2025-10-06
Sardone: «Terrorista chi picchia le forze dell’ordine. Pd e Sala conniventi»
Silvia Sardone (Imagoeconomica)
Il vicesegretario della Lega: «La Cgil è il braccio armato dei dem e il trampolino di Landini per il Parlamento. Flotilla? Propaganda».«Chiamiamo le cose con il loro nome: quelli che sistematicamente attaccano le forze dell’ordine vanno equiparati ai terroristi. Sono professionisti della violenza» Il giudizio di Silvia Sardone, vicesegretario della Lega sulle grandi manifestazioni pro-Gaza di questi giorni, è sferzante. «Chi sfascia le città è estremista al pari di Hamas. Non a caso ai cortei dell’altro ieri ci sono stati striscioni pro 7 ottobre e bandiere di Hamas. Vergognoso. Per questo bisogna rivedere subito le regole sugli scioperi». Maurizio Landini? «Chiude un occhio sugli estremisti e sa che le piazze esagitate gli garantiranno una carriera politica». Il Partito democratico di Elly Schlein? «Pur di attaccare Donald Trump, è andato in testacoda sul Medioriente, va al traino degli estremisti».È stato un fine settimana di alta tensione. A Milano è stata occupata la Tangenziale, scontri e agenti feriti si sono registrati a Bologna, Salerno e Firenze. Come fa ad equiparare chi si scontra con la polizia ai terroristi? «Forse dovremmo guardare anche all’esperienza degli altri Paesi. All’estero, chi attacca la polizia viene messo fuorilegge, senza troppi complimenti. Solo in Italia abbiamo collettivi e centri sociali che fondano la propria esistenza sulle azioni illegali. Il risultato di queste azioni di teppisti è che gli italiani sono stufi, stanchi dei disagi, stanchi delle violenze di questi delinquenti».Perché, secondo la sua opinione, gli estremisti sembrano ineliminabili? «Gli organizzatori di queste manifestazioni conoscono i partecipanti ed è per questo che Matteo Salvini chiede loro di pagare i danni. Quando manifesta la Lega, nessuno spacca nulla, non viene lasciato un solo rifiuto a terra. Com’è possibile che da settimane c’è il caos per le strade italiane e nessuno se ne prende la responsabilità? Si sta creando un’inedita alleanza criminale tra antagonisti, centri sociali e maranza con l’unico obiettivo di creare caos e assaltare le forze dell’ordine».A cosa è servito, allora, questo sciopero organizzato venerdì? «Non certo a portare la pace in Medioriente. Anzi, per strada ho colto un antisemitismo diffuso che non è accettabile. C’era gente in piazza contraria alla strategia di Trump, vista con favore anche dai Paesi arabi. Continuano a cantare “Palestina libera dal fiume fino al mare”, come volessero cancellare lo Stato di Israele. Insomma, li considero estremisti al pari di Hamas».Addirittura? «Gli estremisti si abbandonano alle violenze, quelli che li tollerano hanno bloccato l’Italia per scopi esclusivamente politici. Perché non hanno scioperato per la Fornero mentre adesso bloccano tutto per Gaza?».Che risposta si dà? «La Cgil non si interessa più dei lavoratori da anni e, del resto, Landini non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Ormai ogni sua azione è esclusivamente indirizzata a infastidire il Governo».Il sindacato, lei dice, sta andando oltre i suoi compiti? «L’obiettivo di Landini è uno soltanto: preparare la sua carriera politica, come fecero Susanna Camusso, Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani. La Cgil è il trampolino per il Parlamento, il braccio armato del Partito democratico».Pensa che il diritto allo sciopero sia stato snaturato? «Già prima di questa crisi a Gaza, a settembre, erano stati programmati 66 scioperi. Il diritto allo sciopero è ridotto a strumento politico, ma questo può anche essere accettabile, nel momento in cui viene garantita la libertà di tutti».E non è così? «No, perché è stata lesa la libertà dei cittadini di poter andare a lavorare o in ospedale o di poter andare a prendere i figli a scuola. Non è tollerabile alzarsi la mattina, senza preavviso, e proclamare uno sciopero infrangendo le leggi».La Lega ha intenzione di inasprire le regole sugli scioperi? Come interverrete su una materia così delicata? «Sono giuslavorista, figuriamoci se non comprendo il valore dello sciopero. Questi, però, non sono scioperi, ma mobilitazioni che spesso diventano guerriglia. È un’altra cosa. Non c’è un solo lavoratore che abbia visto tutelati i suoi diritti sfasciando le città, occupando stazioni e aggredendo poliziotti. Anzi, il contraccolpo è disastroso».Cioè? «Chi sciopera illegalmente crea un danno di centinaia di migliaia di euro al sistema Italia. Qual è l’utilità? Chi restituisce la giornata di lavoro a chi non è potuto arrivare in ufficio?».Il Pd, con grande imbarazzo, ha accettato l’astensione sulla mozione di maggioranza relativa al piano di pace in Medioriente del presidente americano Donald Trump. «Il Pd non ha ancora capito che questi moti di piazza sono al traino degli estremisti. Gli fa comodo non capirlo, perché rischiano di perdere i voti degli antagonisti, ai quali il partito strizza l’occhio da anni. Un partito serio di centrosinistra che mira a governare il Paese, dovrebbe soltanto prendere nettamente le distanze. Se non lo fa, è connivente. A Milano lo avevamo già compreso con la storia del Leoncavallo».Perché? «A Milano, ma anche in altre città, c’è un sottobosco di centri sociali coccolato e favorito dalle amministrazioni di sinistra per motivi elettorali. Sono gli stessi facinorosi che, poi, ci ritroviamo in piazza con le spranghe in mano».È fiduciosa sul piano del presidente americano per la pace in Medioriente? Hamas sembra essere disposta a liberare gli ostaggi, sono giorni decisivi per la soluzione della crisi. «Ho sempre pensato che Donald Trump fosse l’uomo giusto per risolvere i grandi conflitti. Su alcuni si è fatto parte attiva per arrivare alla soluzione».Stavolta ce la farà? «Se davvero Trump riuscirà a mettere fine a una guerra complessa come quella tra Israele e Palestina, nessuno potrà negargli il merito. Il Partito democratico è in difficoltà ad ammettere questo scenario e, per questo, è in grande imbarazzo».Dopo l’abbordaggio delle barche della Flotilla da parte dei soldati israeliani, numerosi attivisti sono ancora in Israele, mentre i parlamentari italiani a bordo sono rientrati nel nostro Paese. Secondo i legali degli attivisti, ci sono stati atti di brutalità. «Parlano di violenze subite dai soldati? Penso che non si sia verificato nulla di diverso rispetto alla normale prassi, quando si tenta di forzare un blocco navale».Ma molti considerano quel blocco illegittimo. «Se uno mette a rischio la propria vita in una zona di guerra, dovrebbe assumersene la responsabilità. Se volevano lanciare un messaggio politico entrando in quelle zone, potevano dirlo subito senza ammantare la loro missione di ragioni umanitarie».Dunque lei non crede alla missione «umanitaria» di Flotilla? «È una missione fintamente umanitaria. Che il loro obiettivo fosse portare aiuti ai palestinesi è una balla colossale, non ci crede nessuno. Il loro vero scopo non era portare i pacchi di pasta, ma intromettersi in una zona di guerra per provocazione. L’altro obiettivo era la propaganda».Cioè? «Parliamoci chiaramente: i deputati a bordo erano illustri sconosciuti, hanno avuto un ritorno mediatico innegabile. Francesca Albanese? Sentirle dire che i terroristi “non si giustificano, ma vanno compresi” è raggelante».Un anno di Ursula von der Leyen in Europa. Qual è il suo giudizio? «È stato un anno fallimentare su tutta la linea, soprattutto per quanto riguarda la politica estera. L’unica frase che resterà negli annali è quella sull’Europa “porcospino d’acciaio”. Parole deliranti, che non aiutano il processo di pace in Ucraina».Di fronte alla tensione crescente sul confine russo, con le minacce quotidiane che arrivano dal cielo, pensa ancora che non ci sia necessità di riarmarsi? «La situazione non va sottovalutata, ma non ci troveremo domattina i carri armati russi in Italia, come qualcuno continua a ripetere in questi giorni. Credo che la spinta al riarmo abbia altri obiettivi, come quello di rilanciare le economie di alcuni Paesi: non a caso, la Germania ha convertito in fretta alcune industrie automobilistiche alle necessità belliche».E sulle politiche economiche, sono stati fatti passi in avanti? «Si sono resi conto che le loro politiche green hanno messo al tappeto l’economia, soprattutto il settore dell’automotive. Ma hanno comunque paura di frenare e cambiare direzione. Servirebbe più coraggio per risolvere i danni che hanno creato nel mandato precedente».Sul fronte dell’immigrazione, perché avete rilanciato la parola «remigrazione»? «La parola è stata anche utilizzata da Trump. Qualcuno furbescamente ne ha stravolto il significato. Remigrazione non significa rimandare tutti gli stranieri a casa ma, semplicemente, rimpatriare gli illegali, a partire dai delinquenti. Sempre più spesso vediamo ghetti invivibili nelle capitali europee dove l’integrazione non esiste. Su questo tema stiamo costruendo un fronte comune dei partiti identitari in Europa: chi ha reso invivibile le nostre città dev’essere rimandato a casa».
Ll’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti (Ansa)
Francesco Paolo Capone (Imagoeconomica)
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