Due importanti studi hanno dimostrato che i nuovi stick portano all'abbandono delle «bionde» e fanno meno male. Dopo sei mesi dal passaggio a Iqos gli effetti sul fisico sono quelli di chi ha smesso di fumare.
Due importanti studi hanno dimostrato che i nuovi stick portano all'abbandono delle «bionde» e fanno meno male. Dopo sei mesi dal passaggio a Iqos gli effetti sul fisico sono quelli di chi ha smesso di fumare.Il fumo di sigaretta è la principale causa di malattie prevenibili in Italia e nel mondo. Conseguentemente il controllo è la principale strategia per ridurre il carico di morti associati al tabacco combusto con una ambizione mai negata di arrivare ad una società libera dal fumo, ma sia in Italia che in Europa milioni di cittadini continuano a fumare sigarette.La riduzione del danno è una strategia che è stata utilizzata in passato nella lotta all'epidemia da virus Hiv con le siringhe pulite a ogni eroinomane, ma ancora oggi è utilizzata in Gran Bretagna con la sigaretta elettronica e i prodotti a tabacco riscaldato, per consentire ai fumatori di continuare ad aspirare nicotina, che è la «loro droga», riducendo sensibilmente la quantità di sostanze tossiche inalate (oltre 50 sostanze cancerogene) e che provengono dal bruciare il tabacco e la carta delle tradizionali sigarette.Lo scorso 17 giugno, ricercatori di economia sanitaria dell'American cancer society hanno pubblicato su Tobacco Control, un'autorevole rivista internazionale peer-reviewed che si occupa degli effetti del tabagismo sulla salute della popolazione, uno studio che ha l'obiettivo di determinare se l'introduzione dei prodotti a tabacco riscaldato avessero effettivamente avuto un impatto sulle vendite di sigarette tradizionali in una economia di grandi dimensioni come il Giappone.Si tratta di uno studio indipendente che per primo valuta la potenziale capacità dei prodotti a tabacco riscaldato di sostituire le sigarette tradizionali. I dati dicono che, da settembre 2014, data di introduzione di Iqos, ad agosto 2018, la vendita di sigarette è calata sostanzialmente in ognuna delle 11 regioni analizzate. Le stime del modello sul quale è basato il test indicano che, in tutte le regioni, le vendite di sigarette tradizionali pro capite erano in leggero aumento prima dell'introduzione dei nuovi prodotti a tabacco riscaldato e sono invece calate a seguito dell'introduzione nel mercato di questi nuovi prodotti. Dato che non vi sono state variabili esogene (legislazioni antifumo, innalzamento dei prezzi, eccetera) che avrebbero potuto contribuire a un calo nel consumo di sigarette tradizionali, i risultati dell'indagine mostrano la probabilità che l'immissione sul mercato di tali innovativi prodotti abbia ridotto le vendite di sigarette tradizionali pro capite in Giappone. Tuttavia, l'impatto netto sulla salute della popolazione non può essere valutato senza prima risolvere alcune incertezze fondamentali legate ai danni diretti dei prodotti a tabacco riscaldato e ai modelli d'uso dei prodotti a tabacco riscaldato e del fumo. Fino ad oggi, infatti, non vi è stata ancora una dimostrazione che il passaggio dalle sigarette tradizionali a quelle senza combustione possa beneficiare coloro che smettono di fumare.Il primo studio clinico di media-lunga durata che ha valutato in maniera diretta il potenziale di riduzione del danno di un prodotto a tabacco riscaldato nei fumatori che passano al suo utilizzo, è stato recentemente pubblicato da una rivista molto importante americana, Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, che è l'organo ufficiale dell'American association for cancer research.Lo studio, che ha coinvolto 998 adulti, è stato concepito per dare una risposta alle domande più dibattute sulle differenze tra chi passa ad Iqos (nome commerciale del prodotto a tabacco riscaldato lanciato da Philip Morris International) e chi invece continua a fumare le sigarette tradizionali; in particolare sono state misurate la risposta biologica di 8 parametri di rischio clinico nei fumatori che sono passati ad Iqos (N=496) per sei mesi confrontandola con chi ha continuato a fumare le sigarette tradizionali (N=488).). Lo studio ha valutato 8 obiettivi primari di rischio clinico e numerosi obiettivi secondari selezionati per la loro rilevanza alle malattie fumo-correlate. Questi obiettivi sono influenzati in maniera negativa dal fumo di sigaretta e, in linea con la letteratura scientifica, dovrebbero migliorare già entro sei mesi dalla cessazione dell'abitudine al fumo. Lo studio ha dimostrato che, dopo sei mesi, gli otto obiettivi primari di rischio clinico sono migliorati in coloro che sono passati ad Iqos, mostrando andamenti simili a quelli che si riscontrano nei fumatori che hanno cessato di fumare, e mostrando cambiamenti statisticamente significativi in cinque obiettivi su otto. Questi risultati arricchiscono ancor di più le numerose evidenze sinora raccolte su Iqos e sono stati ottenuti all'interno di un vasto programma di ricerca e valutazione intrapreso da Philip Morris International. Evidenze grazie alle quali l'azienda ha recentemente ottenuto, da parte della Food and Drug Administration, l'autorizzazione alla commercializzazione di Iqos negli Stati Uniti d'America come «prodotto appropriato alla protezione della salute pubblica» riscontrando una minore quantità di sostanze tossiche rispetto alle sigarette tradizionali».
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».
Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.
Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.
Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.
Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.
L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.
Che fa del vittimismo una posa.
Per una buona causa: la loro.





