2021-08-29
Via le cure a chi non si vaccina. Il ricatto arriva in Parlamento
Proposta choc di un costituzionalista: «In caso di obbligo vaccinale, va prevista come sanzione l'esclusione dal Sistema sanitario nazionale» per tutte le cure. Arriva il plauso di Forza Italia: «Giusto, serve coraggio».Secondo il ministero della Salute, il 78,9% degli italiani vaccinabili, ovvero maggiori di 12 anni e senza problemi che sconsiglino l'immunizzazione, ha ricevuto almeno una dose del farmaco anti Covid. E sempre secondo i dati forniti dal dicastero guidato da Roberto Speranza, l'87,7% delle persone con più di 60 anni ha completato il ciclo vaccinale, ricevendo cioè prima e seconda dose. In base a ciò che ha annunciato il ministro dell'Istruzione, per quanto riguarda i docenti e il personale della scuola la percentuale è addirittura migliore, perché il 90% di professori e bidelli si sarebbe sottoposto ad almeno un'iniezione. Per quanto riguarda gli studenti, a oggi nella fascia fra i 12 e i 15 anni la copertura vaccinale avrebbe superato il 40% della popolazione scolastica, mentre tra i 16 e i 19 avrebbe superato la soglia del 67%. Tra i medici e il personale sanitario, i non vaccinati corrisponderebbero al 2,36% del totale ma, secondo i sindacati di categoria, solo lo 0,2% dei dottori avrebbe rifiutato il farmaco anti Covid e la gran parte dei non immunizzati sarebbe concentrata tra Emilia Romagna, Sicilia, Puglia e Friuli Venezia Giulia.Se vi ho inondato di percentuali è solo per dire che, a differenza di quanto sembrerebbe, l'Italia non è affatto in ritardo con le vaccinazioni, ma anzi, come ha fatto intendere il generale Paolo Francesco Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Covid, tutto procede secondo le previsioni e non c'è motivo di dubitare che entro la fine di settembre avremo vaccinato l'80% della popolazione, raggiungendo così l'obiettivo dell'immunità di gregge.E però, nonostante i dati ci collochino tra i Paesi che hanno fatto meglio in Europa, raggiungendo tassi di vaccinazione sulla popolazione totale superiori alla media, che ci pongono più avanti di Francia, Gran Bretagna e Germania e, guardando oltre oceano, anche degli Stati Uniti, i catastrofisti non mollano. Non solo c'è chi, tra i virologi, con frequenza settimanale disegna scenari da paura, ma a essi si aggiungono i rigoristi, ovvero la pattuglia di coloro che non vedono l'ora di impartire punizioni straordinarie a quanti non si affrettano a porgere il braccio per ricevere la propria dose di vaccino. L'ultima che abbiamo sentito è la seguente: escludere i non immunizzati dal Servizio sanitario nazionale. A lanciare la proposta è stato il professor Alfonso Celotto dalle pagine dell'Huffpost. Secondo il costituzionalista, multare chi non si vaccina non basta, occorre fare di più. State pensando che un no vax, nel caso si ammalasse, dovrebbe pagare le cure che gli venissero somministrate per strapparlo al Covid? Troppo poco. L'illustre esperto di diritto propone di privarlo dell'assistenza sanitaria tout court. Siccome non si può introdurre il reato di mancata vaccinazione e condannare il non vaccinato all'ergastolo, e dato che una sanzione pecuniaria anche di mille euro potrebbe essere «insignificante» nel caso di persone benestanti, secondo il professor Celotto introducendo l'obbligo di vaccino si potrebbe impedire ai non immunizzati l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale. La bella idea, finemente democratica, produrrebbe il seguente risultato, ovvero che un italiano non vaccinato perderebbe i diritti che la Costituzione riconosce a ogni cittadino, ma un immigrato non vaccinato appena sbarcato sulle nostre coste in cerca di asilo otterrebbe ciò che al no vax è negato. Invece di essere presa a pernacchie, la folle proposta ha trovato il plauso di alcuni esponenti politici e tra questi un senatore di Forza Italia, Franco Dal Mas, il quale da componente della commissione giustizia si è affrettato a rilanciarla.Ma la caccia a chi non si vaccina non si ferma qui. Come ha scritto il nostro Antonio Rossitto, in Puglia ci sono presidi che, in barba alla privacy, pretendono che gli insegnanti dichiarino se sono vaccinati o meno, non se hanno il green pass come prevede la legge. E lo stesso viene segnalato in Calabria e in altre regioni. Qualcuno potrebbe pensare che le pressioni sui non vaccinati siano giustificate da una situazione di emergenza. Ma non solo, come abbiamo visto, i numeri della campagna di immunizzazione dimostrano il contrario. Pure i dati dei ricoveri non giustificano l'allarme e neppure le misure draconiane e anti costituzionali che alcuni vorrebbero introdurre. Ieri in tutta Italia i degenti per Covid erano 4.622, tre in meno rispetto al giorno precedenti. Di questi, 511 erano in terapia intensiva: gli stessi del giorno prima. Insomma, di Covid ci si ammala ancora e si finisce in ospedale, ma niente di paragonabile a quello che si registra in altri Paesi, né la situazione ha nulla a che vedere con quella che certi virologi paventavano all'inizio dell'estate. Dunque, la domanda è: perché se non esiste alcuna emergenza, qualcuno vuole introdurre misure d'emergenza che travalicano perfino la Costituzione, arrivando al punto di sospendere l'assistenza sanitaria che è garantita perfino ai clandestini? Chi ha scelto di non vaccinarsi è un cittadino di serie B che ha meno diritti di uno straniero appena sbarcato da un barcone? E poi vogliono fare leggi contro le discriminazioni…