2024-12-14
Consiglio d’Europa contro i Cpr italiani mentre la Schlein fa lo show in Albania
Strasburgo torna all’attacco: «Migranti maltrattati e sedati». E la sinistra sale sul carro. Viminale: «Informazioni parziali».Mentre la polizia italiana era ancora nel mirino per le accuse di razzismo, dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura, organo del Consiglio d’Europa, istituzione estranea all’Unione europea, proprio nel giorno scelto dal centrosinistra per strumentalizzare il Piano Albania con Elly Schlein in prima fila a fare spettacolo davanti alla struttura vuota, è arrivata la seconda stoccata. Questa volta sulla gestione dei Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio. Il rapporto (43 pagine), basato su visite in quattro Cpr italiani (Milano, Gradisca, Potenza e Roma), evidenzia diverse criticità: presunti maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte di agenti di polizia nei confronti di cittadini stranieri trattenuti. Il rapporto, inoltre, sottolinea «l’assenza di qualsiasi monitoraggio rigoroso e indipendente» di questi interventi da parte della polizia e «la mancanza di una registrazione accurata delle lesioni subite dalle persone trattenute o di qualsiasi valutazione sulla loro origine».Il Comitato, in particolare, affronta una pratica che si sarebbe verificata nel Cpr di Potenza e sulla quale sta provando a fare luce la magistratura: la somministrazione di psicofarmaci non prescritti, diluiti con acqua, a cittadini stranieri in attesa di espulsione. Una procedura che, secondo il rapporto, sarebbe però ormai «diffusa» e priva di giustificazioni mediche adeguate.Non mancano poi critiche sulle modalità di trasferimento dei migranti: ammanettati in veicoli della polizia, costretti a viaggi di ore senza cibo né acqua. Un trattamento che il Comitato definisce «inaccettabile e da rivedere».Le strutture vengono definite «oppressive», evocando ambienti paragonabili a quelli destinati ai detenuti sottoposti a regimi di isolamento speciale. Con finestre protette da tripli schermi metallici che rendono impossibile qualsiasi contatto visivo esterno e spazi aperti che, anziché offrire un momento di respiro, appaiono più simili a delle gabbie. Un contesto che non solo limiterebbe la libertà fisica, secondo il rapporto, ma aggraverebbe lo stato psicologico delle persone ristrette, costringendole in una realtà che, dal punto di vista del Comitato, sembra negare ogni prospettiva di umanità. Ma le criticità non si fermano all’aspetto strutturale. Il Comitato ha analizzato anche la qualità della vita all’interno dei Cpr. E anche qui ci sarebbe una lunga lista di carenze: «Cibo di pessima qualità, spesso insufficiente sia per quantità che per valore nutrizionale», che metterebbe ulteriormente a rischio il benessere fisico di chi vi è rinchiuso. Non meno grave sarebbe la cronica mancanza di articoli essenziali per l’igiene personale, un dettaglio apparentemente secondario ma che, in realtà, rifletterebbe il livello di trascuratezza verso i bisogni basilari dei trattenuti. E nel cahier de doléances del Comitato non potevano mancare le semplici «impressioni»: l’alto tasso di eventi critici e di violenza registrati all’interno dei Cpr sarebbe una conseguenza diretta delle sproporzionate restrizioni di sicurezza, della mancanza di valutazioni individuali del rischio per i cittadini stranieri e del fatto che alle persone detenute non verrebbe fornito nulla per occupare il tempo.Il Viminale rispedisce impressioni e accuse al mittente, precisando di aver già fornito osservazioni dettagliate per rispondere al rapporto sui Cpr del Consiglio d’Europa, sottolinea come lo stesso purtroppo sia basato su informazioni incomplete, «circostanza ancora una volta ricorrente nei suoi dossier». Le testimonianze frammentarie trascurerebbero il contesto: un sistema di gestione complesso, spesso aggravato da atti vandalici e disordini. Che la relazione ignora volutamente. La polizia viene accusata di operare in un ambiente carcerario, ma si omette di considerare che l’alta tensione nei Cpr non è una scelta delle autorità, bensì una conseguenza diretta degli episodi di violenza. Infine, evidenzia il Viminale, «non risulta riscontrata la somministrazione impropria di farmaci, circostanza mai oggetto di sentenze della magistratura». L’attacco precedente aveva lasciato di stucco perfino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Quirinale aveva espresso il suo «stupore» per le affermazioni del Comitato e rinnovato la «stima e vicinanza alle forze di polizia». Ovviamente le opposizioni, invece, hanno cavalcato l’onda. Il dem Pierfrancesco Majorino ha definito i Cpr «mortificanti e fallimentari».Francesco Boccia ha sentenziato che quello di Giorgia Meloni sarebbe il governo di «repressione, propaganda e sprechi» e per Angelo Bonelli e Leoluca Orlando si tratterebbe di una «vergogna nazionale». Nel frattempo da Gjader, in Albania, la Schlein, pensava di intervenire nel dibattito con un coup de théâtre: «Noi continuiamo a dire no a questo spreco di risorse, 800 milioni che potevano essere utilizzati per pagare infermieri, insegnanti, per aprire nuovi posti di asilo nido». Ovviamente lasciando chi probabilmente non ha diritto a un permesso di soggiorno libero di circolare e, come spesso accade, di commettere dei reati. È il vecchio modello della sinistra. Quello che ha già fallito più volte.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.