo ha affermato che, nonostante i danni subiti dai principali alleati militanti della Repubblica islamica – tra cui Hamas a Gaza, Hezbollah in Libano e il deposto presidente siriano Bashar al-Assad – la minaccia di attacchi sponsorizzati dall’Iran in Europa non è diminuita. «Paralizzare una rete che ha definito la politica regionale dell’Iran per quasi mezzo secolo non ha ridotto la sua capacità di creare caos», ha affermato il funzionario.Il contesto nordicoI Paesi nordici si trovano in una posizione particolarmente vulnerabile. Tradizionalmente società aperte, caratterizzate da un alto livello di fiducia e un controllo limitato della polizia, la Svezia e la Norvegia cosi’ come la Danimarca stanno affrontando un’escalation di criminalità organizzata e infiltrazioni straniere. In Svezia, il 20% della popolazione è nata all’estero e molti immigrati, trasferitisi nel paese dagli anni ’80, vivono in condizioni di povertà. Secondo un sondaggio recente, il 40% dei migranti ha dichiarato di non sentirsi integrato nella società svedese. Questo contesto ha facilitato il reclutamento di giovani da parte di bande criminali e attori ostili come l’Iran.Il confine aperto di 1.600 chilometri tra Norvegia e Svezia è motivo di ulteriore preoccupazione. A Oslo, gli avvertimenti «sulle condizioni svedesi» sono diventati un tema ricorrente nel dibattito politico. Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store, in vista delle elezioni del prossimo anno, ha promesso di inasprire le pene per i reati gravi commessi da giovani, seguendo l’esempio della Svezia, dove il governo ha introdotto prigioni minorili per bambini sotto i 15 anni. L’opposizione di estrema destra in Norvegia, in testa nei sondaggi, sta spingendo per misure ancora più dure. La crescente pressione sull’Iran, che ha visto i suoi alleati regionali indeboliti, potrebbe portare il regime a ritrarsi per concentrarsi sulla ricostruzione interna. Tuttavia, il governo iraniano potrebbe anche decidere di intensificare le sue operazioni all’estero per creare caos e distrazione. Gli attacchi non solo aumentano le tensioni interne nei paesi europei, ma rischiano anche di ridisegnare gli equilibri politici, alimentando il sostegno ai movimenti di estrema destra e approfondendo le divisioni all’interno delle comunità locali.