
L'attore a Lampedusa per salire a bordo di Open arms con Chef Rubio. Intanto l'Ong spagnola non è più sola a sfidare il decreto Sicurezza: arriva la Ocean Viking. E Matteo Salvini firma il divieto di ingresso in acque italiane.Ufficiale (di coperta) e gentiluomo. Richard Gere è sbarcato, ieri mattina, sulla Open arms, la nave della Ong Proactiva che da otto giorni attende di entrare nelle nostre acque territoriali con i suoi 121 migranti. L'attore di Hollywood, da anni convertitosi al buddismo e alle missioni umanitarie, ha raggiunto l'imbarcazione, ferma al largo di Lampedusa, con al seguito Chef Rubio e un bel po' di viveri e generi di primo conforto destinati a equipaggio e ospiti. Poi, a gambe incrociate sul ponte, come testimoniato dai video pubblicati sui social network, ha scambiato parole e sorrisi con tutti.«Sono qui sulla nave di Open arms. Sono appena arrivato da Lampedusa, abbiamo portato tutta l'acqua e il cibo che potevamo per tutti a bordo. Credo che ci siano circa 115 persone da tutta l'Africa, ma anche l'equipaggio, da tutto il mondo, la maggior parte dall'Europa. Stanno tutti bene», ha detto in un piccolo filmato lanciato su Twitter. E subito gli ha risposto la Ong. «È inaccettabile che la vita di uomini, donne e bambini continui ad essere ignorata e che i diritti sanciti dalle convezioni internazionali continuino ad essere sistematicamente violati», si legge in un comunicato dell'organizzazione. Che certo non si può lamentare della visita a sorpresa del divo americano considerato che, due mesi fa, alla capitana Carola Racketedella Sea Watch è andata decisamente peggio con l'improvviso trasbordo di gente come Matteo Orfini, Nicola Fratoianni, Davide Faraone e Graziano Delrio. Con Gere si è intravisto a babordo anche Chef Rubio, che è rimasto stranamente in silenzio, lui che sul social network dell'uccellino è solito sbranare chi sol si azzarda a dimostrarsi contrario alle sue idee, ma non è al momento noto com'è che i due si siano incontrati né perché abbiano deciso di fare la traversata assieme verso la Open arms. Forse, ubi Richard, Rubio cessat. Si sa invece che entrambi, questa mattina, presso l'aeroporto di Lampedusa terranno una conferenza stampa insieme al fondatore di Open arms Oscar Camps e al presidente della filiale italiana dell'organizzazione, Riccardo Gatti. Tanta umanità deve aver messo un certo languorino al protagonista di Pretty woman» se sull'isola, giovedì sera, è diventata un evento la sua cena alla trattoria Terranova. Nel locale Gere ha potuto gustare un assaggio dei sapori siciliani con un menu che prevedeva burrate, gnocchi con gamberetti e pesto, spaghetti alla norma, fettuccine al nero di seppia. Ad accompagnare il tutto il vino bianco e selfie a volontà. «Richard Gere un vero gentiluomo, è stato un onore e un piacere averti a casa nostra», hanno scritto i titolari del ristorante.Chi, invece, probabilmente ha lo stomaco chiuso è il ministro dell'Interno Matteo Salvini che, oltre alla Ong spagnola, deve fronteggiare l'arrivo prossimo venturo pure della Ocean Viking. La nave, gestita in collaborazione da Medici senza frontiere (Msf) e Sos Mediterranée, è entrata in azione, infatti, nel mar Mediterraneo. «La Ocean Viking ha appena completato il soccorso di un gommone in situazione di emergenza nelle acque internazionali al largo della costa della Libia. Tutte le persone a bordo sono salve», hanno scritto le organizzazioni su Twitter. La Ocean Viking, che batte bandiera norvegese e può ospitare fino a 200 persone, è salpata domenica sera da Marsiglia diretta verso le coste del Nord Africa. E proprio al collega scandinavo Joran Smedal Kallmyr il vicepremier leghista ha scritto una dura lettera in cui ricorda che, qualora la nave indirizzasse in maniera arbitraria la navigazione verso l'Italia, «potrebbe desumersi l'intenzione di porre in essere un'attività volta al preordinato e sistematico trasferimento illegale di immigrati nel nostro Paese, anche in violazione di provvedimenti delle autorità italiane». Che sarebbero poi le disposizioni previste dal recentissimo decreto Sicurezza bis. Per essere più chiaro, Salvini ha poi effettivamente firmato il divieto d'ingresso nelle acque territoriali italiane per la Viking Ocean mentre «al governo spagnolo abbiamo scritto di farsi carico dei 120 immigrati a bordo della Open arms, Ong spagnola». Finora, però, nessuna risposta da Madrid. Si è fatta sentire al contrario la Commissione europea, che ha chiesto ai Paesi membri di trovare un «accordo» per i migranti a bordo della Open arms, che finora nessuno si è offerto di accogliere. Ha trovato il modo di intervenire anche il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale che, in una nota all'ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante generale della Guardia costiera, ha sollecitato l'intervento dell'Italia per prendere in carico i migranti per rispetto «sia al senso di umanità sia alla dignità delle persone stesse». Fonti del Viminale gli hanno risposto così: «Qualcuno potrebbe pensare che il Garante dei detenuti debba giustificare la propria esistenza e il proprio stipendio statale, che peraltro non è pubblicato con evidenza sui siti ufficiali come previsto per legge».
Ansa
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