2025-10-28
Caso Venezi: Argentina contro M5s
Beatrice Venezi (Imagoeconomica)
Un deputato attribuisce alla vicinanza a Fdi la nomina al Teatro Colon di Buenos Aires. Il sovrintendente reagisce: «Qui la vogliono gli artisti». Rischio incidente diplomatico.Non è il giorno migliore per innescare un incidente diplomatico con l’Argentina visto che Javier Milei, amico di Donald Trump, odiatissimo dalla nostra sinistra, ha asfaltato i «peronisti progressisti» vincendo le elezioni. Ma i pentastellati non guardano all’opportunità e così Gaetano Amato interroga il ministro degli Esteri Antonio Tajani per denunciare «un caso di amichettismo internazionale». Cambia il teatro, ma la musica è sempre quella: impallinare Beatrice Venezi. La vogliono cacciare dalla direzione artistica de La Fenice a Venezia e la inseguono fino in Argentina, peraltro sbagliando tutto. Si sono ricordati che l’anno scorso durante la visita di Giorgia Meloni a Buenos Aires al teatro Coliseo, la direttrice – già consulente musicale del fu ministro Gennaro Sangiuliano – aveva condotto l’esecuzione dei due inni nazionali. Stavolta si sfocia nel melodramma. Succede che La Nacion, quotidiano argentino, pubblica la notizia della nomina della Venezi come direttore ospite dell’orchestra del Teatro Colon. Ecco il sospetto di amichettismo: «Su richiesta dell’ambasciata italiana e grazie a una lettera di presentazione politica che citava la sua amicizia con Giorgia Meloni e il suo ruolo di consigliera del ministro della Cultura, la Venezi», scrive il pentastellato, « avrebbe ottenuto quella nomina. Riecco dunque l’essenza della politica meloniana: il potere che si traveste da cultura per piazzare i propri amici nei luoghi internazionali dell’arte». Ora trattandosi dei 5 stelle verrebbe da dire “da che pulpito”, se non fosse che l’orchestra si dirige dal pulpito! Ma il fatto è che il molto onorevole Gaetano Amato ha preso una topica colossale. A stretto giro arriva infatti una missiva di Jorge Telerman che è stato ministro della Cultura ed ex capo del governo della città di Buenos Aires, ambasciatore dell’Argentina a Cuba ed è Cavaliere al merito della Repubblica italiana, che si sente particolarmente offeso. Scrive: «Ho promosso come sovrintendente del Teatro Colon il ciclo “Divina Italia” e anche grazie al sostegno dell’Ambasciata italiana a Buenos Aires ho potuto accogliere numerosi artisti italiani di alto livello. In tale contesto nel 2024 in occasione del centenario pucciniano ho invitato personalmente la direttrice Beatrice Venezi a dirigere la Turandot. La decisione è stata presa dopo un’attenta valutazione del suo profilo artistico, della sua carriera e delle sue riconosciute capacità musicali in particolare nel repertorio di Giacomo Puccini del quale la Maestra Venezi possiede un’ampia esperienza. Il successo della Maestra Venezi fu immediato e straordinario; ricordo», sottolinea Jorge Telerman, «he quando calò il sipario il coro cominciò a cantare spontaneamente: Beatrice non se ne va». È stato a quel punto – riferisce il sovrintendente – che, visto l’entusiasmo degli artisti e della comunità del Teatro Colon, «abbiano iniziato a valutare una collaborazione più stabile che permettesse alla Maestra Venezi di assumere il ruolo di direttrice principale ospite del Teatro Colon». E qui arriva la stoccata per la figura non proprio brillante che il pentastellato fa fare all’Italia: «Desidero chiarire», sentenzia Jorge Telerman, che non ho ricevuto alcun tipo di pressione, né da parte dell’Ambasciata d’Italia, né da altri organismi e che non è mai stata presa in considerazione alcuna presunta vicinanza politica della Maestra Venezi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Le decisioni adottate si basano esclusivamente su criteri di eccellenza artistica e umana». Ah, fossimo in Beatrice Venezi ci daremmo a Gioachino Rossini: «La calunnia è un venticello…».
Ecco #DimmiLaVerità del 28 ottobre 2025. Ospite l'avvocato Maurizio Capozzo. L'argomento del giorno è: "La spettacolarizzazione mediatica del caso Garlasco" .