2025-07-22
«Washington Black», la fuga di un bambino attraverso la storia
True
«Washington Black» (Disney+)
La serie di Disney+ al debutto mercoledì 23 luglio racconta la vicenda di Wash, undicenne schiavo alle Barbados, in un viaggio epico e doloroso tra schiavitù, identità e libertà. Un dramma sobrio e storico, lontano dalla retorica eroica.Le premesse sembrerebbero quelle come tante di una fra le tante serie drammatiche. Magari, le stesse premesse che, nell'ambito dell'universo fumettistico, portano le vittime di tragedie a cercar riscatto nella carriera di supereroe. Invece, Washington Black, adattamento televisivo del romanzo omonimo scritto da Esi Edugyan, non ha nulla a che vedere con improvvise epifanie e imprese straordinarie.Non, quanto meno, nell'accezione che la parola straordinaria tende ad avere.Washington Black, al debutto su Disney+ mercoledì 23 luglio, è la storia incredibile di George Washington Black, Wash per chi gli voglia bene. Non è un uomo, né può ambire a diventarlo in tempi utili. George Washington Black ha undici anni, quando la serie prende il via. E undici sono gli anni che ha quando, sulla piantagione di canna da zucchero delle Barbados nella quale lavora come schiavo, si abbatte la falce della morte. Una morte violenta, improvvisa. Una morte che costringe il piccolo Wash a cercare riparo altrove, lontano da quell'inferno afoso che, nonostante tutto, ha imparato a chiamare casa. Washington Black inizia allora, con la fuga di un bambino e la sua lenta metamorfosi in qualcosa di più: un viaggio epico, attraverso le meraviglie di un mondo che credeva gli sarebbe stato precluso. George Washington Black, dotato di una mente scientifica senza paragoni, lascia le Barbados per arrivare al continente Americano e di lì all'Europa, poi all'Artico. Sono avventure, tante, diverse, ad attenderlo, ma la miniserie televisiva non dà loro lo spazio che la sinossi potrebbe lasciare intendere.Washington Black non è, cioè, il racconto mitico di un'impresa semi-infantile. Non c'è magia nella sua narrazione né eccessivo entusiasmo nei suoi toni. Lo show, composto in totale da otto episodi, è deciso a ricalcare con serietà e fedeltà storica il periodo della schiavitù. A riproporlo, a riprodurlo, tenendo da conto ogni tema gli possa essere correlato: la colonizzazione, l'elaborazione di un'identità individuale nell'ambito della cattività, il bisogno quasi opprimente di libertà. Washington Black è storia, solo rivista attraverso gli occhi ingenui e buoni di un bambino cui la cattiveria degli adulti non è riuscita a strappare il romanticismo. Ed è storia fuori di retorica, da guardare con lo stesso stupore che si accorderebbe ad un racconto (semi) omerico.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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